MARTIRIO DEL NATALE di © Daniela Tuscano


Soha Etebari, uccisa il giorno di Natale a un posto di blocco iraniano mentre si trovava in automobile con i genitori, non pareva una dodicenne. Le fotografie riproducono il viso stupendo d'una bimba di 6-7 anni inghirlandato da ricci antichi, gli occhi colmi di gioia mite, quasi a contenere il dolore del mondo. Occhi


che non capiscono, disarmati. Soha non c'entrava con le proteste, si sono affrettati a dichiarare i genitori. Ma per questo è diventata il simbolo per antonomasia della tragedia iraniana, e dei martiri innocenti d'ogni paese. L'innocenza dell'esistere originario e quasi biologico, la casualità che precede vissuti, culture e religioni. L'innocenza che toglie qualsiasi pretesto alla sopraffazione e la mostra come male nudo, totale. È così che "il Verbo si fece carne": perché ogni esistenza, fin dal principio, ha motivo, ha valore, è. Lo sintetizza splendidamente Edith Stein: "È più facile farsi inchiodare con Cristo sulla croce che divenire con lui un bambino balbettante" ("Il mistero del Natale", 1931). Affermazione tanto più vera se, poi, questo bambino è una bambina, la cui umanità viene doppiamente negata.

Soha incarna quindi tutte le ragazze, donne (e uomini) che dall'Iran e dal mondo intero gridano la loro dignità. Da Soha lo sguardo si allarga ai cristiani nigeriani trucidati dai jihadisti e, se donne, violentate e obbligate a conversioni e matrimoni forzati proprio in occasione delle feste natalizie; alle afghane cui la dittatura talebana ha negato il diritto all'istruzione; ai neonati indiani gettati tra i rifiuti e lasciati in balia di animali selvatici, e non nei villaggi rurali ma nelle grandi città, poiché, spiega il dott. Carvalho della Pontificia Accademia per la Vita, gli istituti per i genitori in difficoltà sono insufficienti e si preferisce misurare lo sviluppo d'un paese dal reddito pro capite. Anche in tal caso le femmine, considerate meno "redditizie", ne pagano le conseguenze più atroci. E si estende fino al "civile" Occidente dove, negli ultimi giorni, si è assistito a un climax di femminicidi culminati nell'accoltellamento della giovane Maria Amatuzzo la notte della vigilia e alla scandalosa sentenza nei confronti di Davide Fontana, il quale, dopo aver preso a martellate, sgozzato, sminuzzato, congelato e infine gettato in un precipizio l'ex-fidanzata Carol, è stato giudicato dai periti "innamorato come un dodicenne".

La stessa età di Soha. La diversità nel Male.

Innocenti martiri, bambini e bambine che non sono, come si diceva un tempo, "speranza d'uomo" ma esseri umani completi che ricordano la nostra vera natura: amare e difendere la vita, specialmente la più fragile e minacciata.Il Natale è un Dio bambino che nella sua debolezza è in grado d'insegnare agli adulti; non stupisce se ne scandalizzino i benpensanti, e vogliano cancellarlo

               © Daniela Tuscano

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