Senza titolo 934



On air Incubus “I miss You”



 


Sono tornata, o meglio il mio pc è tornato.


 


La mia vita è diversa quando lavoro, io sono diversa quando mi immergo in qualcosa che mi prende tanto e quando le giornate sono ancora troppo belle per girare in motorino, io mi sento serena.


 


Leggendo:


“Esiste dolore più grande di perdere ciò che si ama? Esiste qualcosa di più terrificante?”


Emidio Clementi non parla dell’amore verso una persona, ma verso qualcosa di più grande.


È stato così anche per me in questi mesi, quanto male fa vedere i propri sogni e quello che ho fatto e speso frantumarsi attraverso le parole e i modi di una persona che mi ha influenzato troppo, che avevo idealizzato troppo… chi non lo ha mai provato non può capire che trovarsi un giorno a non amare più il sogno che si voleva costruire è qualcosa che distrugge dentro, rende poveri e troppo brutti.


Però ora l’entusiasmo che ormai non conoscevo più lo sto riscoprendo piano piano, ci credo ancora in quello che faccio e in quello che ho speso.


E intendo non mollare.


 


Scusami


 


E oggi pomeriggio, non essendo più abituata ai vecchi miei ritmi, a fine lavoro sono crollata, mi sono addormentata sulla mia scrivania…


 


“Non hai più
altro dominio che la sacralità
di una perdita - l’ultima -
della mia complicità.
erano finte ali
gli sguardi che cercavi,
adesso prova a dirmi chi sei tu


La realtà
che la tua rabbia crocifigge di vittime.


Adesso prova a dirmi chi sei tu.
eran finte ali,
un’illusione immensa,
Se riesci ora pensa chi sei tu.
Una fine in replica”


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