30.1.09

letture ospedaliere e ritono a casa

dopo  una settimana   ( sui tre  giorni  previsti  per  un operazione  d'ernia inquinale bilaterale  )   causa  un emorragia    forse tessuti  deboli  o , ernia profonda  o movimenti  bruschi  mi  hanno dovuto ricoverare  e rioperare  di nuovo  all'ernia  desra d'una  .  si rientra   a casa  .

Sonbo riuscito a vincere la malinconia   e la lontananza  da voi  e  dalle mie cose  grazie  alla cionfra che avevo in camera  e  i concerti notturni da  sotto io  e  da  sopra   loro  operati ai calcoli al fegato  e  al pancras  .


Ma  soprattutto alla lettura  di questi libri  stupendi  è formativi    che  mi hanno arricchito il mio bagaglio culturale  e la mia identità


il primo è  "Quelli dalle labbra bianche" e "II parroco di Arasolè"   ( stupendo ii primo  r tanto che il regista  del  film da  esso tratto  no ìn ha modificato  o ha modificato pochissimo  dell racconto originale . Bello  profondo il secondo ma  troppo emozionale  e caotico )  dal al titolo  due romanzi brevi strettamente correlati per tema e spirito - rappresentano un capitolo fondamentale nella rappresentazione letteraria di una Sardegna senza autocompiacimenti etnici e folklorici. Un giorno, nel villaggio-universo di Arasolè, il campanaro Daniele Mele, suonando a doppio, chiama a raccolta i compaesani per rendere omaggio, dopo vent'anni, ai caduti in guerra. Daniele Mele, unico superstite fra i compaesani spediti nella disastrosa avventura, è la voce recitante della memoria di una sotto storia che riporta alla trincea, al caposaldo tre della linea K sul fronte russo. Gli orrori del fronte, il ritorno al villaggio e alle sue storie si mescolano in una poesia della solidarietà contro la retorica e la logica dell'eroismo. Dal villaggio-universo di Arasolè proviene anche Don Adamo, protagonista e voce recitante del secondo romanzo. Un'eclisse solare è occasione per le sue riflessioni, per gli sfoghi di sradicato dalla originaria comunità contadina, spedito per superiore volere ad amministrare la chiesa del paese-dormitorio di un polo industriale, petrolchimico  di Sarroch (  zona ddi cagliari  ) 

Poi  ...

la  triologia   di  Agnes Browne (   Agnes Browne Mamma , I marmocchi  di Agnes Browne Nonna   di O'carroll Brendan  a  destra la    copertina    del  primo .  Tali libri sono 
Un capolavoro della comicità, uno strepitoso ritratto di donna, un inno alla Dublino proletaria, tra pinte di birra, battute, affetti e tenerezze e  comicità 
nel più puro stile dei narratori irlandesi. Infatti come dice la  recensione di   Ibs  sul secondo libro   << Seguire le loro vicende significa avere un assaggio del senso di appartenenza che caratterizzava, e forse caratterizza ancora, una parte della società dublinese. Quella che noi chiameremmo solidarietà di classe, in particolare della working-class vissuta durante i difficili anni Settanta, viene descritta in queste pagine con una leggerezza e un’ironia tanto amara da commuovere. Un romanzo ricco di sfumature come un grande affresco neorealista in cui al racconto corale si affianca una sapiente regia d’autore  >> .
Un valore che pervade le pagine di questa meravigliosa trilogia e che illumina come un marchio tutti i membri del clan Browne. Una famiglia che, così come l’Irlanda, affronta la sua storia con il coraggio della passione e l’incoscienza dell’ingenuità. Si lancia in imprese impensabili, affidandosi alla benevolenza del caso e rischiando di perdersi ai quattro angoli del mondo, ma in nessun momento dimentica le sue radici.
L’ennesima prova di abilità di Brendan O’Carroll, un autore che ha riversato nella trilogia dedicata alla famiglia Browne (Agnes Browne mamma, I marmocchi di Agnes e Agnes Brown nonna) tutto l’amore per la sua terra e la sua gente. Una scrittura ironica e brillante, un libro che conserva tra le sue pagine la leggerezza di chi, come Agnes, è pronto a perdere tutto quello che ha, ma è sicuro di non perdersi mai  , tanto  che   la  triiologia potrebbe (almeno per me   è cosi  )  tutto un unico  romanzo .

  due  Grafic Novel 


Il primo è  lo stupendo . "Il gatto del rabbino" di Joann Sfar  è un ciclo di racconti (di cui questo volume raccoglie i primi tre) che ha il sapore di una favola moderna - ambientata nell'Algeria di inizio Novecento, una terra magica, affascinante e piena di contraddizioni  Intriso dell'umorismo tipico del la tradizione ebraica. Un vero peccato . Mi piace   perchè  il personagio  del gatto ( Moujroum )  e per  alcuni versi anche del rabbino   descrivono la mia personalità  . Infatti  Moujroum ) è
Agnes Browne  Nonna  )   di  Spoller   furbo, indipendente, curioso e talvolta crudele come ogni gatto. Ma ha qualcosa di diverso da tutti gli altri felini: dopo aver mangiato l'insopportabile pappagallo di casa ha acquistato miracolosamente il dono della parola e ha cominciato immediatamente a farne uso in modo impertinente e sfrontato. Per questo il suo padrone, il rabbino Abraham, lo prende con sé, sottraendolo alla compagnia della bella figlia Zlabya, con l'intento di istruirlo e farlo diventare un buon ebreo. Non ha fatto però i conti con l'insolenza e lo spirito critico del gatto, insofferente a dogmi e precetti e capace di tener testa a qualunque maestro. In realtà, più di ogni altra cosa Moujroum desidera tornare tra le braccia dell'amata padrona, e per farlo è disposto a tutto. Mentre la sua educazione procede, il gatto non rinuncia a esplorare i vicoli della sua Algeri, e si trova perfino ad attraversare il mare per raggiungere Parigi con i suoi padroni: con lo stesso sguardo penetrante scruta umani e animali, ebrei e arabi, studenti di teologia e miscredenti irremovibili, colonizzatori europei e colonizzati africani. Spoller

Il secondo 

è il fumetto per   questo mi chiamo  giovanni   di  STASSI CLAUDIO tratto dal romanzo    di  Luigi Garlando edito dalla Fabbri e uscito nel 2004. Dalla sua pubblicazione, è stato adottato da molte scuole come libro di narrativa.
Entrambi  sono antidoti  sia al bullismo   ormai  trasformato in delinquenza  giovanile   e alla  mafia che  ha origine  dall bullismo  e dall'illegalità  . Un  modo   , divertente  e  non retorico e\o  barboso per  chi (  e lo caomprendo  avendo  dei cugini   e  degli amici   defilippi  dipendenti  ) odia  i programmi giornalistici o impegnati  perchè  imparino che  la legalità  e  va  costruita  e coltivata  giorno per  giorno  ad  incominciare  dalle piccole  cose  . E  che  uomini come Falcone  e Borsellino e un  Peppino  impastato 





 sono morti per  questo  e  che  gli difende  o porta  avanti la loro lezione  e  il loro esempio non  è  un matto , un illuso  o  un sovversivo   come  vogliono farci credere  con  i  mezzi  d'informazione   il potere   e  suoi servi .

e altri libri lasciatio a metà  per il  dolore  delle post  le  due  anestesie   o perchè  avevo trovato  da chiaccherare  e scherzare  con la  cionfra  della  camera  o dele camere  affianco



 






2 commenti:

Delgadina ha detto...

Bentornato!in effetti mi sembrava strano che mancassi ancora,ora come va la ferita?

compagnidiviaggio ha detto...

oggi di quella a sinistra che era la recidiva mi hanno tolto tutti i punti . di quella a destra quella operata due volte alcuni . , cmq bene nela norma