26.3.12

il giorno della civetta ,placido rizotto, peppino impastato , il dolce e l'amaro

Un mio amico  del web  ,  volendo approfondire la mafia al cinema  ed in tv  ,mi chiede alcuni titoli  di film  italiani  sulla mafia  . Ora , sbadato e con la testa fra le  nuvole  (  come di  mio solito  )  ho perso la  i suoi contatti   e quindi  , sperando  che mi ritrovi  , lancio  qui  il mio Message In A Bottle parafrasando la  famosa  canzone dei Police ora  in canna nel mio ipod  .                                                 I film  italiani  specifici  sulla mafia  , eccetto  le  fiction (  la  piovra celebre saga della serie italiana omonima prodotta tra il 1984 e il 2001  del commissario  cattani   alias  Michele  Placido  fino ala  4 e post  cattani  dalla  5  alla  10  .,  le  serie del capitano ultimo \  alias  del  Capitano    sergio di caprio    che catturo  toto riina   .,  Palermo Milano solo andata  seguito poi  da sequelMilano-Palermo: il ritorno. .,  il capo dei capi  .,  ) ed  i film  : Giovanni  falcone  di Giuseppe Ferrara e  Paolo Borsellino  di Gianluca maria Tavarelli.

 Ecco dunque  i  film in questione    




                                                         Il giorno della civetta

                                                                                                                                                                                                                                                                                            
Il film è stato girato a Partinico e a Palermo e prende spunto dall'omicidio del sindacalista comunista Accursio Miraglia, ucciso a Sciacca nel 1947 adattando il libro omonimo di Leonardo Sciascia.  è un film denuncia - drammatico del 1968 diretto da Damiano Damiani, ed interpretato da Franco Nero e Claudia Cardinale.Nel film risalta in maniera particolare l'atmosfera di omertà esistente nel paese e la corruzione diffusa in tutti gli ambienti: politico, giudiziario, ecclesiastico. Infatti quando uscì fu vietato ai minori di 18 anni: nella commissione di revisione (leggi: censura) c'era qualche amico degli amici o fu soltanto un eccesso di prudenza ?



                                           Placido  Rizzotto 
                   




un omaggio alla storia di un "uomo giusto" ucciso più di cinquant'anni fa e del quale non esiste (non è mai esistita) nemmeno la tomba, una lapide sulla quale portare i fiori e rinverdire la memoria.   Fino ad  oggi  , cioè  quando   9 marzo 2012 l'esame del DNA, comparato con quello estratto dal padre Carmelo Rizzotto, morto da tempo e riesumato per questo scopo, ha confermato che i resti trovati il 7 settembre 2009 presso le foibe di Rocca Busambra a Corleone appartengono a Placido. Ora  il 16 marzo 2012 il Consiglio dei Ministri ha deciso i Funerali di Stato per Placido Rizzotto. Cosi' almeno  sarà ricordato  da più gente  e non solo  dalla La cooperativa siciliana Libera Terra produce e commercializza due vini denominati Placido Rizzotto Bianco e Placido Rizzotto Rosso provenienti da vigne confiscate alla mafia.  Un ribelle, eliminato dalla mafia di Corleone: mandanti ed esecutori furono quasi subito catturati da un giovane capitano dei Carabinieri, Carlo Alberto Dalla Chiesa, per essere poco tempo dopo assolti "per insufficienza di prove". È Placido Rizzotto, il nome di quel martire dimenticato: ed è il titolo scelto da Pasquale Scimeca per il suo intenso, emozionante, aspro film che ricostruisce quella breve, esaltante e non inutile vicenda umana.In ..... se LA pellicola è stata al centro di polemiche per non aver fatto alcun riferimento alla militanza politica di Rizzotto nel Partito Socialista Italiano ed accusata di aver costruito l'immagine di un Rizzotto comunista. Emanuele Macaluso ed altri intellettuali d'area socialista hanno più volte ribadito la convinta adesione di Placido Rizzotto ai valori del socialismo democratico, testimoniata durante tutta la sua attività politica il film è stato ottimamente ricostruito . qui e qui maggiori news e contesto in cui visse ed agii' e condusse la sua lotta alla mafia 


                                     IL dolce  & L'amaro 







La storia di
un uomo di Cosa Nostra che decide di cambiare vita e trasferirsi al nord con la donna da sempre amata.Un'ulteriore funzione di monito nei confronti del fenomeno mafioso anche se senza particolari spunti di novità (Giancarlo Zappoli ) 
Primi anni Ottanta. Sicilia. Saro Scordia viene preso sotto tutela da don Gaetano Butera (mafioso di spicco) dopo la morte in carcere del padre. Comincia così la sua carriera all'interno di Cosa Nostra con le prime rapine e i primi incarichi di scarsa rilevanza. Finché un giorno si presenteranno prove di fiducia molto più dure: uccidere qualcuno per ordine del padrino. "Nella vita c'è il dolce e c'è l'amaro" è quanto apprende in fretta il piccolo aspirante mafioso Saro. Il cinema sulla mafia sembra averci detto già tutto e forse è davvero così. Questa volta l'attenzione è però puntata sul come la mentalità mafiosa possa prendere dimora già nella mente (diremmo quasi nel DNA) di un ragazzino conducendolo poi, passo dopo passo, dal crimine minore a quello più efferato mantenendo ferma la convinzione che i padrini sanno come guardare il mondo e possono decidere chi è buono e chi no. Fino al giorno in cui ti chiedono di eliminare qualcuno che conosci bene. A quel punto le cose possono cambiare. La condanna del fenomeno mafioso non e non sarà mai troppo ripetuta e il cinema in questo campo può fare molto. Il dolce e l'amaro adempie pertanto a un'ulteriore funzione di monito e di approfondimento anche se senza particolari spunti di novità (a parte la sequenza di apertura e le due scene di rapina) ma con la precisa consapevolezza della necessità di una coscienza civile costantemente rinnovata, di una presa che non va mai mollata con il pretesto che non ci si può fare nulla. Nel tratteggiare il ritratto di questo mafioso piccolo piccolo Luigi Lo Cascio è, come sempre, pronto a scavare psicologicamente nell'animo e nelle motivazioni del personaggio. Lo affianca, con la sua dolente presenza, un'efficace Donatella Finocchiaro. C'è però un attore che va ricordato in particolare: è Renato Carpentieri nei panni del boss mafioso che dal carcere tira le fila di tutte le imprese. Lo vorremmo vedere più spesso sullo schermo.  

e per ultimo i pezzi migliori si tengono per ultimi

                                       Cento Passi 



la vicenda di Peppino Impastato e  tutti i depistaggi     che sono seguiti   oltre che dal film cento passi di Tullio Maria Giordana sopracitato , il cui video mio modesto parere è una più bella , si può riassumere in : 1) il fumetto il "giullare contro la mafia"È la storia di Peppino Impastato spiegata ai giovani e non solo. Una chiave diversa per ricostruire le vicende che portarono all´assassino del giovane militante di Cinisi che sfidò la mafia e dunque la propria famiglia. Due giovani autori siciliani, Marco Rizzo e Lelio Bonaccorso, disegnano, nel vero senso della parola, Peppino Impastato, pubblicando questo nuovo testo per la Beccogiallo editore. Centoventi pagine in bianco e nero, con la prefazione di Lirio Abbate, per raccontare i fatti e gli orrori di quegli anni che portarono il 9 maggio del 1978 all´assassinio di Impastato. I disegni di Lelio Bonaccorso riproducono una parte della storia angosciante di Peppino Impastato  qui un intervista  di   www.messinaweb.tv  all'autore .,  2)  la  canzone  cento passi( video nell'url )  dei Mcr   il cui titolo  come   nel film la distanza fra la casa del boss Tano Badalamenti

scusatemi  se  concludo  ancora   in musica   con la  banda  del sogno interrotto sempre   dei Mcr  qui il video




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