14.4.12

perchè si chiama passato se non passa ? Piazza della Loggia, nessun colpevole assolti in quattro al processo d'appello

ecco  uno dei motivi  per  cui sono libertario  e  ribelle e non credo  nonostante  la mia  giovane  età   nei processi  e nella  giustizia  degli uomini  ma solo in quella  di Dio  . Ed  ecco che mentre  m'accingo , dopo aver letto  (  fonte la   repubblica  online d'oggi  )

Piazza della Loggia, nessun colpevole
assolti in quattro al processo d'appello

in primo grado Carlo Maria Maggi, Delfo Zorzi, Maurizio Tramonte e il generale dei carabinieri
Francesco Delfino erano stati assolti con formula dubitativa. L'esplosione uccise otto persone
Le parti civili sono state condannate a pagare le spese processuali dopo l'assoluzione di Rauti






 a  scrivere   il post  d'oggi  mi ritorna  in mente  questa  canzone El tiempo pasa - Mercedes Sosa  con annessa   sega elucubrazione mentale  come testimonia   la prima parte del titolo  del post d'oggi è  una mia  perifrasi   ad un aforisma di  F.De Andrè  (   qui maggiori news ) 

 La  vicenda    di cui si parla  si può riassumere  in questo video  




ma  per  chi volesse  saperne di più  o anche se   ma   ha dimenticato  e gettato alle ortiche  o il bambino con  l'acqua sporca   passando  per  opportunismo   da una parte all'altra   cioè dall'opposizione   al potere   o   con i suoi  silenzi  nella  zona grigia  lascio  poichè  non se ne perda traccia  o non finisca  nel settore  a pagamento    questo  articolo dettagliattissimo   di repubblica  online d'oggi   che 
trovate  qua  sotto  




A 38 anni di distanza, la strage di piazza della Loggia rimane impunita. Nemmeno la Corte d'assise d'appello di Brescia ha individuato chi fece esplodere la bomba nascosta in un cestino dei rifiuti nel 'salotto' della città, provocando la morte di otto persone, durante una manifestazione contro il terrorismo neofascista. I giudici hanno assolto i quattro imputati nel quarto processo per l'esplosione avvenuta nel 1974. In primo grado, il 16 novembre 2010, erano stati assolti con formula dubitativa. L'accusa aveva chiesto la condanna all'ergastolo per il medico veneziano, ex ispettore di Ordine nuovo per il Triveneto, Carlo Maria Maggi; per l'ex ordinovista Delfo Zorzi; per l'ex fonte dei servizi segreti Maurizio Tramonte e per il generale dei carabinieri Francesco Delfino, all'epoca dei fatti capitano comandante del Nucleo investigativo dei carabinieri di Brescia. 
Otto morti e 108 feriti. La bomba, collocata in un cestino dei rifiuti in piazza della Loggia, da sempre cuore della vita della ricca cittadina lombarda, esplose alle 10.12 del mattino nel mezzo di una pacifica manifestazione antifascista, organizzata per esprimere rifiuto e condanna della violenza eversiva dopo una sequela di episodi violenti di marca neofascista che da settimane turbavano la sicurezza della cittadinanza e della democrazia. L'ordigno uccise otto persone e ne ferì 108. Ecco i nomi delle vittime: Giulietta Banzi Bazoli, 34 anni, insegnante; Livia Bottardi Milani, 32, insegnante; Euplo Natali, 69, pensionato; Luigi Pinto, 25, insegnante; Bartolomeo Talenti, 56, operaio; Alberto Trebeschi, 37, insegnante; Clementina Calzari Trebeschi, 31, insegnante, e Vittorio Zambarda, 60, operaio.


Parti civili condannate a spese. Nei confronti del quinto imputato del processo di primo grado, Pino Rauti, anch'egli assolto, non era stato presentato ricorso da parte della Procura, ma solo da due parti civili. Uno dei ricorsi è stato dichiarato inammissibile, con la conseguente disposizione del pagamento delle spese processuali a carico delle parti civili. Prima di leggere la sentenza, il presidente della Corte d'assise d'appello, Enzo Platè, ha ringraziato i giudici popolari per l'impegno e lo scrupolo profusi durante la durata del processo. "Ero pacifico. Me l'aspettavo perché sono assolutamente innocente". ha commentato invece Carlo Maria Maggi, che ha atteso l'esito del processo nella sua casa veneziana all'isola della Giudecca. "Ho atteso l'esito con fiducia, ma anche con un po' di paura. L'unica certezza è che io non c'entro niente con quella strage".
L'accusa: "Abbiamo fatto tutto il possibile". Si sono detti "sereni perché è stato fatto tutto il possibile" il procuratore Roberto Di Martino e il pm Francesco Piantoni, titolari dell'inchiesta sulla strage. "Ormai è una vicenda che va affidata alla storia, ancor più che alla giustizia", ha commentato il procuratore Di Martino. La Procura attenderà il deposito delle motivazioni per decidere se ricorrere in Cassazione.
I parenti delle vittime. La lettura della sentenza ha raggelato i parenti delle vittime. Il presidente dell'Associazione familiari delle vittime, Manlio Milani, non ha nascosto l'amarezza sia per l'esito del processo sia per la condanna delle parti civili al pagamento delle spese processuali. "Una beffa, è ridicolo, permettetemi di dirlo, che in questi processi che sono contro anche due uomini che rappresentavano lo Stato, si debbano anche pagare le spese processuali", ha detto. Il riferimento è al generale Delfino e al parlamentare Rauti. Delfino, allora capitano a Brescia, si occupò dell'inchiesta e - spiega Milani - "l'esito di oggi è anche il risultato di come sono state condotte le prime indagini. Queste persone non si sono mai fatte vedere in un'aula in in tre anni di processo. Dovevano avere il rispetto per il ruolo istituzionale che hanno ricoperto e per le vittime di questa strage". "Ora vedremo cosa succederà - ha concluso - Fra le prospettive vedo la Cassazione, perché credo sia un dovere civile arrivare sino in fondo anche se dobbiamo pagare le spese".




APPROFONDIMENTI 

FOTO 



(14 aprile 2012)


2 commenti:

nheit ha detto...

"Se i parenti di
coloro che ebbero la sfortuna di trovarsi
nella Banca dell’Agricoltura a Piazza Fontana di Milano nel 1969; se i parenti di
coloro che ebbero la sfortuna di trovarsi
nella stazione di Bologna nell’agosto del
1980, se i parenti di coloro che ebbero la
sfortuna di imbarcarsi su un airbus che
nel 1980 sorvolava il cielo di Ustica (tralascio altri episodi minori); se tutti costoro,
dicevo, non hanno ancora avuto il chiarimento che insistono a chiedere da anni,
perché mai la città di Brescia dovrebbe
avere il privilegio di conoscere ciò che agli
altri non è dato di conoscere?..." Antonio Tabucchi 2004

http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=/golpdf/uni_2004_05.pdf/28CUL23A.PDF&query=tabucchi%20piazza%20della%20loggia

Giuseppe Scano ha detto...

grazie questa canzone dedicata a tutti i familairti delle vittime della strategia della tensione
http://youtu.be/_f0-U5S-7Co

SE QUALCUNO VI SALE IN AUTO, TAMPONATE QUELLO DAVANTI Manuale di autodifesa I consigli dell’esperto anti aggressione Antonio Bianco punta X°

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