un anno fa la strage di Charlie a Parigi

  sono ancora  scosso che non riesco a     trovare le parole  .  Lascio   che  a parlare   siano oltre  i  miei interventi che feci un ano fa    a caldo li trovate  con i tag  ( dopo  JE SUIS  CHARLIE, # JE NE SUIS  PAS  CHARLIE, # JE  SUIS  CHARLIE, )   anche  questo bellissimo intervento  di 

scongiurare che accadano ancora cose terribili anche e soprattutto a quelli che sentiamo lontani, quelli con cui, a un primo sguardo, non ci identifichiamo. Sennò è troppo facile, soffrire e indignarsi solo per chi ci assomiglia. Io non "ero" Charlie Hebdo, non lo sono mai stata, ma non c'era bisogno di approvare o stimare quel giornale per decidere di fare di tutto perché non succeda più. Ai Charlie Hebdo e a tutti gli altri a cui succede ogni giorno. Io non sono loro, non sono "tutti gli altri", e magari questi altri non mi assomigliano, magari qualcuno degli altri non mi piace nemmeno. E farò comunque tutto quello che posso per proteggerli. Questo per me è il senso di umanità; non "essere qualcun altro", ma "stare con qualcuno che magari non ti assomiglia nemmeno un po', ma che deve avere i tuoi stessi diritti".

  che riassume   il mio  modo di pensare    e perchè  continuo ad  usare  un vecchio lo slogan  degli anni 70\80n nè con le  br  nè  con lo stato 

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