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http://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2018/02/foibe-vittimismo-nazionalista-o.html
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come dicevo dal titolo dopo un silenzio ( almeno a livello ufficiale cioè fuori da quello specialistico ) durato 50 anni , oggi se ne parla troppo anche se faziosamente ed a senso unico , salvo poche eccezioni , A meno che per dimnenticate non s'intende come evidenzia il quotidiano http://www.iltempo.it del 3\2\2018 :
http://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2018/02/foibe-dimenticate-secondo-me-no-sei-mai.html<< La Giornata del Ricordo non se la ricorda mai nessuno. La celebrazione prevista nel calendario della Repubblica italiana – la ricorrenza del 10 febbraio, istituita nel 2005 – per le istituzioni è oggi solo un disbrigo formale. Prova ne sia che i più alti vertici – il Capo dello Stato e anche il Presidente del Senato – ancora lo scorso anno disertavano la cerimonia al Sacrario di Basovizza in Friuli incuranti del ricordo di ventimila italiani torturati e gettati nelle foibe alla fine della Seconda Guerra Mondiale.
da ANVGD Palermo - Comitato ProvincialeGiorno Del Ricordo |
La decisione del presidente della Repubblica e della “Seconda carica dello Stato” – entrambi impegnati altrove – non ebbe altra protesta che quella silenziosa e rassegnata delle associazioni degli esuli italiani costretti ad abbandonare case e lavoro a Trieste, in Istria, a Fiume e nella Dalmazia per sfuggire al terrore imposto dai combattenti comunisti guidati da Josiph Tito, il leader della Jugoslavia.
Non ci fu nessun editoriale in nessuna delle pur attente testate della rispettabilità repubblicana e democratica a rammaricarsi di ciò, anzi, tutto finì nella consueta alzata di spalle: non importa a nessuno.( .... ) continua qui >> che non condivido ed è lontano da me anni luce : << (...)
domani quando il 10 febbraio prossimo, nessuno – a parte il disbrigo ormai francamente offensivo – se lo ricorderà.
Ed è verosimile che Sergio Mattarella, in coerenza con il suo proposito di tenere vivo il sentimento della guerra civile – basti pensare alla solerzia del suo antifascismo in assenza di fascismo – facendo eterno il dopoguerra fratricida, anche quest’anno si ricorderà di dimenticare.>>.. Perchè anche se pur nella retorica ed ipocrita celebrazione ritualista da : << geniali dilettanti in selvaggia parata ( cit Beppe Fenoglio 1922 – 1963 ) >> ha da poco consegnato la medaglias dìoro a quello che è presumibilmente l’ultimo testimone oculare dell’esumazione delle foibe. È un ex vigile del fuoco di 97 anni, Giuseppe Comand .
Concludo spiegando se non caso non fosse chiaro ( nonostante le FAQ ed i relativi aggiornamenti ) per i vecchi lettori ed i nuopvi arrivati virtuali e non e rispondendo a chi ( amici reali e vitrtuali ) fra una chiacchera e l'altra mi chiede : ma come tu giudichi e lo scrivi anche su facebook le giornate del 27 gennaio e del 10 febbraio giornate rompi e poi ci scrivi dei post a ricordo , non è un conrosenso una contraddizione ? .
perchè come ho già spiegasto in una risposta de nel post incrinìminato su facebook a chi mi accusa d'essere stato volgare e poco rispettoso 1 ) non mi piace tanto , anchese spesso ci cado e non ne sono immune , la retorica e l'ipocrisia o la memortia a senso unico come nel caso dele foibe e l'uso strumentale , senza per questo assolvere la dittatura di tito che le pratico ( qui un classico esempio ) 2) che si parli e si condanni ( più che giusto ) i crimini comunisti ma si assolvono o sminuiscono quelli italiani ( in particolare il paragrafo 4 del capitolo 2 del sudetto url ) che sono poi all'origine della vile reazione di Tito .3) non piac e che si ricordi solo lì'olocausto del popolo ebreo quando nei lager morirono anche rom , omosessuali , handicappati e malati di mente , politici e cosi dele foibe solo i crimini degli slavi e poi di tito nei confronti degli italiani e si tenta salvo eccezioni di nascondere o sminuire la politica razziale del fascimo e poi della repubblica sociale ed i crimini da noi commessi .
forse è vero sarò stato volgare ma tale cose mi fanno incavolare . perchè o si ricorda a 360 o non si ricorda
Ma soprattutto non mi piace che tali fatti vengano strumentalizzati ed usati a scopo politico ora da una parte ora da un' altra come ho già detto nel post precedente e come dice questo post ( qui il post completo ) di cui riporto sotto alcuni stralci significativi che descrtivono benissimo quello che divco da quando ho iniziato a scrivere post sulle foibe e sull'esodo.
Esso continene , certamente un fondo di verità l''uso strumentale e revisionista che ne fa la destra e una certa sinistra , ed allo stesso tempo un tentativo da parte della sinistra extraparlamentare sinistra di sminuire e al limite del negare le proprie responsabilità dal 1945 al 1956 insomma le brutture fatte da Tito
AI FASCIO-NAZISTI e AI REVISIONISTI STORICI VA IMPEDITO CON OGNI MEZZO DI ESPRIMERSI PUBBLICAMENTE SU QUESTO ARGOMENTO!in pratica certa sinistra si continua a sostenere l'equazione , non basta quanto lo si è già fatto durante la guerra fredda, profughi istriani = fascisti e negare e sminuire le loro responsabilità , un altra sinistra unità alla destra a negare e tacere ssia su quello che c'è stasto prima delle foibe e delle abberrazioni fatte con la germania nazista ed aver creato almeno all'inizio cioè dopo il 25 luglio 1943 le foibe po continuate da Tito .
In coincidenza del 10 febbraio assistiamo ogni anno ad indecorose iniziative ed interventi sulla 'questione foibe' che non riflettono la verità e le documentazioni storiche, bensì manifestano posizioni strumentali e storicamente prive di ogni fondamento tipiche del revanscismo nazionalista che ha sempre ispirato i fascisti di ogni risma ed oggi lambisce ampi settori del “centro-sinistra” e di certa “sinistra”. Vanno denunciate anche come subdole, superficiali, ignoranti e pericolose le dichiarazioni-lamenti di alcune aree di “sinistra” che a parole si oppongono ai fascisti, ma poi politicamente condividono le aberrazioni e falsificazioni sulle foibe, senza premurarsi di informarsi sui documenti storici reali.In questi anni il revisionismo (di destra e di “sinistra”) ha fatto carte false pur di deformare, falsificare e cancellare la storia. Nel nome della “pacificazione” e della costruzione di un’artificiosa “memoria condivisa” viene condotta una campagna di stravolgimento della verità storica, tesa alla sistematica assoluzione del fascismo e alla denigrazione di chi lo ha realmente combattuto - in particolare dei comunisti, i quali ebbero un ruolo fondamentale nell’antifascismo e nella Resistenza - arrivando alla vergogna di mettere sullo stesso piano nazi-fascisti ed antifascisti, repubblichini e partigiani, combattenti per la libertà ed oppressori o, peggio ancora, presentando i carnefici come vittime e martiri e i perseguitati come aggressori.Con l’istituzione della “Giornata del Ricordo” del 10 febbraio, questa campagna ha avuto anche il suo appuntamento ufficiale in cui i cosiddetti “infoibati” vengono presentati come martiri “solo perché italiani”. Si tenta cinicamente di sfruttare il sentimento d’appartenenza nazionale per riproporre l’infame connubio tra fascismo e Italia e una visione nazionalista e sciovinista della storia e della realtà. Il tutto avallato in questi anni dall'ex presidente della Repubblica Napolitano, che non solo ha straparlato di barbarie ed espansionismo slavo nel definire il movimento partigiano sul confine orientale (che, vogliamo ribadire, fu italiano, sloveno e croato), ma ha anche concesso medaglie ai familiari dei presunti “martiri dell’italianità”, tra cui, ad esempio, Vincenzo Serrentino, giustiziato dopo regolare processo in quanto criminale di guerra ricercato dalle Nazioni Unite.Questa ri-scrittura della storia è, tra l'altro, funzionale allo sdoganamento politico e ideologico delle attuali organizzazioni fasciste e della destra radicale, che sono considerate ormai, da parte del centro-destra e non solo, come partner politici ed elettorali del tutto legittimi. [....] Queste formazioni sono facili strumenti da utilizzare contro i movimenti politici e sociali non omologati e non compatibili con l’attuale sistema politico, come dimostra il crescendo di azioni squadristiche sempre più gravi come quella di Cremona del gennaio 2015 contro il compagno Emilio e quello più recente di Macerata. Molto grave è il fatto che tutti gli anni i prefetti e i questori di alcune città autorizzino iniziative sulle foibe promosse da organizzazioni fasciste e di estrema destra come casa Pound e Forza Nuova. Questi burocrati dello stato disattendono tutte le disposizioni legislative che impediscono attività e riti di stampo fascista.Si ignora sistematicamente quanto la DOCUMENTAZIONE STORICA ci consegna.Alla fine della Prima Guerra Mondiale, con il Trattato di Rapallo (1920) e poi quello di Roma (1924), l’Italia acquisì sul suo confine orientale un territorio nel quale abitavano quasi 500.000 tra sloveni e croati. Con l’avvento del fascismo iniziò un processo di assimilazione forzata: vennero progressivamente eliminate tutte le istituzioni slovene e croate, le scuole furono italianizzate, gli insegnanti licenziati o costretti ad emigrare, vennero posti limiti all’accesso degli sloveni nei pubblici impieghi, cambiati i nomi dei luoghi. Questo generò una prima ondata di sentimento anti-italiano.Dopo lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, nel 1941 il regime fascista e quello nazista attaccarono e occuparono quasi tutta la Jugoslavia, lasciandosi andare a uccisioni e brutalità di ogni genere. Vennero approntati, sia nel territorio italiano che in quello jugoslavo occupato, un gran numero di campi di concentramento, nei quali oltre ai detenuti di etnia slava vennero spesso rinchiusi anche migliaia di antifascisti italiani e stranieri di varie nazionalità. Gran parte degli slavi, fra cui anche vecchi, donne e bambini, trovarono la morte per inedia, malattie, torture o soppressione fisica, come peraltro espressamente richiesto da Mussolini, che chiedeva «l’annientamento di uomini e cose».I primi partigiani jugoslavi iniziarono la loro lotta antifascista sin dal luglio 1941. I nazifascisti tentarono inutilmente in tre riprese il loro annientamento. Il primo tentativo fu realizzato nell’ottobre 1941 e si avvalse anche di vere e proprie azioni terroristiche verso i civili (ad esempio l’eccidio nazista di 7000 abitanti di Kragujevac). Il secondo fu attuato nel marzo 1942, quando il Comando superiore armate Slovenia e Dalmazia (poi detto Supersloda) inviò a tutti i reparti la circolare 3C. Questa circolare conteneva ordini di una ferocia inaudita come, ad esempio: “Internare, a titolo protettivo, precauzionale e repressivo, individui, famiglie, categorie di individui delle città e delle campagne e, se occorre, intere popolazioni di villaggi e zone rurali; si sappia bene che eccessi di reazione, compiuti in buona fede, non verranno perseguiti. Perseguiti invece, inesorabilmente, saranno coloro che dimostreranno timidezza e ignavia”. La terza grande offensiva si svolse nell’estate 1942, sotto la direzione del generale Mario Roatta, e si concluse, come gli altri due tentativi, con grandi massacri di civili, ma senza riuscire a scalfire la forza e il coraggio dei partigiani jugoslavi, ai quali si univano molti partigiani italiani di orientamento comunista.Si preferisce non ricordare le migliaia e migliaia di civili jugoslavi trucidati dalle truppe italiane nell’ex-Jugoslavia, occupata dal 6 aprile 1941 fino all' 8 settembre del 1943; si ignorano le migliaia di civili (donne, vecchi e bambini) morti nei campi di concentramento fascisti ad Arbe, a Gonars e in altri campi del centro-nord Italia (per ulteriori approfondimenti consulta la nostra bibliografia e filmografia sul sito http://www.laltralombardia.it/ foibe.html).Si cancellano dai libri di storia e dalle commemorazioni le violenze sistematiche subite in Istria dalla popolazione locale indigena nel corso dell’occupazione fascista (distruzione di Centri culturali e di case del popolo, italianizzazione forzata dei cognomi slavi, imposizione della lingua italiana ecc...) [....]
Con la giornata del 10 febbraio si istituzionalizza la mitologia di una popolazione italiana cacciata dalla sua terra, quando in realtà i territori dell’Istria e della Dalmazia, che con la Prima Guerra Mondiale l’Italia aveva occupato militarmente, non erano mai stati abitati da popolazioni italiane, se non in minima parte. Dagli anni '20 il fascismo pianificò e scatenò una violenta campagna volta ad imporre forzatamente l’ “italianità” alla popolazione jugoslava. Quando si parla degli esuli italiani dell’Istria e della Dalmazia non si deve dimenticare che gran parte di questi erano stati impiantati in quei territori artificiosamente dal fascismo e spesso del regime erano stati collaboratori attivi. I fascisti da sempre hanno cercato di far passare la tesi dello scontro tra italiani e jugoslavi; in realtà nella VeneziaGiulia vi è stata una resistenza forte e radicata in cui alcune formazioni partigiane jugoslave e italiane operavano congiuntamente contro i nazifascisti (italiani, tedeschi e jugoslavi). La celebrazione menzognera delle foibe cui stiamo assistendo si inquadra in una più ampia campagna di denigrazione della resistenza: la classe dominante (oggi rappresentata dal governo Gentiloni-Alfano) promuove il revisionismo storico nelle scuole, nelle università,
da facebook
mette in piedi enormi operazioni di intossicazione e manipolazione dell’opinione e delle coscienze. Ne consegue che il principale nemico, in questa lotta, sono: l’intellettuale asservito alla manipolazione della storia, il consigliere comunale che asseconda lo sporco teatrino partecipando a questa o quella commemorazione e l’attuale governo che, in linea con i suo predecessori, promuove la celebrazione della giornata della falsità. All’operazione portata avanti dalla classe dominante, si unisce l’azione di gruppuscoli neofascisti.Oggi si tratta di contribuire al contrasto del revisionismo storico, superando un'impostazione puramente difensiva della 'questione foibe' e dare una risposta culturale e politica determinata e documentata contro le menzogne e le falsità di forze reazionarie e revisioniste dell'area così detta “democratica”. [...]
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