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"Un suicidio di Stato". No: "Patrizia amava la vita"
Oggi alle 13:42 - ultimo aggiornamento alle 14:27
Patrizia Cocco
La scelta di Patrizia Cocco, 49enne di Nuoro affetta da Sla, di rinunciare alle cure che riteneva inadeguate alla sua sofferenza e malattia, ha suscitato commozione in tutta Italia. Ma anche qualche affermazione "pesante".
La rinuncia alle terapie le ha permesso di lasciare questa vita senza dolore, senza infrangere alcuna legge e senza perdere la propria dignità, eppure qualcuno parla di "suicidio di Stato".
Nessuna iniezione letale, nessuna azione diretta a toglierle la vita è stata messa in pratica. Non è eutanasia.
"Siamo davanti al primo caso nazionale di morte per legge, attraverso un atto eutanasico", ha invece affermato Alberto Agus, coordinatore regionale del Popolo della famiglia, che aggiunge: "È un suicidio di Stato".
"Nessun suicidio di Stato", replica il cugino di Patrizia, Sebastian Cocco, avvocato. "Patrizia amava la vita, ha sfruttato quest'opportunità, la nuova legge sul biotestamento, quando ha capito che la malattia non le avrebbe più dato scampo".
A Cagliari è attivo il Registro del biotestamento. I cittadini possono iscriversi fin da oggi.
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