Ci vuole coraggio a chiudere i cicli. ma è necessario Dott.ssa Marta Del Giudice

                      



A lasciare andare persone, progetti, lavori, case e città.
Ma non se ne può fare a meno.
Se non s'impara a lasciar cadere le foglie ormai morte senza volerle trattenere, siamo spacciati.
Ci ammaliamo, c'incupiamo, ci rattristiamo divenendo sempre più immobili. Fisicamente e mentalmente.
Quando sentite emergere dentro di voi sofferenza, malcontento, agitazione e rabbia, fermatevi. Non rifiutate questi vostri vissuti ma accoglieteli. E soprattutto ringraziateli.
Perché sono dei messaggeri preziosi.
Vi stanno dicendo che la vita che state vivendo non fa più per voi. Che è arrivato il momento di fare quel salto in più, quel cambiamento, quel passo ulteriore che vi renderà più ricchi, più consapevoli, più sereni.
E' ora di far emergere chi siete davvero, di divertirvi a ricercare la via più adatta a voi, di spegnere finalmente la mente e di far funzionare il vostro sentire più profondo.
La vostra Anima sa.
Solo che non riuscite ad ascoltarla e così vi perdete in labirinti senza uscita.
Per poter cogliere la sua potente ma flebile voce è necessario cercare la quiete. Di persone, di rumori, di pensieri.
Solo quando si sentirà al centro dell'attenzione, proprio come un grande attore protagonista in attesa di recitare la parte più importante dello spettacolo, si farà sentire.
E quante cose vi dirà. Non smetterà più di parlare!
Ci vuole coraggio a chiudere i cicli.
E' il coraggio di guardarsi dentro.
(Elena Bernabé)

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