premetto che detesto non come persone ma per il loro modello culturale i Ferragnez rappresentato
benissimo e magistralmente dai disegni che trovate sotto per il Fq del 17\12\2023 di Stefano Disegni Ma qui Lorenzo Tosa ha ragioneProvo a spiegare anche ai più distratti e ai più prevenuti perché l’uscita di Meloni su Chiara Ferragni è un momento bassissimo (oltreché pericoloso) di politica e dovrebbe preoccupare chiunque, di qualunque idea politica.Il punto non è la responsabilità di Chiara Ferragni, che, come per qualunque altro cittadino, spetta alle sedi competenti valutare. Ma quello che è accaduto ieri ad Atreju è che una Presidente del Consiglio e donna più potente d’Italia, ha sentito la necessità di attaccare frontalmente non un collega o un partito, non un/una leader dell’opposizione, ma una influencer privata che non ha mai fatto politica in vita sua. Trasformandosi lei stessa in influencer e scegliendo il suo campo da gioco, dove si muove molto più agilmente che in un’aula parlamentare. Già basterebbe questo per dare la misura del vuoto pneumatico di questo governo e della sua leader. Ma c’è di più. Meloni lo ha fatto utilizzando una espressione plasticamente populista come “diffidate delle persone del web”. Che non significa assolutamente nulla (chi oggi non usa il web per comunicare, lei per prima?), ma stuzzica le viscere e la pancia del suo elettorato e sposta abilmente l’attenzione dai suoi fallimenti ripetuti degli ultimi 14 mesi (e dall’imbarazzante presenza di Elon Musk) sul bersaglio in assoluto più facile, comodo e demagogico di questi giorni: Chiara Ferragni e il caso del pandoro. E il pubblico, ancora una volta, cosa fa? Ci casca. Mani e piedi. A destra come a sinistra. Consentendole di ribaltare il tavolo e dettare ancora una volta l’agenda. Senza rendersi conto della clamorosa asimmetria di ruoli (non necessariamente di potere) tra le due figure e accettando implicitamente che l’avversaria politica di Giorgia Meloni oggi sia un’influencer.Guardate che è un salto logico e concettuale epocale (anche se non nasce oggi). La definitiva trasformazione dei politici a influencer, e viceversa, con tutto ciò che comporta.Una Presidente del Consiglio degna di questo nome non può permettersi di parlare del caso di un’influencer come fosse un affare di Stato ed elevarlo a tema politico. Non è quello il suo ruolo, non è lì per questo. E un’opinione pubblica non ancora narcotizzata dalla politica stile Barbara D’Urso ha il sacrosanto dovere di ricordarglielo.
Perchè la meloni oltre a creare un arma di doistrazionme mediatica da reali problem del paese e dalla sua politica fallimentare . Infatti oltre al merito fedez anche un altro vip come Helter Parisi
ormai in declino ed in cerca di un qualcosa per ritornare in auge come a vecchi tempi si è aggiunto al can can mediatico
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