Una recente scoperta ha aggiunto una nuova dimensione al tragico caso di Giulia Cecchettin, la giovane donna tragicamente assassinata. Andrea Camerotto, zio di Giulia, ha trovato una lettera scritta da un ragazzo di nome Filippo, presso la tomba di Giulia. La lettera, condivisa sui social media da Camerotto, inizia con delle scuse, rivelando una coincidenza inquietante: Filippo condivide il nome con l’assassino di Giulia.
In questa lettera di due pagine, Filippo si rivolge direttamente a Giulia, esprimendo i suoi pensieri e le sue riflessioni. Confessa di aver sentito parlare di Giulia per la prima volta in televisione e di come, contemporaneamente, stava vivendo una situazione personale con la sua ex-ragazza. Questa coincidenza lo ha spinto a una profonda introspezione.Filippo parla della sua capacità di gestire le emozioni e i suoi comportamenti, confrontandosi con il modo in cui gli amici e i conoscenti di Turetta, l’assassino di Giulia, descrivevano il suo comportamento ossessivo nei confronti di Giulia. Riflette sulla sottile linea che separa le azioni innocue da quelle pericolose, ammettendo di sentirsi arrabbiato e dispiaciuto per gli uomini che rovinano la vita delle donne. Si chiede quanto lui stesso possa essere diverso da questi uomini.Filippo, un giovane del vicinato, conclude la sua lettera continuando a scusarsi con Giulia, non solo a nome proprio ma a nome di tutti, per ciò che considera un fallimento collettivo. Esprime ammirazione per la famiglia di Giulia, le cui parole hanno ispirato molte persone a riflettere su questioni fino ad allora sconosciute.
dalla pagina Il Tulipano - Il Web Magazine Indipendente a cui partecipo
LAVINIA CARA,
le racconto una storia.
Quando ero ragazzina e impiegavo le mie giornate sui libri per laurearmi mia mamma e persino mia nonna mi guardavano con orgoglio e mi dicevano “Studia, studia…studia per la tua libertà e la tua indipendenza, così se domani volessi comprarti un rossetto non dovrai chiedere i soldi a tuo marito…”
Mia mamma e mia nonna di figli ne hanno avuti 3 ciascuna e hanno interpretato il loro ruolo di madri alla perfezione.
Mia nonna è rimasta vedova giovanissima e se l’è cavata meravigliosamente.
Mia mamma ci ha cresciute, me e le mie sorelle, lavorando e facendo la mamma alla perfezione.
Per loro essere madri è stata una missione. Ma non hanno mai dimenticato l’importanza della libertà e dell’indipendenza.Perché loro tante mamme vittime dei mariti e della sudditanza economica le hanno viste dal vivo, Lavinia cara. Hanno visto donne far la cresta sulla spesa per poter disporre di qualche spicciolo senza render conto al marito. Hanno visto mamme spaccarsi la schiena a far pulizie presso terzi di nascosto dal marito durante le ore di lavoro del coniuge, pur di raccattare qualche soldo da metter via per i figli, per il loro futuro.Hanno visto donne consumate dalla fatica e dal dolore di dover sempre abbassare la testa ma sempre incredibilmente fiere e dignitose.Mia nonna e mia mamma non hanno mai detto a me o alle mie sorelle di considerare come massima aspirazione per una donna quella di far figli.Perché, spiace dirlo ma è così, mia nonna e mia mamma sono nate molti decenni prima di lei ma sono molto ma molto più giovani di lei.Per loro una donna è una persona, non una fattrice.E aggiungo, per quel che conta.Io figli non ne ho avuti ma lei non sa perché.E come me milioni di donne non abbiamo figli e lei non sa perchè.Ma nessuno l’autorizza a pensare che non sia o non sia stata la nostra aspirazione.Impari a dosare le parole, senatrice cara.Impari a rispettare chi ascolta o legge le sue esternazioni.Impari a parlare di temi così delicati come il calo delle nascite secondo il suo ruolo, che non è certo quello di dire alle mamme cosa devono insegnare alle loro figlie.Si impegni piuttosto a ricercare soluzioni per assicurare quanti più diritti possibili alle donne.Che siano mamme o no.E, già che ci sono, le ricordo che in Italia le cure per avere una gravidanza per le donne che non ci riescono sono costosissime e solo in piccolissima parte a carico del servizio sanitario nazionale.Non lo sapeva forse…ebbene, glielo dico io.Cominci da qui magari.E tenga per sé i suoi inopportuni predicozzi sulle aspirazioni che dovrebbero avere le diciottenni.Che non è che tutti siamo stati fortunati come lei, Lavinia cara…Cordialità (giusto quanto basta)
Antonella Pavasili
Nella foto, presa dal web, la senatrice Lavinia Mennuni.
Ha dichiarato che per le donne diventare madri dev’essere la prima aspirazione.
E amen…
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