Finalmente qualcuno da destra - o quel pochissimo di liberale che ne resta - si alza e affronta Vannacci per quello che è. Lo ha fatto Francesca Pascale ( che peraltro non mi sta simpatica ed è lontana dal mio peniero anni luce ) su Rai3, dovendo sopportare anche i commentini di Giletti in sottofondo servilmente in difesa del generale.“Nel suo libro non ho fatto altro che ricevere degli insulti, mi scaldano quelle parole che ha detto perché mi colpiscono e colpiscono tante altre comunità e realtà in questo Paese. Lei non se ne rende conto. Per un vantaggio suo personale, non riesce a entrare nella difficoltà delle persone che cercano
semplicemente il rispetto. Non la tolleranza. Il rispetto” ha detto Pascale.Applausi. “Non faccia questi sorrisini, perché spesso questi sorrisini generano traumi, soprattutto quando si rivolge alla comunità LGBT [ e non solo aggiunta mia ] . Lei sta facendo politica, non cabaret. Questi sorrisini li tenga a casa sua o al bar con gli amici”.E ancora.“La verità sa qual è? Che lei, come tutti gli ossessionati dall’omofobia, non fate altro che nascondere qualcosa che probabilmente reprimete fin dalla nascita. Questa è la verità”. Ora Può piacere o meno, si può condividere o meno, ma raramente ho sentito anche a sinistra parole così chiare, chirurgiche su Vannacci e il vannaccismo come quelle pronunciate da Francesca Pascale ieri sera. La verità è che, se questa fosse la destra italiana, uno come Vannacci semplicemente non esisterebbe . Ora questo mio pos t susciterà repliche come quella qua sotto a cui ha replicato magistralmente Lorenzo TosaNostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
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