Cinque semplici parole di pace.
Sapete com’è finita?
Che due carabinieri si sono avvicinati e gli hanno imposto di rimuovere lo striscione. L’apicoltore ha (giustamente) rifiutato, e la risposta sapete qual è stata: gli hanno affibbiato 430 euro di multa, nientemeno, per “propaganda politica non autorizzata”. Accade in un Paese democratico. Accade in spregio della Costituzione, dell’articolo 21, di ogni forma di libertà, pensiero ed espressione. Accade come se nulla fosse, come se fosse normale. Questa non è politica. Si chiama umanità. E benissimo ha fatto Borella ad opporsi. Ci sono gesti di resistenza civile che valgono mille volte più di qualunque sanzione, che spero sarà tolta per sollevazione politica - quella sì - e popolare. Massima solidarietà all’apicoltore in questa notte della ragione.
Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
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