quando la sinistra è peggio della destra

la conferma ulteriore  a cui fa  cenno  Marcorè  vedere  il video sotto 





viene  da  questa news   trovata  sul  blog  di Beppe  Grillo
La legge Levi-Prodi e la fine della Rete



Dopo la legge  La legge 7 Marzo 2001 n° 62 definisce “le nuove norme sull’editoria e sui prodotti editoriali . che  aveva  costretto i giornaletti locali ( come l'ormai chiuso  ma  con archivio disponinile www.gemellae.com )  a munirsi  di un direttore responsabile  iscritto all'albo dei giornalisti o che fosse almeno un pubblicista


Ora  dal  blog  di Grillo


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Ricardo Franco Levi, braccio destro di Prodi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, ha scritto un testo per tappare la bocca a Internet. Il disegno di legge è stato approvato in Consiglio dei ministri il 12 ottobre. Nessun ministro si è dissociato. Sul bavaglio all’informazione sotto sotto questi sono tutti d’accordo.
La legge Levi-Prodi prevede che chiunque abbia un blog o un sito debba registrarlo al ROC, un registro dell’Autorità delle Comunicazioni, produrre dei certificati, pagare un bollo, anche se fa informazione senza fini di lucro.
I blog nascono ogni secondo, chiunque può aprirne uno senza problemi e scrivere i suoi pensieri, pubblicare foto e video.
L’iter proposto da Levi limita, di fatto, l’accesso alla Rete.
Quale ragazzo si sottoporrebbe a questo iter per creare un blog?
La legge Levi-Prodi obbliga chiunque abbia un sito o un blog a dotarsi di una società editrice e ad avere un giornalista iscritto all’albo come direttore responsabile.
Il 99% chiuderebbe.
Il fortunato 1% della Rete rimasto in vita, per la legge Levi-Prodi, risponderebbe in caso di reato di omesso controllo su contenuti diffamatori ai sensi degli articoli 57 e 57 bis del codice penale. In pratica galera quasi sicura.
Il disegno di legge Levi-Prodi deve essere approvato dal Parlamento. Levi interrogato su che fine farà il blog di Beppe Grillo risponde da perfetto paraculo prodiano: “Non spetta al governo stabilirlo. Sarà l’Autorità per le Comunicazioni a indicare, con un suo regolamento, quali soggetti e quali imprese siano tenute alla registrazione. E il regolamento arriverà solo dopo che la legge sarà discussa e approvata dalle Camere”.
Prodi e Levi si riparano dietro a Parlamento e Autorità per le Comunicazioni, ma sono loro, e i ministri presenti al Consiglio dei ministri, i responsabili.
Se passa la legge sarà la fine della Rete in Italia.
Il mio blog non chiuderà, se sarò costretto mi trasferirò armi, bagagli e server in uno Stato democratico.

Ps: Chi volesse esprimere la sua opinione a Ricardo Franco Levi può inviargli una mail a : levi_r@camera.it


 


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 raccolgo l'appello petizione contro  questa  ottusa legge  lanciata  dal sito  http://www.infernet-x.com/-petizione-salviamo-internet-t-5229.html

Commenti

anarcadia ha detto…
Che scandalo, anche da me s'è accesa la polemica!
arciere ha detto…
mi pare che questo sia davvero grave.

Insomma posti come splinder ed altri dovranno chiudere.

Esprimerò il mio disapputno, sperando serva, al genio che ha fatto questa proposta di legge si Levi

arciere
anonimo ha detto…
Una tassa su internet... e questo nella migliore delle ipotesi. Sì, perché qui si rischia ben di peggio del solito ingiusto balzello al quale ci ha abituato il signor Prodi.


Se c'è ancora un minimo di giustizia in questo nostro paese il decreto finirà nella spazzatura e nessuno ne parlerà più... fino al prossimo tentativo!

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