Milano "Palazzo Marino censura i siti gay per chi si collega sul wi-fi gratuito"


da repubblica  online 

La denuncia dell'associazione Certi diritti: le motivazioni sono le più curiose e spaziano
dal divieto di pornografia a quello, più ridicolo, di esibire un abbigliamento provocatorio


'Il Comune di Milano censura i siti d'informazione gay": è la denuncia dell'associazione radicale Certi diritti, che ha segnalato come sia "impossibile" accedere attraverso la connessione wireless gratuita di Palazzo Marino "ai principali siti di informazione Lgbt" (lesbiche, gay, bisessuali e transessuali). "A cadere sotto la scure del censore meneghino è anche il sito nazionale di Arcigay - spiegano - ma curiosamente non quello della sezione milanese".
Le motivazioni del blocco della navigazione "sono le più varie e curiose - affermano dall'associazione - Spaziano dal divieto di pornografia a quello di materiale sessuale sino a quello più diffuso e ridicolo, ma anche inquietante, cioè il divieto di abbigliamento provocatorio". L'associazione ha annunciato che sul tema il consigliere radicale Marco Cappato ha presentato un'interrogazione urgente in consiglio comunale per chiedere spiegazioni e l'immediata rimozione dei blocchi.
"E' inaccettabile che si ricada ancora nella censura di siti d'informazione per il solo fatto di contenere la parola 'gay' o 'queer' nell'url" (ovvero quella sequenza di caratteri che identifica l'indirizzo di una risorsa in Internet). "Non tutti i siti gay sono pornografici come non tutti i siti pornografici sono gay - concludono dall'associazione Certi diritti - Questa equivalenza non fa altro che confermare l'odioso pregiudizio che riduce l'omosessualità al suo aspetto puramente sessuale negandone l'aspetto affettivo erelazionale e ledendo la dignità di tutte le persone Lgbt".

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