11.11.23

anche se non sei in guerra sei coinvolto.lo stesso di Pacmogda Clèmentine

C'è una cosa che non capisco. Quando scoppia una guerra fra due paesi, noi che non siamo in guerra ci dividiamo anche noi in due campi: i sostenitori di una parte di qua e i sostenitori dell'altra di là. Questo non lo capirò mai. rifiutiamo di essere la terza parte mediatrice e basta. Due parti in guerra non ragionano più. si combattono soltanto. in alcuni casi le due parti in guerra sono arrivati a un livello di odio reciproco che da soli si fanno il male considerandolo un bene perché ammazzare l'altro diventa come schiacciare una formica. 
Noi che non siamo in guerra dovevamo essere la parte lucida che può e deve guardare la cosa da fuori e cercare la soluzione. 
Quando ero piccola, vedevo i litigi verbali e anche fisici che venivano fermati da una terza parte che quando arriva non cercava mai a sapere chi aveva ragione e chi aveva torto. cercava di mettere fine al litigio e basta. Se un uomo litiga con sua moglie, nessuno veniva a chiedere chi aveva ragione e chi no prima di separarli perché il litigio è già partito e quindi non serve stare a distribuire ragioni e torti ma prima di tutto calmare le anime per evitare il peggio. Se due bambini erano arrivati alle mani e tu arrivavi in quel momento, non stavi a distribuire torti e ragioni, ti mettevi fra di loro e li fermavi. Succedeva che mentre sono stati separati e una persona adulta tiene il braccio di uno dei bambini da un lato e un altro teneva l'altro da l'altro lato, si chiede, "ma come mai vi siete messi a picchiarvi?". Quindi dopo averli separati e vedere che non sono più in grado di continuare a picchiarsi che si dà l'occasione a ognuno a provare a spiegarsi. Poi seguono i rimprovveri e gli ammonimenti. A volte si riesce a farli salutarsi per mano e fare la pace per non ripetere più quello appena successo. 
Con la guerra fra Ucraina e Russia abbiamo distribuito torti e ragioni. Alcuni hanno addiritura detto che l'Ucraina doveva lasciarsi prendere il proprio territorio in nome della pace. 
Ora vediamo Israele e la Palestina in guerra per l'ennessima volta per una questione di territorio. Anche qua stiamo dicdendo chi ha torto e chi ha ragione. Io vedo che ogni popolo ha diritto a un suo territorio. Non esiste un popolo che vuole accettare di non avere una terra, di appartenere a un altro popolo solo perché più forte. Gli israeliani e i palestinese sono due popoli che come tutti devono avere un proprio territorio. Vedo due popoli che devono sedersi a un tavolo per riconoscere questo diritto di tutti i popoli e imparare a tacere le loro divergenze. Sono anni che questi due popoli usano la violenza senza risultato concreto tranne la morte e l'orrore. Due popoli che devono imparare a convivere. Nessuno ha ragione a uccidere sopratutto quelli che non c'entrano con questa politica del "mostrare i muscoli". Vedo due popoli che per anni hanno solo usato l'odio l'uno verso l'altro da crescere i propri figli in questo scenario. è diventato una questione talmente complessa e complicata che nessuno ormai ha torto o ragione. Serve solo una soluzione per fermare gli orrori che provvengono ogni tanto da uno o dall'altra parte. 
Ormai la questione di qquesti due popoli sta nelle mani di tutto il mondo ma non con i giudizi, le sentenze e le condanne ma con una volontà di essere la terza parte fuori dal campo di battaglia che si pone come obiettivo di usare la non violenza e proporre soluzione a due stati.

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