Consapevole di attirarmi e ventuali accuse di mansplaining,ed insulti e rimozioni da gruppi ed contatti femministi , correrò il rischio perché è molto importante. Pur condividendo il concetto di fondo che (credo e spero) sia dietro al post di
Ihaveavoice
16 h
Tu, uomo, sei Filippo Turetta, ogni volta che fai battute sessiste anche se solo tra i tuoi amici, senza donne che ti possano sentire.
Tu, uomo, sei Filippo Turetta, ogni volta che importuni una donna per strada con quelle battute sessiste, e ti nascondi dietro il “ma fattela una risata”.
Tu, uomo, sei Filippo Turetta, ogni volta che senti quelle battute e ridi, senza contrastare un atteggiamento così viscido.
Tu, uomo, sei Filippo Turetta, ogni volta che ti credi superiore ad una donna e ti irrita se lei ti dice che sbagli qualcosa o ti dimostra di sapere di più di te o fare qualcosa meglio di te.
Tu, uomo, sei Filippo Turetta, ogni volta che sei geloso della sua libertà, che non vuoi che esca con le amiche o insegua i suoi sogni.
Tu, uomo, sei Filippo Turetta, ogni volta che illudi una donna, solo allo scopo di usarla, e poi la getti via, come nulla fosse.
Tu, uomo, sei Filippo Turetta, ogni volta che consideri una donna come un mero oggetto per il tuo piacere personale, vedendone solo il corpo, senza vederne l’anima.
Tu, uomo, sei Filippo Turetta, ogni volta che ritieni la tua opinione più valida di quella di una donna, soprattutto quando magari non è il tuo campo di conoscenza, ma è il suo.
Tu, uomo, sei Filippo Turetta, ogni volta che vuoi comandare sulla donna, obbligandola a fare quello che vuoi tu, anche contro i suoi voleri.
Tu, uomo, sei Filippo Turetta, ogni volta che alzi la voce, la sminuisci, la insulti, la manipoli.
Tu, uomo, sei Filippo Turetta, ogni volta che alzi le mani, anche solo per stringerle forte il braccio, per farle capire che quello forte sei tu.
Tu, uomo, sei Filippo Turetta, ogni volta che non accetti il rifiuto o la fine di una relazione, che insisti anche se lei ti ha detto più volte di no.
Tu, uomo, sei Filippo Turetta, ogni volta che la p*cchi, la st*pri, la fer*sci, l'amm*zzi.
Tu, uomo, sei Filippo Turetta, ogni volta che senti un tuo parente, amico o conoscente fare tutto questo e non lo fermi, non gli dici niente.
Tu, uomo, sei Filippo Turetta, ogni volta che sminuisci la vi*lenza e la discriminazione sulle donne, che ti senti “innocente” senza capire che è un problema che riguarda tutti.
Filippo Turetta non è un semplice ass*ssino, ma è soprattutto un uomo. Uno di quegli uomini che portano dentro di sé la mentalità maschilista che sottomette e sovrasta le donne.
Finché tu, uomo, non sei dalla nostra parte nella lotta alla vi*lenza sulle donne, allora anche tu sei parte del problema.
trovo la sua formulazione non solo estrema e semplificatoria nella card ma anche proprio un’errata comunicazione. Invece di mettere nel mirino il patriarcato, di cui i maschi - nessuno escluso - sono all’inizio vittime e poi “portatori (mal)sani”, come lo sono, piaccia o meno, moltissime donne - hai preferito un attacco mirato al genere, al maschio in quanto tale, a prescindere da ogni contesto, circostanza o responsabilità individuale. Scrivere “Tu, uomo, sei Filippo Turetta”, senza contesto (chi davvero legge il testo?) non è solo uno slogan facile e discriminatorio, ma ottiene proprio l’effetto contrario. Il risultato è che, invece di convincerli, hai finito inevitabilmente per metterli sulla difensiva allontanandoli ancora di più dalla comprensione di un problema serio e reale, da cui come maschio mi sento profondamente chiamato in causa, ma su cui dovremmo creare alleanze, non polarizzazioni, divisioni manichee, guerre dei sessi. Combattere l’odio di genere con la discriminazione per genere lì per lì appaga, rassicura, creerà appartenenza o eserciti, aumenterà i consensi, ma non risolverà l’enorme - ENORME - problema che abbiamo.
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