È perfettamente (e umanamente) comprensibile il dolore straziante dei genitori della piccola Indi Gregory ma non la strumentalizzaione dei prolife italiani

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https://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2023/11/indi-gregory-staccate-le-macchine.html



È perfettamente (e umanamente) comprensibile il dolore straziante dei genitori della piccola Indi Gregory per cui è stata avviata la procedura di distacco dalle macchine.
Ciò che non è tollerabile è lo sciacallaggio con cui certi politici e cosiddetti Pro life stanno biecamente utilizzando il caso e il corpo di una bimba di 8 mesi come arma di propaganda politica, giocando sull’emotività delle persone e radendo al suolo qualsiasi complessità.
E in qui concordo con Lorenzo tosa . Ma non concordo completamente quando dice << [....] E in un caso come questo nessuno - né ovviamente una bambina di otto mesi priva di alcuna espressione di volontà né i genitori privi delle necessarie competenze e la giusta distanza - può decidere cosa sia giusto fare >> perchè loro avevano intravisto insieme a dei medici , un ultimo barlume di speranza . E quindo si poteva fare l'ultimo tentativo per salvarla prima di lasciar decidere alla Scienza e la scientificità, rappresentata dai medici che la certificano, e la giurisdizione dei giudici, che quel parere fanno rispettare.È una decisione dolorosa, difficilissima da ogni punto di vista, ma è anche quella che, in casi simili e opposti, ha salvato la vita di bambini che per fanatismi religiosi dei genitori non potevano essere sottoposti a trasfusioni. È il punto più alto di civiltà che faticosamente abbiamo raggiunto. Magari imperfetto, di sicuro doloroso, ma in un modo che i pillon, gli adinolfi di questo Paese non capiranno mai: UMANO.
Un pensiero in questo momento va a Indi e ai genitori di questa bambina. Sul resto un velo pietoso non basterà.
Faccio mia la proposta sempre dello stessoTosa

Suggerisco di cominciare a smetterla di chiamarli “Pro life”. Certi personaggi sono contro la vita come concetto più ampio del termine, che comprende e abbraccia il rispetto per la qualità minima elementare della vita stessa e la dignità di essere vissuta.





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