16.4.06

Senza titolo 1244

















Una copertina di un recente albo di Spiderman. � Marvel.

Non chiamateli soltanto fumetti

I fumetti hanno da sempre una doppia vita: cultori e gli appassionati li considerano alla stessa stregua di opere letterarie; per i lettori occasionali e per certi tipi di pubblici, invece, sono e rimangono soltanto dei divertenti quanto innocui passatempi poco impegnativi.
Una recente ricerca, per�, sembra avvalorare una nuova tesi: i fumetti sarebbero un'ottima risorsa per capire e interpretare la realt� e - oltretutto - non sarebbero cos� innocui come li si dipinge.
I fumetti, e in particolare quelli che narrano le gesta dei supereroi, sarebbero uno specchio della societ� in cui sono stati creati. E sarebbero stati usati anche come mezzo di propaganda e di sottile manipolazione dell'opinione pubblica.
L'affascinante ipotesi � stata avanzata in uno studio pubblicato nell'ultimo numero di Political Psychology, pubblicazione della International Society Political Psychology, un'associazione statunitense che analizza le interrelazioni tra i processi politici e quelli psicologici.
Specchio delle mie trame. La ricerca ha evidenziato l'esistenza di analogie tra certe tematiche presenti nei fumetti e le problematiche presenti nella realt�. � risultato oltremodo chiaro che in situazioni di crisi economica, instabilit� politica e periodi bellici i supereroi abbiano molto di pi� da fare, e le paure e il sentimento di minaccia provocato dalla instabilit� sociale sono riflessi totalmente nelle vicende raccontate dalle strisce.
I comics, quindi, si animano di episodi di violenza piuttosto crudi a cui i supereroi devono porre rimedio.
Che storia! I fumetti raggiungono la loro maturazione e identit� come mezzo espressivo attorno al 1917. A partire da questi anni, soprattutto negli Stati Uniti, il genere vive un periodo d'oro. Nascono personaggi storici come Braccio di Ferro, Felix the Cat, Topolino (e a seguire tutta la banda disneyana), Betty Boop e Buck Rogers. A questa schiera di fumetti �familiari�, si contrappone il filone dei supereroi, che nascono tra gli anni trenta e quaranta.
Personaggi quali Flash Gordon, l'Uomo Mascherato, Superman,�Mandrake e Prince Valiant vengono alla luce proprio a cavallo tra i due conflitti mondiali.
Con l'entrata in guerra degli Stati Uniti, i fumetti diventano anche strumento di propaganda, dando modo ai loro autori di prendere posizione. Si sviluppa un genere definibile "ultrapatriottico" (Captain Marvel) che simboleggia la cosiddetta "Justice Society of America�.


 tratta  da www.focus.it

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