15.4.06

La bambina e il vento, ovvero del viaggiare controcorrente

La bambina e il vento, ovvero del viaggiare controcorrente


Una mattina come tante, nel corso di un anno come tanti, in un mondo come tanti, la bambina decise di uscire per fare una passeggiata, in modo da aprire i suoi piccoli occhi sul grande mondo. Uscì e si ritrovò all'aperto dove tirava un forte vento, un vento così forte da trascinarla via. Lei non aveva mete. Avrebbe potuto seguire la forza del vento e lasciarsi trasportare in qualche luogo senza opporre resistenza: sarebbe stato facile. E invece la bambina, indispettita dalla violenza del vento, si oppose con tutte le sue forze e scelse la sua direzione per scoprire le meraviglie del mondo. Il vento non le dava tregua, per ogni piccolo passo doveva fare ricorso a tutte le sue energie, e a volte le sembrava di non farcela. La bambina continuava ad incedere con fatica, stremata dalla continua violenza del vento, ma non si arrese e non tornò indietro, e non cambiò idea. Più il vento si ostinava ad osteggiarla e più la bambina andava avanti con il suo intento. Ad un certo punto, avendo fatto un bel percorso ed avendo visto le meraviglie del mondo, la bambina stramazzò al suolo esausta, ed il vento le chiese: «Bambina, non sarebbe stato meglio per te seguire la mia corrente? Avresti visto molto di più e adesso saresti fresca e riposata. Perché non hai voluto seguire il percorso che ti suggerivo?». E la bambina rispose: «No, non sarebbe stato meglio! Se ti avessi seguito io non saprei chi sono. Se mi fossi lasciata trasportare dalla corrente non avrei potuto misurare la mia forza. Se non mi fossi opposta io non sarei nulla. Adesso so chi sono, conosco la mia forza e so che valgo qualcosa». (copyright Tigì)