8.7.08

Senza titolo 667

La dimensione del sogno
Parte1

"Sogno causato dal volo di un ape attorno a una melagrana un
secondo prima di svegliarsi" Salvador Dali' (1944)


Il sogno è considerato da molti una dimensione mistica, per alcuni iniziatica,. per altri una finestra sul proprio inconscio, infine per altri ancora è semplicemente qualcosa di poco significativo, che durante la notte colora il nostro sonno e che viene in gran parte perso al risveglio.
L'amnesia del proprio vissuto notturno è un fenomeno molto frequente, e facile che durante la notte ci si alzi dal letto per bere o per rispondere ai propri bisogni fisiologici, e che non rimanga alcuna traccia di questo al risveglio. Nei bambini episodi di terrore notturno, in cui il bambino si alza gridando e svegliando i propri genitori in preda al panico, sono abbastanza comuni e vengono solitamente rismossi al mattino.
Quindi non dovrebbe stupire che in quello stato particolare che è il sonno, e in particolare la stasi che occupa circa un terzo della nostra vita, sia caratterizzato da una certa magmaticità e inafferrabilità. Chi ha il sonno fragile, sarà abituato a svegliarsi spesso durante l'arco della notte, e probabilmente sarà d'accordo con me, che non di rado i pensieri, le emozioni, i ricordi di questi periodi di veglia vengono confusi con quelli che emergono al risveglio al mattino.


Il sonno, è conoscenza abbastanza diffusa, è caratterizzato da differenti fasi, in alcune il cervello sprofonda in uno stato di sembre maggiore sincronizzazione, una parte di esso, il talamo, impedisce qualunque afferenza sensoriale alla corteccia, e rogola in maniera oscillatoria l'attività di tutti i neuorini cerebrali con un ritmo simile a quello del respiro. Una fase particolare del nostro sonno, è la fase Rem, caratterizzata invece da una attività cerebrale del cervello simile a quella dello stato ti veglia, in cui le popolazioni di neuroni che compongono le varie aree cerebrali (deputate all'analisi di differenti stimoli, cognizioni, pensieri ed emozioni) scaricano in maniera non coordinata, quasi come se stessero lavorando in stato cosciente. Il sogno, non è caratteristico unicamente di questa fase, anche se è prevalente nel sonno Rem.
Nel lobo occipitale (la parte posteriore della testa, sopra al cervelletto) avviene l'analisi visiva degli stimoli che colpiscono la retina. Questa aree è divisa in due aree minori, una parte chiamata corteccia striata, e una seconda parte, davanti alla prima, chiamata con molta fantasia corteccia pre-striata.
La corteccia striata è quella che elabora per prima gli input provenienti dagli occhi, e anche durante la fase rem rimane silente, al contrario la corteccia pre-striata, che di norma riceve il contenuto di elaborazione della corteccia striata, si attiva in modo molto simile alla veglia cosciente. Il fenomeno è particolare, ed enigamtico, infatti l'attività di questa corteccia è correlata alla produzioni delle immagini visive che seguono la percezione o l'immaginazione, costatato che con gli occhi chiusi nulla può arrivare dall'esterno, si è portati a presumere che l'elaborazione visiva della corteccia prestriata è dovuta principalmente ad input interni. A partire da questo punto, sono facili le elucubrazioni sul significato dei sogni, che potrebbero essere considerati fonte di sfogo dei nostri desideri o paure rimasti silenti durante il giorno. E' il "classico" approccio all'interpretazione dei sogno a partire dal lavore di Freud.
Altre teorie propongono una visione meno romentica del sogno, e di questa particolare attivazione delle aree visive ed emotive, durante il sonno. Per alcuni autori questa attività riflette scariche casuali di energia lungo il sistema nervoso, per evitare che l'assenza di attività per periodi troppo lunghi di tempo comporti la necrosi, e quindi la morte dei neuroni che compongono la nostra corteccia.
Una descrizione di questo tipo, non ancora confermata in modo certo dai dati empirici, nulla toglie però al significato dei sogni. Infatti pur essendo frutto di una scarica casuale di energia, i sogni hanno un signifcato, sono storie caratterizzate da una certa linearità narrativa, anche se caratterizzati da paradossalità e inconsistenza, inafferabilità.
Se questa coerenza non è data da una attivazione controllata del cervello per poter sfogare desideri e paure represse, non può che essere causa dei processi di recupere mnemonici che caratterizzado il nostro ragionare al mattino. Le immagini che produce il cervello sono si casuali e privi di significato, ma al mattino quando ci sforziamo di ricordarle, diamo una forma e un contenuto particolare a queste immagini, forma e contenuto che deve essere motivata da fattori interni, e quindi non si può escludere ancora una volta un ruolo dei nostri desideri e paure nella formazione del ricordo cosciente del nostro sogno.
L'intepretazione dei sogni è un argomento interessante, in internet abbondano siti che offrono servizi a pagamento di intepretazione, altri che forniscono dizionari simbolici del sogno, altri ancora che sono luoghi di discussione sui propri sogni e di intepretazione "reciproca".
Personalmente rifiuto l'idea che sia possibile compilare un dizionario dei sogni che vada bene per qualsiasi persona, sono dell'ipotesi che ogni persona abbia un proprio dizionario, e che spetti ad essa il compito di scoprirlo e conoscerlo. Il fatto che i dizionari dei sogni abbiano un così facile appiglio nelle persone, che molto spesse si dichiarano colpite dal realismo delle possibili interpretazioni a partire da questi dizionari, mi spinge con ancora maggiore sicurezza ad affermare che il sogno è frutto di una ristrutturazione del proprio vissuto notturno. In poche parole, da una serie di ricordi incoerenti, e parzialmente privi di significato, si opera un controllo pre-cosciente e inconscio sul loro contenuto, dandogli una forma nell'atto di riprenderli dalla memoria notturna. Il fatto che la lettura di un particolare significato di un simbolo porti a riconoscere la verità di quest'ultimo nel proprio vissuto notturno, potrebbe quindi essere la semplice ricostruzione di questo nucleo di immagini, per adattarlo al significato trovato nel dizionario.

5 commenti:

musceddra ha detto...

i sogni , questi sconosciuti .... e se il tempo speso per sognare supera di molto quello speso per "esserci"?...

ad ogni modo,di qualunque sogno si tratti , ad occhi aperti e non , forse è una delle rare cose aggratiss ! e possono permettersela tutti , anche in gran quantità

FantasiaFinale2 ha detto...

bhe di sicuro spendiamo più di un quarto della nostra vita nello stato del sogno REM, senza contare gli altri sogni nel sonno profondo che non sono individuabili (tipo quelli tipici del sonno leggero, prima di addormentarsi).

Se poi contiamo il tempo in cui sognamo ad occhi aperti, per ricaricarci fra una fatica e l'altra, direi proprio di si, che passiamo più tempo di là che di qua :)

compagnidiviaggio ha detto...

concordo con entrambi . sono curioso di leggre la 2 parte

Menzinger ha detto...

Trovo i sogni materiale assai interessante per la letteratura, a condizione di trasformarli in qualcosa che abbia la sostanza del reale, in modo da fornire al narrato una trama migliore di quella inconsistente del sogno.

Nel mio romanzo "Giovanna e l'angelo" immagino che Giovanna D'Arco, perdendo i sensi sul rogo, sogni ed immagini una sua vita futura alternativa (ucronica).

Anche in un altro romanzo che sto scrivendo il sogno assume una sua materialità addirittura letale. Capisco che questo vada oltre i concetti psicoanalitci del sogno, ma la narrativa non necessariamente deve spiegare, credo che uno dei suoi compiti sia quello di estrarre il "magico" dal reale: cosa di meglio del sogno!

FantasiaFinale2 ha detto...

uff la invidio, fin da dodicenne ho amato scrivere, però con il tempo ho perso la passione costatando le banalità che ero solito buttare su carta... Comunque ho fatto anche io il mio romanzetto... Spero che con il tempo ritorni questo desiderio creativo.

Comunque si penso che il mondo che si crea nella mente dello scrittore sia vastissimo, i personaggi che prendono vita, che sono troppo vasti per poter essere pensati in maniera cosciente, ma che si affacciano così nella propria immaginazione.


Comunque questa era la parte 2, la tag parte 1 era un pezzettino che avevo scritto sul mio blog, al quale il link rimanda, e che avevo evitato di scrivere qui perchè la trovavo eccessivamente romantica. Comunque a presto ci sarà la terza parte, nella quale spero di riuscire ad affrontare l'auto analisi dei sogni, a parer mio l'unico tipo di analisi dei sogni possibile, e l'unico tipo di analisi della propria persona che si può sostenere da soli.

Il ragazzo dai pantaloni rosa di Cristian A. Porcino Ferrara®️

  dal   blog   https://lerecensionidelfilosofoimpertinente.blogspot.com/ Il ragazzo dai pantaloni rosa è un film necessario, toccante che no...