6.2.17

DA GIOVANI con © Daniela Tuscano

  in sottofondo  ( lo so che  sarò retorico  e  ripetitivo   ma  non me  ne  vengono in mente  altre )  Canzone  per  un amica 


Siamo stati tutti così: inesausti, eccessivi, ladri. Sì, ladri, perché da giovani il tempo si ruba. Il furto implica il rischio e, quando hai pochi anni e gli ormoni a palla, il pericolo è sesso. E quale tempo più rubato delle notti interminabili, del divertimento solo tuo, del vuoto? Un vuoto di mondo, da gustare e riempire.
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I ragazzi di Guidonia non avevano volti particolarmente pensosi. Erano bellocci e comuni, forse distratti. E proprio per questo è facile identificarsi in loro. Le domande? Se le ponevano, ma inespresse. Un giovane è sempre il primo, non ha storia. Solo una vitalità animale, quindi incolpevole, anche quando avrebbe dovuto pensarci, e poteva, doveva farlo. Anche quando il felino inganno di velocità, risa, abbracci, luci e lamiere lo annienta. Anche quando non si sofferma sui prati, al canto degli uccelli, al paradiso quotidiano. Paradiso? Un inferno, semmai. Inganno, fregatura, sacrilegio nei confronti della sua regale, famelica divinità. Ma, attenzione, non lasciamoci ingannare: pur se azzarda come non ci fosse un domani, al futuro pensa eccome. È proprio perché ne ha fame che corre, vola, nell'illusione di afferrarlo. E a nulla servono i consigli, le raccomandazioni. Figurarsi le minacce.
Non ditegli che ripete. Lo umiliate. Del resto, v'ignorerebbe. Lui è sempre l'unico, e va. Poi sbaglia e delle volte quel tempo rubato lo brucia definitivamente. Nemmeno cinque minuti, poi, per imparare, crearsi una storia, abbandonare l'innocenza conquistando una umanità forse completa, ma scettica e disincantata.
Da giovani si è, e basta. Giunge poi, dietro l'angolo, una curva imprevista, un taglio netto, e l'illusione finisce.
                              © Daniela Tuscano

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