3.2.17

Concerto nazista per le foibe alla palazzina Liberty di Milano proprio un " bel modo " per ricordare la giornata delle foibe


Si avvicina il Giorno del Ricordo, la giornata dedicata alle vittime delle foibe, ed il Municipio 4 del Comune di Milano ha deciso di patrocinare un'iniziativa che già sta suscitando molta polemica . Infatti nella Palazzina Liberty il 13 febbraio sosterrà una manifestazione che, denuncia la sinistra milanese, avrà come protagonisti "personaggi dichiaratamente vicini all'ultradestra neofascista di Lealtà e Azione e a tesi revisioniste  "  e negazioniste .


Ecco perchè  come dico    tutti  gli anni nel  giorno del ricordo (cioè il 10' febbraio )  ricordo le  le  foibe e  l'esodo partendo  dalle  " pulizie  etniche "  prima di Tito (  Impero austro ungarico , fascismo , nazismo )  e dell'esodo . onde evitare  che materia  cosi delicata sia usata  da  tale feccia neonazista  e  negazionista  oltre  che  a senso unico .
Ora   sempre  secondo ---  milano repubblica  del  2\02\2017 --- La  maggioranza di centrodestra del Municipio, guidato dal leghista Paolo Bassi, ha concesso il logo istituzionale a una serata dedicata alla tragedia delle foibe, invitando sul palco anche il cantante Federico Goglio, in arte Skoll, "rappresentante di spicco del cosiddetto ‘rock identitario’ italiano, ovvero formazioni musicali di ultradestra vicino a Lealtà e Azione" denuncia il gruppo consiliare di Sinistra x Milano.La sinistra di maggioranza ricorda anche che Goglio "ha il poco nobile merito di essere finito sotto processo (e poi assolto) per apologia di fascismo; l’accusa era di aver fatto il saluto romano insieme ad altri camerati durante la ‘marcia’ per Sergio Ramelli del 2015. All’epoca dichiarò che anche in caso di condanna non si sarebbe mai pentito del gesto. Con il cantante di estrema destra il Municipio 4 ha invitato anche Tito Lucilio Sidari, sindaco del ‘libero Comune di Pola in esilio’, vicino a Casa Pound e a Lealtà e Azione, noto per le sue teorie revisioniste". Sidari, in realtà, fa sapere di essere solo il vice del sindaco ma soprattutto di essere estraneo a Casa Pound e Lealtà e Azione.
Attacca Sinistra x Milano: "Riteniamo che il legittimo ricordo delle vicende istriane e dalmate in quegli anni di atroce scontro tra popoli e regimi non possa essere strumentalizzato per dare spazio a persone che si riconoscono e fanno esplicito riferimento a teorie e pratiche neofasciste, ed è ancora più grave che questo avvenga nella Palazzina Liberty, dove Dario Fo e Franca Rame fondarono nel 1974 il collettivo teatrale La Comune, e a Milano, città medaglia d’Oro per la Resistenza". La richiesta, quindi, è esplicita, e arriva dalla capogruppo Anita Pirovano: "Il Municipio 4 tolga il sostegno all'iniziativa". Richiesta che il presidente Bassi respinge al mittente: "Sarà una serata in ricordo dell’esodo e del dramma degli infoibati, in cui ci sarà spazio per le memorie degli esuli istriano-dalmati e canzoni a tema legati a quel periodo”. Anche Roberto Cenati di Anpi attacca: "Chiediamo che il Municipio 4 revochi il patrocinio a questa iniziativa, visto che sono stati invitati personaggi legati all'organizzazione di estrema destra ‘Libertà e azione’ la cui ideologia si pone in netto contrasto con i principi sanciti dalla Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza”.
Nell'ottobre scorso, quando è morto Dario Fo, è nata l''idea di intitolargli la Palazzina Liberty. Lo ricorda, ma per polemizzare, il consigliere regionale di Fratelli d'Italia Riccardo De Corato: "La Palazzina non è intestata a Dario Fo, né è di proprietà della sinistra, è un bene di tutti. Ormai gli esponenti della sinistra vedono 'fascisti' da tutte le parti, ne sono ossessionati, a sentir loro ce ne sono più oggi che nel Ventennio".  (  ....) . 
Quindi  anch'io  mi unisco  alla  richiesta  della   sinistra per  milano  ----- da   http://www.milanotoday.it/cronaca/foibe-palazzo-liberty.html da  cui è tratta  la foto sopra  ---- “Riteniamo che il legittimo ricordo delle vicende istriane e dalmate in quegli anni di atroce scontro tra popoli e regimi non possa - la tesi del partito arancione - comunque essere strumentalizzato per dare spazio e agibilità a persone che si riconoscono e fanno esplicito riferimento a teorie e pratiche neofasciste”. 

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