Venire discriminati per le proprie idee, la propria etnia e la propria religione è un qualcosa che lascia un segno profondissimo nella storia di una comunità e di ogni individuo, ma dà anche la forza di immedesimarsi nei dolori e nelle storie altrui. Lo hanno capito bene gli ebrei residenti a Victoria, un piccolo paesino del Texas, che hanno visto turbato l'equilibrio della zona dalla distruzione della locale moschea e hanno deciso di agire con un gesto di profonda solidarietà.
La struttura del Victoria Islamic Centre è stato spazzato via sabato 28 gennaio da un incendio doloso appiccato per motivi discriminatori, in base a quanto sospettato dagli inquirenti. L'episodio è stato un duro colpo per il piccolo paesino, tanto che la comunità ha sentito la necessità di reagire e far capire che la maggioranza degli abitanti non appoggia minimamente l'atto criminale.
In particolare, i credenti ebraici hanno voluto fare un gesto di grande fratellanza, abbattendo qualsiasi tipo di muro ideologico e religioso. Grazie a loro, infatti, i musulmani avranno un luogo di culto in cui pregare in attesa della ricostruzione della moschea: la locale sinagoga (o, meglio, il tempio Bnai Israel).
Come spiega il rabbino Robert Loeb, tra l'altro, "qui tutti conoscono tutti. Io, poi, sono amico di molti membri della moschea e noi stiamo soffrendo per quanto accaduto loro. Quando succedono certe cose, bisogna essere unti".
Del resto, a Victoria la comunità ebraica è minoritaria rispetto a quella islamica. Tuttavia, gli ebrei d'America godono di ampi spazi nella cittadina del Texas: "Siamo all'incirca 25 o 30 persone, mentre la comunità islamica conta più o meno 100 membri. Abbiamo molti fabbricati per un numero ridotti di ebrei" ha specificato il rabbino.
"I fratelli ebrei sono venuti a casa mia dopo l'incendio" racconta Shahid Hashmi, uno dei fondatori del Victoria Islamic Centre. "Mi hanno consegnato le chiavi della sinagoga" ricorda poi. Per la ricostruzione della moschea è stata anche lanciata una campagna di raccolta fondi online, che in pochissime ore ha portato alla donazione di quasi un milione di dollari.
Omar Rachid, l'uomo che ha lanciato la campagna sulla piattaforma GoFundMe, si è detto incredulo per tanta solidarietà: "I nostri cuori sono pieni gratitudine per il grandissimo supporto che stiamo ricevendo" specifica. "Amore, parole di incoraggiamento, mani che aiutano e contributi finanziari sono esempi del vero spirito americano" precisa poi Omar.
Tutto questo sta infatti accadendo in una nazione che ha ospitato veementi proteste contro il Muslim Ban voluto da Donald Trump e contro la stretta oltranzista della presidenza a stelle e strisce. Nel vicino Canada, poi, la comunità islamica è stata scossa dalla strage alla moschea di Qebec City. Un periodo davvero negativo nell'estremo Occidente per chi è di fede islamica, ma che a Victoria stanno cercando di rendere più lieve.
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