23.4.19

scamarcio non è solo un attore alla moccia ed il film lo spietato lo dimostra

IL  tema  tratto nel  film   lo spietato è  già stato    sfruttato sia  a livello internazionale   sia   nazionale  compreso  alcun i film  e  fiction   del regista  di questo  film  precedenti    ma    reso egregiamente    ed   in maniera  abbastanza  originale 
locandina
 Finalmente   un film sulle mafie  che parla   della più pericolosa   fra  esse l'  a ndrangheta  .

Ottimo cast   in particolare  Giovanni Storti   che  dopo  il trio   aldo  giovanni e  giacomo  è riuscito  a cambiare pelle  recitando in un ruolo serio  ( o quasi  )    e  non  solo comico  al limite  della

macchietta  .
E  vero  che non dovrebbe   stupire  <<  il fatto che Renato De Maria sia il regista di prodotti televisivi come Distretto di Polizia e Squadra antimafia - Palermo oggi perchè dispiace affermarlo, ma seppur leggermente superiore, il taglio è >> ed  in  alcune scene  si nota  <<    decisamente quello di un mediocre prodotto televisivo >> .
<< Infastidisce  ----  sempre   secondo   secondo   questa  recensione di  www.filmtv.it/ --   ( tesi che non condivido completamente perchè   è  solo stroncatura      ) e non poco il fatto che una pellicola per educande come è di fatto quella in questione, che un polpettone del genere con tutte le banalità ed i clichè annessi, dove la violenza mostrata appare quasi macchiettista e non ha nessun tipo di valenza realistica, dove non si ha neppure il coraggio di mostrare un seno scoperto per un tempo superiore al millesimo di secondo e che di fatto non è nient'altro che una pellicola che vorrebbe fare il verso a prodotti come Romanzo criminale e Vallanzasca - Gli angeli del male, possa essere addirittura considerata da alcuni, un omaggio verso un genere iconico, sporco, violento, cinico, crudele, sanguinario, volto principalmente ad impressionare e a scioccare gli animi degli spettatori durante un periodo storico, dove regnava realmente la paura, come era di fatto il poliziesco italiano anni '70 o poliziottesco che dir si voglia.>>
Concordo  invece   con https://www.comingsoon.it/film/lo-spietato/56195/scheda/  è più  equilibrata 

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Non c'è dubbio che De Maria e i suoi si siano divertiti molto a rimettere in scena l'Italia degli anni Settanta e Ottanta, e non solo con le auto, mettendo in parallelo la storia dello Spietato, Santo Russo, con quella del paese, o perlomeno di Milano. Come lui da piccolo malavitoso di Buccinasco diventa un imprenditore del crimine, e dalle rapine e i rapimenti passa all'edilizia e al traffico di droga, così l'Italia esce dalla ruvidezza ruspante degli anni di piombo per inseguire il sogno edonista del decennio craxiano.

Alessandro Tedeschi, Alessio Praticò, Ignazio Oliva


Non che Lo Spietato sia un film dalle ambizioni sociologiche, intendiamoci: più che guardare al suo La prima linea, che raccontava il terrorismo, De Maria sembra voler intingere una gangster story ruvida e violenta dentro le atmosfere deformate e cartoonesche del suo Paz!, e il risultato è quello di un film che si prende sul serio ma non troppo, che la storia di Santo e delle sue ambizioni la stempera sempre nella commedia e nell'ironia
Ovvio che il riferimento principale, allora, il calco, è quello di Italian Gangsters, il docu-film che De Maria aveva dedicato con affetto e spensieratezza, ma senza dimenticare i fatti e la cronaca, alla stagione del banditismo italiano, di cui questa storia è un'appendice che guarda dritta alla gloriosa stagione del poliziottesco.
Certo, De Maria non è Fernando Di Leo, e Riccardo Scamarcio non è Gastone Moschin. Ma Lo Spietato è un film dove non solo le auto sono quelle giuste, ma anche le facce, e molte atmosfere sono azzeccate.
Abbastanza irresistibile, tanto per fare esempio, è la presa in giro dei giri artistici milanesi degli anni Ottanta, nei quali il Santo Russo di Scamarcio finisce per colpa di una burrosa e sensuale amante, che poi è Marie-Ange Casta, sorella minore di Laetitia, mentre la moglie Sara Serraiocco, più asciutta e alla fine pure più coriacea, se la vede coi deliri religiosi prima di tramutarsi in una cinica donna di 'ndrangheta.

  ed  è  proprio  per   questo  che  non mi  è  dispiaciuto  voto  6.5 

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