12.5.19

intervista alla Naturalista Etologa - Istruttore cinofilo - Cantafiabe cinzia Barillaro


musica   in sottofondo
Eugenio In Via Di Gioia - Altrove



di cosa  stiamo parlando


Da Vicenza, una bella storia a lieto fine: una mucca, Selene, era fuggita un allevamento, dove era destinata a diventare bistecche. La stalla le stava stretta e così ha deciso di scappare libera per la campagna. La fuga è durata VENTI GIORNI, tra campi, fiumi e strade. Imprendibile. Più volte avvistata, la mucca ha però fatto perdere ogni volta le tracce di sé un attimo prima dell'arrivo dei veterinari dell'Ulss.
Quando è stata trovata, in tre settimane di folli corse, apparizioni e sparizioni, aveva perso 50 chili.Questo era successo a Ottobre, dopo di che Cinzia Barillaro, un'etologa della zona[ che mi prometto d'intervistare prossimamente ] ha fatto di tutto e di più per salvarla dal macello e, pochi giorni fa, Selene è stata trasferita in un rifugio verde in Umbria. ....    incipit  del mio precedente post



volendo   approfondire  la  vicenda   da me  riportata  in sintesi   nel  mio post  precedente   e  con maggiori  dettagli   negli articoli    a pagamento   di repubblica  e  di  la   nuova  venezia , ho deciso    dopo  una  breve    chiacchierata  tramite  la   video  chiamata   di  messanger  e  la  lettura      del  suo  account fb da  cui sono tratte    le  immagini  di questo post  intervista    ho deciso  "  d'intervistare  "  la dottoressa  Cinzia  Barillaro 

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1) come sei passata dai  cani  alle  mucche  ?
non sono mai passata dai cani alle mucche. Ogni animale è da sempre nel mio cuore, sia i cani, che le mucche, i gatti e i conigli, i maiali e le cavallette, i ragni persino.

2) vegana ? 

sì, sono vegana. Sono diventata vegetariana quando avevo quindici anni grazie a un librone di medicina naturale che trovai in erboristeria. Diceva che la carne faceva male alla salute, che, con la frollatura prima e con la cottura poi, sviluppava sostanze molto tossiche per la salute. Sicché presi la palla al balzo e con grande entusiasmo festeggiai la libertà di non mangiare animali. Scoprii allora che si poteva vivere bene, anzi meglio, osservandoli, amandoli, conoscendoli senza fare loro alcun male. Molto presto scoprii, in tempi in cui non c’era internet, visitando gli allevamenti in cerca di una fattoria didattica, che anche la produzione di latticini e uova ha ombre scure. Un mio caro amico mi disse: “Non posso mangiare una mozzarella, io ho sempre i loro occhi nei miei” e io ho gli occhi di una vitellina legata per le corna accanto alla mamma che mi fissava da una feritoia della stanza buia. Allora l’abbandonai lì, ero inerme; ma quello che faccio, è dedicato a lei.



per  approfondire i temi trattati

https://it.wikipedia.org/wiki/Rudolf_Steiner
https://www.rudolfsteiner.it/
https://it.wikipedia.org/wiki/Etologia



3)  potresti  spiegare    con  parole semplici    cosa  è l'etologia  
“etologia” è una parola composta da due termini presi dal greco antico: Ethos = usi e costumi e Logos = discorso o pensiero (dal verbo “Lego” = scegliere, raccontare). L’etologia è lo studio degli usi e costumi degli animali (esiste anche la branca dell’etologia umana). L’etologia di nuova generazione è chiamata Etologia cognitiva o Cognizione animale.

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4)   l'etologia ha  attienza  con i  movimenti  antispeciesti o  sono  cose  diverse  ?
Sono cose diverse. L’etologia è una scienza e procede valutando le esperienze, è un processo di conoscenza operato attraverso metodologia scientifica. I movimenti antispecisti sono correnti di pensiero, diversificate al loro interno, che pensano e approfondiscono il rapporto fra l’agire umano e le ricadute di questo agire sulle altre specie animali. Il punto di contatto è questo: l’antispecismo nasce in verità in epoche antiche, in correnti filosofiche o sapienziali (per esempio i Pitagorici, Induisti, Buddhisti) che riconoscevano agli altri animali dignità e valore come esseri senzienti e pensanti. Ma oggi l’antispecismo si avvale anche e soprattutto delle recenti scoperte etologiche, che riconoscono universalmente l’esistenza dei processi cognitivi, di ragionamento e di pensiero, anche agli altri animali (quelli chiamati di solito: animali tout court) e dei sistemi emozionali base. In quali animali? Tutti! Dai delfini alle seppie, dai maiali alle galline, dalle formiche ai ragni, elefanti, cavalli, cani, gatti…e anche bovini appunto. 

5  ) cercando online  l'articolo   di repubblica  online sono capitato nel     tuo curriculum  vitae   ed  ho letto  che  sei una steineriana   come fai   a  conciliare  il metodo scientifico   visto  che sei laureata  in   scienze  naturali  con tale metodo  che  alcuni\e  considerano delle  pseudoscienze  ?
Questa è davvero una bella domanda! Io non credo di essere steineriana tout court, io ho un bagaglio di studio relativo all’antroposofia (la disciplina di ricerca e pensiero fondata da Roudolf Steiner) e alla pedagogia antroposofica che mi hanno sempre molto interessata e ispirata. Nondimeno mi ritengo un essere pensante e libero, come l’indomita amata Principessa Enola, la bovina ospite a La nostra Arca. Il processo scientifico non conduce mai a degli assoluti, non è dogmatico, ma è esperienziale. Il processo filosofico o sapienziale si basa sulle intuizioni e su quanto nasce nel cuore. Credo possano essere importanti entrambi ed entrambi vanno percorsi con equilibrio e accortezza, perché hanno luoghi critici e scuri.

6) è la  prima volta  che fai  una cosa  del genere  o l'hai  fatto altre  volte  ?  
Da quando ero bambina. Giocavo “agli animali” correndo brada e nitrendo come cavallina selvatica con gli altri bambini. In seconda elementare ho fondato il gruppetto salva natura. Arrivavo a scuola con coperte, cucce e viveri per i cani randagi o abbandonati. Presto molti miei compagni facevano uguale. Mia mamma mi comprava persino i collarini colorati con la medaglietta per proteggere i cani dagli accalappiacani.


7)   faresti se  ne  hai la  possibilità la stesa  cosa  che  hai  fatto con le mucche    con altri animali  ?
Ma certo! È quello che, nel mio piccolo, ho sempre tentato di fare. Con la Principessa Enola, io e i miei amici, abbiamo portato via anche una cavalla sciancata a fine carriera. Abbiamo adottato cinque maiali. Ho adottato, personalmente oppure accasato, oche, galline, anatre, conigli. Mi sono presa cura di uccellini caduti dai nidi, ramarri, scoiattolini orfani e topi feriti o impiastricciati nella colla. Invece di una casa, ho acquistato un piccolo campo sfruttato a mais intensivo, per rinaturalizzarlo con essenze vegetali tipiche del luogo e creato due stagni come ricovero per gli anfibi e gli insetti e piante acquatiche in via di estinzione. Ma non sono mai stata da sola, in questo ho sempre trovato moltissime persone sullo stesso sentiero con le quali collaborare.



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