Il "Robinson Crusoe" italiano Mauro Morandi ha annunciato che dopo 32 anni lascerà l'isola di Budelli, dell’arcipelago sardo de La Maddalena ed altre storie

 Il "Robinson Crusoe" italiano Mauro Morandi ha annunciato che dopo 32 anni lascerà l'isola di Budelli, dell’arcipelago sardo de La Maddalena, di cui era l’unico abitante dal 1989. Il guardiano dell'isola famosa per la sua spiaggia rosa ha deciso di lasciare dopo l'ennesimo avviso di sfratto delle autorità del Parco nazionale dell'Arcipelago di La Maddalena.

A cura di Francesco Cofano Foto e video di Mauro Morandi e Ulf L ü deke


 



La famiglia negata, l'odissea delle coppie arcobaleno per accedere alla fecondazione eterologa

 La famiglia negata, l'odissea delle coppie arcobaleno per accedere alla fecondazione eterologa Il caso della giocatrice delle Juventus femminile Lina Hurtig, che ha annunciato di aspettare dalla moglie Lisa un bambino concepito con fecondazione eterologa in Svezia, fa riflettere sulla situazione in Italia: dove invece le tecniche di procreazione medicalmente assistita sono vietate per le coppie omosessuali. La fecondazione eterologa (ovvero con donatore uomo o donna, a differenza dell'omologa che avviene con i gameti della coppia), era stata vietata dalla legge 40 del 2004, decisione poi ribaltata dalla Corte Costituzionale che l'ha ammessa dal 2014, ma solo per le coppie eterosessuali. E avviene ancora per larga parte nel privato, perché poche Regioni da allora si sono adeguate e la offrono nelle strutture pubbliche. Le coppie arcobaleno, dunque? Sono ancora costrette ad andare all'estero, con costi che tra terapie e viaggi arrivano a decine di migliaia di euro. E con diritti negati ai figli che alla nascita vedono riconosciuto solo il genitore biologico.



 A raccontare la loro storia sono Francesca Vecchioni, attivista e Presidente di Diversity, figlia del cantautore Roberto e madre di due gemelle avute con l'ex compagna Alessandra, e Chiara Foglietta, consigliera del comune di Torino, prima in Italia ad aver forzato la legge ottenendo nel 2018 che l'anagrafe riconoscesse anche la madre ‘sociale’, non biologica, del figlio. Insieme a loro il dottor Maggiorino Barbero, direttore del dipartimento materno infantile asl Asti, centro pma ospedale di Asti. Non esistono dati completi circa il numero di coppie omogenitoriali che hanno sfruttato la fecondazione eterologa. Gli unici riferimenti a disposizione sono quelli che emergono dall'Associazione Famiglie Arcobaleno, che peraltro ha lanciato una petizione su ALL OUT chiedendo alle camere di legiferare al più presto per il riconoscimento dei figli delle famiglie omogenitoriali. Secondo quanto emerge tra gli iscritti dell'Associazione - circa 2000 famiglie - il 70 per cento è composto da coppie di due donne, che verosimilmente hanno fatto ricorso all'eterologa all'estero. Solo il 30 per cento dei bambini di queste famiglie ha avuto riconoscimenti. di Giulia Destefanis e Antonio Nasso (Il video di Lina Hurtig è tratto dal canale Youtube della Juventus)

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