allenando di più l'arte di ascoltare l'altro impareremo ad ascoltare meglio noi

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Parlare è una necessità. Ascoltare è un'arte”. Quante volte abbiamo letto o ascoltato   in qualche lezione  o programma questa  frase  di Johann Wolfgang von Goethe ( 1749 – 1832 ) ?

E quante volte parliamo senza  ascoltare  e  dare minimamente retta  alle parole dell'altro, soprattutto a quelle non dette, a quelle nascoste dietro le parole pronunciate, che rivelano la vera natura dell'anima di chi ci è di fronte ?
Siamo sempre di corsa,o  distratti dagli smartphone    ed ipod , dai social   lo so: il lavoro  ( ed  non solo ) non ci dà tregua, in modo particolare quando lo amiamo e ci assorbe in ogni istante della nostra vita. Così spesso ci capita che, mentre stiamo con qualcuno, pensiamo a come pianificare il dopo-chiacchiera, con chi dobbiamo incontrarci, quali pratiche burocratiche dobbiamo svolgere, che cosa cucinare, oppure rispondiamo alle mail o disegniamo su un foglio di carta ...  .Lo faccio anche   d'anni   molte volte  senza  neppure  rendeme  conto   ormai è diventato abitudine  . Ma provando poi un senso di colpa per questo .
 Perché stare con qualcuno senza ascoltarlo davvero mi dava la sensazione di rimanere in superficie nel dialogo e nel rapporto . Comprendere solo parti di discorsi, sentire che la mia testaovolava da un'altra parte, non mi lasciava soddisfatto, ma come 'spezzettato' e anche inutile. Sì inutile, perché se, mentre qualcuno apre un dialogo con te, tu sei altrove, cosa potrai rimandargli   , cosa  gli rimarrà di te  ? Quale contributo gli darai ? Quale relazione avrai instaurato, anche silenziosa ? Ci ho fatto caso spesso sia su di me che sugli altri. Allora sto iniziando    con  alterni risultati   a fare attenzione ai miei gesti:

 ho cominciato a non portarmi il cellulare o  a ,metterlo silenzio  \  con vibrazione  , a non sentire la necessità di rispondere ad una telefonata, ad  una  notifica  e  se sto parlando con qualcuno, a dire “no, ora non posso, perché sto facendo un'altra cosa”, insomma a non scappare dall'ora, a ritagliarmi uno spazio vero … . Insomma anche  se è per  poco   almeno  ci  sto provando   ,  devo solo allenarmi  a  farlo più a lungo e  più spesso    non  solo per i momenti da condividere con gli altri, ma anche con me stessa, arrivando per esempio a disconnettermi (  già non portarmi il cellulare    aletto   prima di dormire    è il primo passo  )  anche se  per  poco   e  cercare  di   dedicare tutta me stesso ad un libro, ad ad   lettura  di un giornale  o  vedere  qualcosa  in tv o in rete  senza   fare  due  cose  insieme  ,  alla stesura di pensieri per  il mio archivio cartaceo  ed  eventualmente  al del blog    e dei social   all'ascolto di un brano    o di un cd  , o a me ed  ale persone care … . La stessa cosa  dovrei fare o meglio iniziare    a farla anche  con il  pc  . 
Ora

 come suggerisce la  bravissima  Angela Iantosca nel suo  ultimo editoriale  di  IO Acqua & sapone  mensile   omaggio   della  grande catena della bellezza e dell'igiene omonima   qui maggiori dettagli  
  infatti   mi abbioccavo  o  a volte  mi sono addormentato  rilassandomi talmente  tanto  nel  provarci  a  volte  a casa  ,  ma  a  volte  anche  in una  sala d'attesa    del dentista 

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