18.6.19

Faber è vivo": a Copenaghen il ricordo di Fabrizio de André a vent'anni dalla sua scomparsa.Presenti all'iniziativa tanti artisti ed emigrati sardi

forse il mercato italiano è saturo e non sanno più come vendere de andrè allora si ricorre al mercato estero #faber #fabriziodeandrè #20annifadeAndrè 



Un ricordo fatto di musica e parole, pensieri e emozioni e anche con la presenza di tanti artisti ed emigrati sardi. E con l'importante messaggio: "Faber è ancora vivo!", ribadito anche nel titolo dell'iniziativa "De André è vivo, viva de André", organizzata dall'associazione culturale Sarda "Incantos", l'Ambasciata Italiana in Danimarca, l'Istituto Italiano di Cultura di Copenaghen e Claus Miller.A collaborare anche l'Istituto Fernando Santi e Pierpaolo Cicalò, la Fondazione Sardegna Film Commission, il Ristorante "San Giorgio" e la Trattoria "La Vecchia Signora", gestiti da una coppia di emigrati mogoresi, Olimpia Grussu e Achille Melis, la Fondazione Fabrizio De André e Arnaldo Bolsi.Due serate con un ricco programma e che hanno emozionato tutti gli ospiti anche grazie alla presenza dell'artista Dori Ghezzi, compagna di vita di De André.

Simone Grussu, fisarmonicista di Mogoro (foto Antonio Pintori)
Simone Grussu, fisarmonicista di Mogoro (foto Antonio Pintori)

"Sono passati vent'anni anni dalla scomparsa di Fabrizio De André. Tuttavia, chi con le sue canzoni ha riso e pianto, si è innamorato, arrabbiato e emozionato, chi grazie a lui ha scoperto l'impegno civile e politico non ha dubbi: Faber è ancora vivo!", hanno detto gli organizzatori. "Fabrizio De André è stato il primo artista che ha preso le distanze dalle canzonette italiane e ha proposto testi socialmente impegnati. Era uno spirito libero, un rivoluzionario ostinato e controcorrente, sempre dalla parte degli ultimi. Ha affrontato temi universali. Per questo i suoi testi hanno attraversato il tempo e restano attuali ancora oggi, parlando al cuore e alla testa di adulti e ragazzi".

L'EVENTO - Il via alla rassegna al cinema Gloria di Copenaghen, con la proiezione del film "Faber in Sardegna & l'ultimo concerto di Fabrizio De Andrè" del regista Gianfranco Cabiddu. Dopo il film, Dori Ghezzi e la presidente dell'Associazione Incantos, Olimpia Grussu, hanno invitano gli ospiti al ristorante San Giorgio, per un buffet tipicamente sardo e per asoltare "Volta la Carta" e alcuni degli artisti che poi si sarebbero esibiti al concerto.Il giorno dopo, nell'Istituto Italiano di Cultura Hellerup, la serata di musica e parole: "De André è vivo, viva De Andrè!". "Un grande omaggio a Fabrizio de Andrè, che ci ha emozionato tutti", ha confessato la stessa Olimpia Grussu. Sul palco gli artisti Margherita Canu, Feinschmecker Quartet, Alessandro Garau, Pablo Paolo Peretti, Simone Grussu, Gatto Rosso, Laura Spano, Baldovino, Beniamino Solinas, Manuela Mameli e Maria Ylenia Trozzolo.

Dori Ghezzi assaggia la carapigna (foto Antonio Pintori)
Dori Ghezzi assaggia la carapigna (foto Antonio Pintori)

La serata è iniziata con l'intervento di Dori Ghezzi, introdotta dall'ambasciatore Luigi Ferrari e intervistata da Emma Fenu. Al termine tutti gli artisti, insieme al pubblico, hanno intonato "Il pescatore". La serata si è conclusa con un buffet tipicamente sardo servito dal ristorante "San Giorgio" di Achille Melis. Graziano Pranteddu ha fatto degustare la carapigna e il torrone.LE EMOZIONI - Simone Grussu, fisarmonicista di Mogoro, uno degli artisti che si è esibito sul palco, ha detto: "È stato tremendamente bello esibirmi nell'Istituto Italiano di Cultura di Copenaghen davanti agli occhi lucidi di Dori Ghezzi. Inoltre è stato motivo di grande orgoglio artistico e professionale aver avuto la possibilità di dividere il palco con artisti di grandissimo spessore. Sono inoltre felice che venga data la giusta importanza a eventi culturali di questo livello, perché investire sulla buona cultura è sempre un trionfo".
La stessa Olimpia Grussu, originaria sempre di Mogoro, ha concluso: "Due giornate indimenticabili. Abbiamo sentito la Sardegna vicina anche grazie al ricordo e alla musica di Faber".
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