24.11.20

oltre ai negazionisti del covid ci sono igli incoscienti ed irresponsabili che pensano più al denaro che alla vita delle persone vedi il caso dellle prossime aperture della stagione sciistica

 Essi sono  quei   presidenti , non importa il colore politico , di Regione che dopo le discoteche di quest'estate vorrebbero aprire le piste di sci per Natale, con annesso cenone. Infatti :

Altro che autonomia differenziata! Bisogna al più presto riformare il titolo V della Costituzione. Non è possibile che, in piena pandemia con 600 morti al giorno, ci siano presidenti di Regione che vorrebbero aprire le piste di sci per Natale, con annesso cenone.

come  

 

Non comprendo la polemica sugli sci e sulla settimana bianca. Perché il punto mi pare chiaro: non ripetere quanto accaduto questa estate. Se così non dovesse essere, e fosse dato il via libera, i contagi esploderebbero di nuovo a dicembre-gennaio, e bisognerebbe tornare a nuove misure restrittive. E quelli che oggi si lamentano dello scii, tornerebbero a lamentarsi delle misure restrittive. L'equazione è semplice: via libera = aumento contagi; aumento contagi = nuove misure restrittive. È un cane che si morde la coda, è la seconda volta che ci passiamo. Non capirlo mi sembra più una bizza che una reale difficoltà logica.

tale decisone    ha  diviso  il mondo dei Vip   fra   incoscienti     come Alberto Tomba poi, subito dopo, Federica Brignone si erano schierati nettamente a favore dell’apertura delle piste da sci e quindi contro la decisione del governo.

DPA/PICTURE ALLIANCE VIA GETTY I
Meno male    che  
Oggi, un altro gigante della montagna, alpinista nonché politico, si definisce in linea invece con quanto deciso dal premier Giuseppe Conte. Reinhold Messner, 76 anni, in un’intervista a La Repubblica ricorda a tutti come la montagna è sempre stata vista come luogo dove sciare. In realtà questa è un’analisi errata o quantomeno parziale. Lo sci è una delle tante attività che si possono svolgere sulle vette, ma non l’unica. Infatti  
<<Le Alpi e l'Europa hanno la grande occasione per dimostrare che la montagna non è solo un'industria e che la Ue non è solo una somma di lobby statali. Io prego che oggi questi due mondi sappiano lottare contro il Covid con lungimiranza e unità>>. Reinhold Messner a 76 anni si mette scarponi e mascherina non solo per andare a camminare sui pascoli della sua Val di Funes. Lo fa prima di tutto per lanciare un appello sia a Roma che a Bruxelles, affinché "non ripetano a Natale gli errori commessi in primavera e in estate. <<  Durante e dopo la prima ondata della pandemia >>- dice  sempre   a Repubblica il re degli Ottomila, ex parlamentare Ue -<<  Europa e Regioni si sono mosse in ritardo e in ordine sparso, anteponendo le pressioni economiche alle ragioni sanitarie. Il risultato è stata la riesplosione dei contagi. Simili sbagli non vanno ripetuti: il regalo più bello che le istituzioni possono fare ai cittadini per le festività è dare prova di aver messo a fuoco le priorità. Prima salute e istruzione, poi tutto il resto >>
Egli ha      ragione     quando dice  

“Si riducono la montagna, la neve e il turismo, all’industria degli impianti di risalita e ai caroselli sciistici. Chi vive nelle città, in Europa e in Italia, viene convinto che non ha senso il tempo libero in alta quota senza gli sci ai piedi su una seggiovia. Il Covid offre l’opportunità per aggiungere a tutto questo il più vasto universo della libertà. La montagna autentica in inverno resta anche sci alpinismo, sci da fondo, slitta, ciaspole, escursionismo e pattinaggio su ghiaccio. Non si può concludere che senza piste da discesa aperte si vieta alle persone di rigenerarsi nella natura alpina”.

Sulla decisione di chiudere o meno gli impianti, quindi, Messner non ha dubbi. Anche per chi si ritiene “anarchico” come lui, con il Covid-19 rispettare le regole è fondamentale. Il governo di Giuseppe Conte sembra “si stia muovendo bene” anche perché “non si possono sacrificare migliaia di vite per avere il consenso di chi pretende di comportarsi come se il virus non uccidesse più”. L’unica speranza è che passato il Natale la situazione torni sotto controllo.

“Aspettare gennaio per riaprire piste e impianti, se gli indici di contagio lo consentiranno, non è una scelta: è un dovere. Ma deve essere chiaro che la montagna, anche in inverno, resta un universo di libertà immenso, sicuro e ricco di opportunità”.

Ma il problema riguarda tutta Europa e non solo il nostro paese. Per questo, Messner spera che questa, per le Alpi così come per l’Ue, possa essere “la grande occasione per dimostrare che la montagna non è solo un’industria e che la Ue non è solo una somma di lobby statali. Io prego che oggi questi due mondi sappiano lottare contro il Covid con lungimiranza e unità”. Serve coesione tra tutti i paesi europei e una coordinazione, per evitare di commettere gli stessi errori del recente passato e non lasciare nessun indietro.

“Europa e Regioni si sono mosse in ritardo e in ordine sparso, anteponendo le pressioni economiche alle ragioni sanitarie. Il risultato è stata la riesplosione dei contagi. La concorrenza sleale in Europa? Questo è il problema e tocca alla Ue risolverlo, pensando anche alla parità dei ristori per la filiera turistica. Se la Francia offre 100, l’Italia non può promettere 50. Sull’inverno dell’emergenza Covid le Alpi si giocano il futuro, l’Europa anche il presente”.

Insomma, per Messner la ricetta è una sola: “Prima salute e istruzione, poi tutto il resto”. Mettere al centro le priorità sarebbe “il regalo più bello che le istituzioni possono fare ai cittadini per le festività” e non solo  Anche perché “i primi a non voler trasformare le feste di fine anno sulle Alpi nel Ferragosto in Costa Smeralda sono i montanari, gli impiantisti e gli albergatori senza  scrupoli  ”. E  se  lo dice uno che di montagna se ne intende.

  


Poiche le critiche devono  dovrebbero  essere possibilmente costruttive ,  suggerisco  cosi  risponde  anticipatamente  a chi mi dirà  : <<  e tu cosa  proponi , ecc >>  d'aprire     ma   non  agli sci    ma  a passeggiate  ed  escursioni  , il cenone o il pranzo  si  possono fare   da  asporto   visto che  ci  sono  molti alberghi e ville  private  . 

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