14.11.20

gli hackers posso diventare servi di stato il caso di Antonello dettori








da la nuova Sardegna del 11 NOVEMBRE 2020

È di Nuoro l’hacker etico, protegge i segreti della rete

Antonello Dettori ha 24 anni: difende siti e profili dallo spionaggio informatico

                                       DI GIUSY FERRELI



NUORO. Delle falle nei sistemi informatici che consentono agli hacker di violare dati e identità conosce ogni segreto. Ed è capace di neutralizzarli per garantire la sicurezza di organizzazioni e persone. Antonello Dettori, 24 anni, Nuoro, laureando in Informatica all’università di Pisa, non è uno studente qualunque: con un team di 6 studenti ha partecipato al concorso del laboratorio di cybersicurezza del Cini, consorzio Interuniversitario nazionale per l’Informatica, aggiudicandosi il primo premio e incassando un prestigioso riconoscimento. «Abbiamo vinto il concorso riservato agli esperti di sicurezza informatica che vengono definiti “hacker etici” sottolinea lo studente barbaricino che nella competizione, per la prima volta interamente online a causa dell’emergenza sanitaria, con i sui colleghi dell’ateneo toscano ha sbaragliato la concorrenza di altre 27 squadre (complessivamente 560 ragazzi tra i 16 e i 23 anni) in rappresentanza delle università italiane, il Centro di competenza Cybersecurity toscano e il Comando per la formazione e scuola di applicazione dell'Esercito di Torino. Guardiano della sicurezza, grazie al prestigioso riconoscimento Antonello è diventato un “capello bianco” che a differenza di quelli "neri", assoldati da gruppi criminali per attacchi e azioni di spionaggio che arrivano a colpire persino gli Stati, individua la vulnerabilità e previene le offensive esterne.
Passione digitale. Antonello coltiva la passione per l’informatica sin da bambino. Sin da quando, ad appena 7 anni, si è avvicinato all’affascinante mondo digitale grazie ad un progetto dell’amministrazione comunale della sua città. Clicca di qua, clicca di là, Antonello si è addentrato nell'affascinante mondo, poi la passione per i videogiochi fa il resto. E presto trova la sua strada. Una poderosa formazione scientifica al liceo di Nuoro, (“senza il latino perché volevo concentrarmi sulle scienze applicate”) ma dopo il diploma si trova ad un bivio: assecondare la sua passione per i videogiochi o proseguire con un corso di studi più tradizionale? Sceglie la prima opzione che lo porta all’estero, esattamente all'università di Dundee, in Scozia, specializzata proprio nella programmazione di videogiochi. Una parentesi di un anno che si rivela al di sotto delle aspettative. «Sinceramente pensavo fosse più formativa. Ho deciso, quindi, di tornare in Italia per fare informatica tradizionale», racconta ancora Antonello Dettori. Archiviato senza troppi rimpianti l’anno scozzese, il ragazzo inizia da capo, a Pisa.
La sfida. A pochi mesi dalla laurea si cimenta nella competizione che prende il via lo scorso marzo con le prime selezioni e si conclude con la finale il primo ottobre scorso. Sono mesi impegnativi ma proficui. «All’inizio ho lavorato singolarmente, poi dopo mesi di preparazione all'università, mi sono trovato con altri 5 colleghi ad affrontare la finale», sottolinea il giovane. «Si è trattato di una sfida interessante. La parte più divertente è stata quella dell’interazione personale. Lavorare in squadra – conclude lo studente nuorese – significa avere un approccio diverso al problema e confrontarsi sulle soluzioni». La laurea triennale attende a breve l'hacker "buono" che, dopo il prestigioso riconoscimento, si è consacrato come talento nazionale. Subito dopo frequenterà la magistrale. E chissà, forse nel suo futuro ci sarà il compito di garantire la sicurezza nazionale.

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