28.7.21

"Non siamo no vax, maledetta quella crociera", parla la madre della bimba morta di Covid "Eravamo perplessi per AstraZeneca, abbiamo perso tempo. Poi la scuola ha proposto a sua sorella quel viaggio e lei ha contratto il virus"

    di cosa stiasmo parlando

https://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2021/07/morta-di-covid-bambina-undicenne-era.html

leggo con ritardo  un  ulteriore  aggiornamento  del  caso ,  vedi  url sopra  ,  della  morte per  covid dell bambina   di  11  anni


repubblica  28\7\2021




"Non siamo no vax, maledetta quella crociera", parla la madre della bimba morta di Covid  "Eravamo perplessi per AstraZeneca, abbiamo perso tempo. Poi la scuola ha proposto a sua sorella quel viaggio e lei ha contratto il virus"


                                 di Giusi Spica

La piccola bara bianca è custodita dietro le porte dell'obitorio. Nessuno può entrare per le norme antivirus. Ariele, 11 anni non ancora compiuti e una rara malattia metabolica che la costringeva sulla sedia a rotelle, è morta di Covid. La mamma e il papà hanno fatto appena in tempo a darle l'ultimo saluto, un'ora prima che il suo cuore smettesse di battere. "Ha aspettato la fine della nostra quarantena per andarsene, ma non abbiamo nemmeno potuto accarezzarla", si disperano a bordo dell'auto parcheggiata nel piazzale dell'ospedale Civico. Nonostante il dolore, mamma Rosalinda tiene a respingere ogni accusa: "Basta strumentalizzazioni sulla morte di nostra figlia. Non siamo no vax".

Perché allora nessuno in famiglia si era vaccinato?

"Abbiamo perso tempo. Volevamo capire meglio, dopo le notizie contraddittorie su AstraZeneca. Poi Ariele era stata male, come accadeva ciclicamente, e avevamo posticipato per assisterla. Ma ci stavamo organizzando per vaccinarci tutti. Le altre mie figlie più grandi, del resto, hanno sempre fatto i vaccini pediatrici consigliati. Ariele non poteva a causa della sua patologia".

Il Covid però è arrivato prima. Cosa è accaduto?

"Per un anno e mezzo siamo stati barricati a casa, per salvaguardare Ariele. A giugno ci ha contattati la scuola di un'altra delle mie figlie, proponendo per lei una crociera d'istruzione nel Mediterraneo dal 30 giugno al 7 luglio. Eravamo perplessi, ma ci siamo lasciati convincere dal fatto che il governo aveva autorizzato i viaggi e riaperto tutte le attività. La compagnia di navigazione ci aveva assicurato che avrebbero fatto il tampone sia in partenza che all'arrivo. E invece allo sbarco nessuno screening è stato eseguito. Dopo due giorni dal rientro, mia figlia ha cominciato ad avere la febbre".

Cosa avete fatto?

"Abbiamo isolato Ariele in una stanza diversa e abbiamo sanificato gli ambienti, nonostante non sapessimo ancora che si trattava di Covid. Abbiamo ricevuto la chiamata dell'Usca che ci informava della presenza a bordo della nave di due contagiati. Sono venuti a fare il tampone: le mie figlie sono risultate tutte positive, io e mio marito siamo stati sempre negativi. L'11 luglio la saturazione di Ariele è crollata e abbiamo chiamato il 118. Ha resistito per sedici giorni, sedata e intubata. Ora ce l'hanno restituita dentro un sacco nero".

Cosa direbbe oggi a chi continua a rifiutare il vaccino?

"Dovete vaccinarvi per salvare i bambini e le persone fragili come Ariele che non possono farlo. Chi non si vaccina per ideologia, abbia almeno la decenza di chiudersi a casa e non mettere a rischio gli altri. Aspettare mi è costato caro. Ho già chiamato il medico di base per prenotare la prima dose. Non voglio rischiare che le mie figlie rimangano orfane. Il presidente Musumeci mi ha definita no vax, aggiungendo dolore a dolore. Sarebbe stato bello che si fosse esposto allo stesso modo quando con altre mamme lottavamo per avere un reparto di Malattie metaboliche o quando abbiamo chiesto la possibilità per Ariele e i bambini con diagnosi infausta di avere le cure compassionevoli con le cellule staminali".

Lei è finita sotto processo per la vicenda Stamina. Ci crede ancora?

"Nel 2015 Ariele è stata in Georgia per sottoporsi a cinque infusioni di cellule staminali, vietate in Italia. Poi abbiamo dovuto sospendere la terapia, perché sono stata indagata per truffa e altri reati. Mi accusano, assieme al compianto Stefano Vannoni, promotore del metodo, di avere reclutato pazienti per le cure all'estero. Ma non mi pento: l'unico beneficio che Ariele ha avuto è stata la cura con le staminali che ha ridotto le crisi epilettiche. Quando ci hanno costretti a interromperla, Ariele è peggiorata".

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