il caso di Malika Chalhy L'ALTRO LATO DELLE RACCOLTE DI FONDO ONLINE

visto che l'astruso blocco di fb , eppure andando sul profilo dove di solito vengono elencate le restrizioni
è pulito non c'è scritto niente,  pubblico qui  il post    che  volevo pubblicare  su  fb  . La  toria    dimostra    effetto collaterale  dei social   e della rapidità  dell'informazione online  che fa    prendere  lucciole  per  lanterne  .  Infatti 

da repubblica del 2 .7.2021

Malika Ayane insulti e solidarietà social: "Ma quella Malika non sono io"La cantante ha postato un messaggio in cui ha chiarito (evidentemente ce n'era bisogno) di non essere la ragazza cacciata di casa dai genitori perché lesbica





Il nome è lo stesso ma l'equivoco è pressoché inspiegabile. La cantante Malika Ayane ha chiarito sul suo profilo Twitter di non essere la ragazza di vent'anni, Malika Chalhy, cacciata di casa per aver rivelato di essere lesbica. Nel messaggio sui social infatti scrive: "Cari #fulminidiguerra che mi intasate la mail e i social con insulti o espressioni di solidarietà, ho una notizia per voi: la Malika che cercate NON SONO IO. Incredibile che nel 2021 ci siano più donne con lo stesso nome, eh? Che poi, se volete mandare messaggi d’amore siete i benvenuti -se d’odio un po’ meno ma avrete le vostre ragioni- purché siano per me stessa medesima. #sipuofare".

Ddl Zan, Malika Chalhy alla manifestazione di Firenze: "La famiglia non ha colori"


La giovane toscana è al centro di polemiche per aver lanciato una raccolta fondi dopo aver detto di essere stata cacciata di casa in quanto omosessuale, ed aver invece speso i soldi ricevuti per acquistare una Mercedes e altri beni non di prima necessità. La spiegazione del suo gesto in un lungo post:  "non ho comprato auto di lusso a vostre spese, sono arrivata a Milano per ricostruire la mia vita al sicuro e lontano da chi mi ha messo paura e non avendo l'auto di cui necessitavo per tutti gli impegni sociali e ormai lavorativi che hanno riempito le mie giornate e che soprattutto mi hanno portato a viaggiare in auto per ore, ne ho presa una dando in permuta la mia (che oramai camminava a fatica), prendendone una di seconda mano. Sì, è una Mercedes, un'auto che mi permetta di non restare a piedi in questi lunghi viaggi e che mi accompagni il più a lungo possibile. Considerando che non so cosa ci sarà nel mio domani, sto cercando di trovare la stabilità in un momento in cui la terra trema sotto i piedi".

Concordo in parte  con 

Quello che si rimprovera a Malika, non è tanto di averci preso in giro (gli italiani lo fanno), o di averci fatto sentire stupidi (gli italiani lo sono), ma di avere messo in crisi il buonismo che ormai traccia la divisione fra destra e sinistra. Il caso, infatti, è tutto politico: è politico nelle sue premesse (la ragazza gay discriminata dalla famiglia retrograda immigrata); è politico nel suo sviluppo (la solidarietà della Comunità progressista che si stringe intorno alla vittima innocente della cattiveria altrui); è politico nella sua conclusione (grandi risate a destra).Fino a qualche giorno fa, chi avesse osato dire che una ragazza di 22 anni con un lavoro può benissimo andarsene di casa - anzi che è normale che se ne vada, e quindi ci restava per libera scelta; che "rifarsi" una vita a 22 anni fa sorridere - casomai la vita deve incominciare - ; che non si capisce in cosa l'essere lesbica le impediva di farsela, e dove e come la sua sessualità avrebbe causato opportunità perdute, che andavano compensate in denaro; che era un po' spregiudicato, e molto furbo, rivolgersi ai social per raccontare il suo dolore e che il dolore vero, in genere, non si banalizza in quel modo, sarebbe stato azzannato alla gola.Perché il problema è sempre quello: la presunta superiorità morale della sinistra, che non tollera dissenso e che cerca disperatamente un modo per manifestarsi. Spesso, a casaccio.Malika, diventata idolo della "battaglia" per il DDL Zan, o meglio della discussione , tutta emozionale e per niente tecnica , di un argomento che sarebbe tecnicissimo; diventata il volto nuovo di una battaglia vecchia, e cioè la ribellione alla violenza patriarcale; diventata simbolo dei millennials che intendono prendere in mano il loro futuro, ha dimostrato che OPS! anche i gay (e gli immigrati, e gli zingari, eccetera) possono essere disonesti; che spesse volte la vittima concorre nella violenza, almeno nella misura in cui la tollera volontariamente, e quindi si deve fare attenzione col giudizio; che i ventenni possono veramente essere dei bamboccioni col culo pensante, convinti che tutto gli sia dovuto e che sia lecito realizzare i sogni con gli imbroglietti, anziché con la fatica. Perché, attenzione, Malika è stata disonesta: in parte ha mentito (i famosi soldi in carità, la ONG della Boldrini, eccetera), e in parte ha giocato sul non detto.E' chiaro che chi ha donato per farle "rifare una vita", intendeva con quel gesto darle una possibilità di investimento in qualcosa di utile: l'università? l'apertura di una attività economica? andare all'estero?, ed è stato deluso.Non si tratta di mancanza di chiarezza, ma di una cosa più sottile, in cui concorrono le colpe. Chi ha donato ha proiettato su di lei una visione della "vittima" (che deve essere onesta, leale, riconoscente) tutta sua e lo ha fatto per ragioni di ego.Lei, che ha ricevuto, però ha giocato su questa dispercezione: altrimenti, avrebbe serenamente chiesto dei soldi per togliersi gli sfizi e divertirsi.ll problema perciò non è che si sia comprata la Mercedes, vestiti firmati, un canetto da 2500 euro (anche se questo riflette, siamo seri, pochezza di spirito), ma che ancora non abbia esplicitato nessun progetto per il suo futuro.In che modo i soldi raccolti le serviranno?Malika non lo sa, se no l'avrebbe detto.Ecco perché sono stati buttati. Per il resto, ormai i soldi sono suoi e ci faccia quel che vuole.Se per "rifarsi una vita". intende spenderseli in aragoste e champagne, buon per lei. Nessuno glieli tocca.Per la lezione che ha inflitto ai buonisti, se li è anche meritati. [...]


perchè oviio che Se metti in mano 120mila euro a una ragazza di vent'anni ( ovviamente senza generalizzare ) poi non ti puoi lamentare più di tanto se se li spende in cazzate.anch'io nelle sue stesse condizioni e  alo  sua stessa  età  mi sarei tolto più d'uno sfizio.
Ci fanno ridere quelli che quando danno due euro al punkabbestia, gli raccomandano di non berseli !

Come ho scritto no ricordo dove , aspettiamo (cosa che farà anche lei ipotizzo ) e la vedremo con la famiglia a c'è posta per te della de filippi o altrer trasmissioni raimediaset simili . Perchè secondo me è tutto organizzato per farsi pubblicità e fare soldi oltre che a cercare visibilità mediatica e sfondare nello showbiz , vedere il caso la hit  buongiorno da mondello di Angela Chianello, in arte Angela da Mondello, sembra la fine di un percorso dove la fama non voluta all’Oscar Wilde (parlane bene, parlane male, purché se ne parli) dopo l’ormai famosa e iconica intervista dell’inviata di Barbara D’Urso nella spiaggia palermitana nel  giugno del  2020  

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