Jakub Jankto fa coming out: "Sono gay, basta nascondersi"




Il video su Instagram dell'ex centrocampista di Ascoli, Udinese e Sampdoria. Oggi gioca nello Sparta Praga. "Voglio vivere la mia vita in libertà. Senza paure. Senza pregiudizio" 





"Ciao, sono Jakub Jankto. Sono gay e non voglio più nascondermi". Jankto è un centrocampista centrale e ha vestito in italia le maglie di Ascoli, Udinese e Sampdoria. Adesso gioca per lo Sparta Praga. E ha deciso di fare coming out direttamente sui social network. "Come tutti gli altri ho i miei punti di forza, i miei

punti deboli, una famiglia, i miei amici, un lavoro che svolgo al meglio da anni, con serietà, professionalità e passione. Come tutti gli altri - ha detto nel video pubblicato sul proprio profilo Instagram -, voglio anche vivere la mia vita in libertà. Senza paure. Senza pregiudizio. Senza violenza. Ma con amore. Sono gay e non voglio più nascondermi".

Hitzlsperger, primo calciatore gay in Serie A

Jankto non è il primo calciatore passato dalla Serie A ad aver fatto coming out. Thomas Hitzlsperger, ex centrocampista della Lazio (6 presenze e un gol nel 2010) e oggi ds dello Stoccarda, dichiarò di essere gay un anno dopo aver smesso di giocare a calcio. Nell'ottobre 2021 aveva parlato della propria omosessualità l'australiano Josh Cavalloanche lui attraverso un video pubblicato sui social network. Un anno fa l'ex Juventus Patrice Evra aveva dichiarato che "in ogni squadra ci sono almeno due calciatori omosessuali. Qualcuno si è confidato con me, ma c'è troppa paura a dirlo pubblicamente". Prima del Mondiale Gary Lineker, in Qatar come commentatore  televisivo, si era augurato che qualche giocatore facesse coming out durante il torneo più importante e visto del pianeta. Non è successo, ma oggi Jankto potrebbe aver spalancato le porte dell'amore libero con la forza del suo messaggio e convinto qualche collega a fare altrettanto.

Il dramma di Fashanu, primo calciatore gay dichiarato

Il primo calciatore famoso a dichiararsi omosessuale fu Justin Fashanu, nel 1990, a 29 anni. L'ex attaccante di Manchester City e West Ham subì una lunga serie di attacchi, tra cui quello della comunità nera inglese che si ritenne "infangata" dalla sua uscita e dai suoi comportamenti in alcuni locali gay di Londra. Il fratello lo rinnegò pubblicamente. Nel '98 un minorenne che aveva passato la notte con lui dichiarò di essere stato narcotizzato e violentato, versione dei fatti sempre respinta dal calciatore, anche nel biglietto lasciato dopo la propria morte. Già, perché pochi giorni dopo la denuncia Fashanu si tolse la vita impiccandosi.

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