le due storie che trovate nel post d'oggi ( uno di un americano e un altra di un italiano mi riportano a questa canzone della mia infanzia che mi sembra adeguata alle storiue di cui vado a parlare
Al mondo esistono gli hobby più disparati. Uno dei più strani è senza dubbio quello che si è inventato ( ma mica tanto perchè chi di noi da bambino non ha imitato la storie dei romanzi \ racconti per raqazzi ripresi poi dalla tv o dai fumetti è il caso di topolino , non ricordo nè il numero nè l'anno e dai fumetti ) Clint Buffington, ventiseienne insegnante di inglese di Lexintgon: Clint è un ‘cacciatore di messaggi in bottiglia’, quelle che il mare restituisce alle spiagge con i messaggi dentro. Dopo averne trovata una per caso nel 2007, ed essere riuscito a consegnarla alla figlia di colui che l’aveva ‘spedita’, Clint ha deciso di continuare questo suo bizzarro hobby.
il sito
http://it.paperblog.com segnala questo articolo ( vedere sotto ) che in America c'è un tizio di nome Clint (nella foto) che ha l'hobby di andare a cercare nelle spiagge bottiglie contenenti messaggi per poterli recapitare. Per quanto incredibile , sempre da sito di paperblog , possa sembrare sembra che finora abbia avuto un discreto successo. Tutte le sue storie le racconta in un blog Ci sono molti motivi per cui una persona affida al mare un messaggio chiuso in bottiglia: a volte solo per gioco, a volte per disperazione, a volte per comunicare qualcosa di personale e profondo. Quello che è sicuro è che c'è qualcosa di molto romantico in un gesto del genere. Non sa quante persone che lanciano questi messaggi poi si aspettano che vengano trovati, certo nel profondo lo sperano e quando ciò accade è un vero miracolo...
|
da la stampa COSTUME04/08/2011 - LA STORIA
"Sono Clint, il cacciatore dei misteri in bottiglia Clint Buffington insegna lingua inglese all'Università del Kentucky ha recapitato il messaggio di un padre alla figlia, vecchio di 50 anni
"Sono Clint, il cacciatore dei misteri in bottiglia Clint Buffington insegna lingua inglese all'Università del Kentucky ha recapitato il messaggio di un padre alla figlia, vecchio di 50 anni
GLAUCO MAGGI
NEW YORK
Misteri in bottiglia spa, Clint Buffington amministratore unico. Non è il lavoro della sua vita, non ancora almeno, ma trovare bottiglie sulle spiagge, quelle chiuse che contengono messaggi, è diventata una passione, anzi una missione per Clint. Il giovanotto ha 26 anni e insegna lingua inglese alla Università del Kentucky a Lexington, ma dal 2007 ha un suo blog dedicato a studiare che cosa muova le persone al gesto irrazionale, tra speranza e disperazione, tra sogno e romanticismo, di affidare alle onde capricciose del mare la consegna di un qualcosa di personalissimo. Segreto ma non proprio, visto che qualcuno lo riceverà e lo leggerà, forse.
E’ quello che è successo, ultimo caso dell’archivio di Buffington, a Paula Pierce. Due decenni dopo la morte di suo padre, la signora ha ricevuto una sua lettera, miracolosamente preservata in una bottiglietta di vetro della Coca Cola. Mezzo secolo è durato il viaggio da Hampton Beach, nel New Hampshire nel nord est degli Stati Uniti, dove il padre aveva aperto un motel nel 1960 e dove Paula vive e lavora ancora avendo rilevato l’attività di famiglia, alle meravigliose dune di sabbia delle isole caraibiche Turks & Caicos.
E’ lì che un turista in vacanza dal Kentucky (avete indovinato: Clint Buffington), ha raccolto la bottiglia nella sabbia, incrostata di alghe, sigillata e con un pezzo di carta al suo interno. Ammaestrato dalla sua esperienza di «bottles scout», di cacciatore di bottiglie, Clint ha subito impacchettato il reperto per proteggere dalla luce e dall’aria il contenuto. L’avesse aperto subito, le condizioni del foglio si sarebbero deteriorate a tempo di record, rendendo con tutta probabilità illeggibile il messaggio. Una volta a Lexington, ha portato la bottiglietta a una stazione televisiva locale, perché voleva che il ritrovamento, trattandosi della bottiglietta visibilmente più antica della sua carriera, venisse certificato da testimoni affidabili. Dallo scritto, Clint è risalito alla famiglia Pierce, ed è riuscito, postino del destino, a mettersi in contatto con Paula e a recapitare il messaggio. «È impressionante che la bottiglia fosse ancora intatta e che io sia ancora in questo posto», ha commentato la signora parlando con un giornalista del Boston Globe dopo che si era diffusa la notizia della eccezionale consegna. La donna si ricordava che, per gioco, non appena aperto l’alberghetto, il babbo scrisse una filastrocca dedicata a sua moglie e per scherzo mise il testo in una bottiglia e la gettò nell’Atlantico. «È come sentirsi in sincronia con l’universo, come se fosse scritto che tutto ciò che capitò allora alla mia famiglia dovesse alla fine ritornare da me», ha detto Paula.
Per Clint è solo uno dei tanti successi. «Quello dei Pierce è stato un gesto romantico e burlesco, e io provo grande gioia ad essere chi riceve messaggi come questo», ha spiegato raccontando che ha già ritrovato una quarantina di bottiglie con mistero annesso. A spingerlo non appena può sulle spiagge davantial mare aperto è proprio il desiderio di scoprire la forza e la debolezza umane che stanno dietro alla decisione degli «imbottigliatori» di fidarsi della regia magica e imperscrutabile delle correnti, dei venti e delle maree.
Tutto iniziò nel maggio del 2007, quando Clint decise di camminare lungo l’Oceano, in un tratto selvaggio di rocce e spiagge non frequentate. Una, per un gioco di correnti, era letteralmente ricoperta di bottiglie. Tutte vuote meno una, che non solo era chiusa ma faceva intravedere che c’era qualcosa di scritto al suo interno, un paio di nomi. Scattata la curiosità di scoprire chi fossero, mandanti o destinatari, Clint trovò così la missione. Impiegò un anno a risalire alle persone citate della prima bottiglia, e ci riuscì coinvolgendo i giornalisti locali della città riportata nel messaggio. Da allora ha affinato tecniche e contatti, soprattutto i seguaci del suo blog che lo aiutano con segnalazioni e consigli. Misteri in bottiglia spa, insomma, sta trasformandosi in «servizio postale» sempre più efficiente. Ma una volta scoperti, che fascino avranno i misteri?
dal blog della seconda storia http://www.messaggidalmare.com |
Sempre dello stesso tenore è un italiano Il medico Roberto Regnoli, 59 anni, setaccia le spiagge in cerca di biglietti affidati al mare. Ora farà una mostra
Nessun commento:
Posta un commento