Letteratura Sarda "L'isola delle anime" di Piergiorgio Pulixi e Michela Murgia "Accabadora"


                                               "L'isola delle anime" di Piergiorgio Pulixi

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Il romanzo si svolge in una Sardegna antica, ancestrale, nuragica, dove nelle grotte della Barbagia, vengono ancora praticati culti antichi, come quello della Dea Madre, riti ancestrali che comportano sacrifici, tradizioni e superstizioni che ancora si tramandano nel mondo pastorale.
Contemporaneamente, il romanzo é ambientato anche nella città di "Casteddu", la moderna città di Cagliari, in una indagine "doppia', che vede le due investigatrici protagoniste, trovarsi a risolvere tre omicidi; due sono " Cold Case", ovvero vecchi casi insoluti, il terzo drammaticamente attuale, è quello della morte di una giovane donna, Dolores Murgia. Morti distanti tra loro ma allo stesso tempo vicine, viste le modalità di esecuzione ed il posto in cui in questi delitti sono stati perpetrati. ll tutto in uno sfondo di suoni, sapori, odori e luci della nostra splendida isola. Anche in questo noir l' autore non ci ha fatto rimpiangere il suo maestro e mentore l' alligatore.




 

 

                                              Michela Murgia "Accabadora"
 
"Accabar" in spagnolo significa "Finire" ed in sardo "Accabadora" é colei che finisce.
"Fillus de Anima", è così che si chiamano i bambini generati due volte, una dalla povertà e l'altra dalla sterilità. Con questa frase inizia il racconto di Michela Murgia.
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Tzia Bonaria, vedova senza figli, prende con sé Maria, ultima figlia di una vedova con troppe bocche da sfamare. Bonaria e Maria vivono come madre e figlia, sebbene la ragazza continui ad avere dei rapporti con la famiglia d' origine. Bonaria é la sarta del paese e da lei vanno per abiti della festa e cerimonie. Un giorno assiste ad un piccolo furto di Maria in un negozio, e vedendo l' indifferenza della madre nei confronti della bambina, va dalla madre proponendo l'adozione. Ciò che Maria non sa, essendo una bambina, é che a Bonaria si rivolgono le persone, ormai in fase terminale, per alleviare le loro sofferenze. Quando una volta diventata adulta, Maria scopre la verità, parte per il 'continente" , per fare da babysitter a due bambini. Solo la malattia di Bonaria riporterà Maria in Sardegna ed in quanto "Fill' e Anima provvederà ad accudirla fino alla fine, uccidendola, quando verrà il momento.
Chi fosse interessato alla figura dell'accabadora, visitando il museo etnografico di Luras potrà vedere il "mazzuolo", con cui, secondo la tradizione, l' Accabadora, poneva fine alle sofferenze di un malato terminale, su richiesta dello stesso o della sua famiglia.

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