Finalmente qualcuno che dice no . Non più di qualche anno fa avrebbe ancora provocato qualche moto di indignazione. Poi ci fu il diluvio: alla pubblicità, tranne rari casi, le canzoni le hanno date tutti, i Rolling Stones, Madonna, perfino il vecchio scorbutico Bob Dylan che, spiazzando tutti, mise a disposizione della catena di lingerie Victoria's secret non solo la sua musica ma anche la sua screpolata e poco femminile faccia. In Italia lo stesso: Zucchero, Lucio Dalla, Baglioni, Giorgia, Ennio Morricone, e per ultimo Vasco Rossi, il quale però alla terza richiesta di una canzone per la campagna Fiat, ha detto no . La decisione di Vasco Rossi «Mai più le mie canzoni per gli spot» «Ho sbagliato. Non voglio vendere più i miei sogni che sono anche quelli dei miei fans»
corriere dela sera ( www.corriere.it )
1 settembre 2006
ROMA
Vasco Rossi dice basta all'utilizzo delle sue canzoni per gli spot pubblicitari.Stavolta infatti il Blasco ha deciso di non concedere 'Ti prendo e ti porto via' per il nuovo spot della Fiat perchè intende preservare il suo repertorio «dal rischio di un uso eccessivo negli intervalli pubblicitari». A renderlo noto è il suo entourage.
Pentito delle scelte fatte in merito finora e con tutta l'intenzione di non «vendere» quelli che lui definisce «i miei sogni che sono poi anche quelli dei miei fans» dichiara oggi: «Ho sbagliato. Ma, come sempre mi è accaduto nella vita, dovevo prima provare sulla mia pelle per capirlo. Quando un'azienda come la Fiat, qualche mese fa, si è rivolta a me per inserire 'Senza parole' nello spot di lancio della nuova Punto, gliel' ho concessa volentieri...beh, era la Fiat! Alla seconda richiesta, invece, (Rewind) ero già molto più dubbioso. Ora che mi si ripresenta l'occasione con 'Ti prendo e ti porto via' ho deciso di dire di no, non voglio più che una mia canzone venga legata a uno spot».
«È un fatto personale - specifica Vasco Rossi - non ho nulla contro la pubblicità nè giudico chi la fa. Ma per quel che riguarda me, adesso sento primaria la necessità di proteggere le mie canzoni da un'esposizione che ritengo esagerata in pubblicità. Errare è umano, perseverare sarebbe diabolico come recita un vecchio e saggio proverbio. E io ho scelto, per quanto sta nelle mie possibilità, di non vendere i miei sogni, che sono poi anche quelli dei miei fans».
sempre dal corriere ma stavolta del 2 settembre 2006
l cantante dice addio alla promozione Fiat. L' azienda: scelta che rispettiamo. Da Ligabue a Zucchero, gli altri casi
«Basta con gli spot», Vasco ritira la sua canzone Il cantautore: esposizione esagerata in pubblicità, non vendo più i miei sognitv & musica
ROMA - «Non voglio più che una mia canzone venga legata a uno spot», Vasco Rossi ha detto basta e ha rifiutato di dare la sua «Ti prendo e ti porto via» al nuovo filmato della Fiat a cui aveva già «prestato», un anno fa, «Senza parole» e poi, lo scorso aprile, «Rewind». «Ho sbagliato», spiega adesso il rocker. Ma il suo non è un pentimento tardivo: «Come sempre mi è accaduto nella vita, dovevo prima provare sulla mia pelle per capirlo». E lui, che già in passato aveva prestato la sua musica per altri spot, aggiunge: «È un fatto personale, non ho nulla contro la pubblicità né giudico chi la fa. Ma per quel che riguarda me, adesso, sento primaria la necessità di proteggere le mie canzoni da un' esposizione che ritengo esagerata in pubblicità. Errare è umano, perseverare sarebbe diabolico recita un vecchio e saggio proverbio... E io ho scelto, per quanto sta nelle mie possibilità, di non vendere i miei sogni, che sono poi anche quelli dei miei fan». Garbata la risposta che arriva dall' azienda di Torino: «Quella di Vasco Rossi è una scelta artistica che noi rispettiamo». E, infatti, è già pronto il nuovo spot, in onda da domani. La colonna sonora sarà «l' inno non ufficiale» della nazionale italiana ai mondiali di calcio, quel «po-po- ro-po-po-po» cantato in coro dai tifosi e rubato a «Seven Nation Army», la canzone dei White Stripes. «Abbiamo puntato sulla celebrazione dell' Italia e dei suoi successi, in Europa e nel mondo - sottolinea Giovanni Perosino, responsabile marketing communication della Fiat -. Ci sembrava che la musica dei White Stripes fosse coerente con quest' idea». Insomma, il matrimonio si è rotto, ma senza polemiche. Ed è sparito da radio e tv anche lo spot Omnitel legato a «Happy Hour» di Ligabue, tormentone dell' estate. Ma in questo caso, per la prima volta, il rocker aveva concesso soltanto un brano e per un periodo molto limitato (due mesi): un' operazione di marketing, fatta per raggiungere gli adolescenti, in concomitanza con il tour negli stadi del Liga. «Prestare» una canzone per una pubblicità è un rito al quale in pochi si sottraggono. Persino l' ombroso Bob Dylan ha dato (fra le polemiche) la sua voce e la sua immagine a un filmato che pubblicizzava lingerie. L' inafferrabile Mina nel 2001 ha scelto di farsi rivedere in tv, dopo 23 anni di assenza, nel film (breve) di una marca di telefonini. La voce di Madonna è servita per lanciare un profumo. Le canzoni di Zucchero, Giorgia, Enrico Ruggeri hanno accompagnato le immagini di omogenizzati, macchine, calze autoreggenti. Spesso è una scelta che ai giovani porta fortuna. Come al pianista Giovanni Allevi: la sua musica è stata preferita ai brani di Springsteen e Santana dal regista Spike Lee per «mostrare» la nuova Bmw. «Il progetto ha fatto il giro del mondo - racconta Allevi -. Dopo quello spot ci sono state sei ristampe dello spartito del mio album. A me è sembrato di aver vinto le Olimpiadi». Il cantante emiliano ha prestato la sua «Happy Hour» per lo spot a puntate della Vodafone con Laura Chiatti (in alto). Ma solo per due mesi
ora su indymedia forum il pubblico si divide sulla sua scelta : 1) Ma fottiti Blasco....sei finito!!!! E' troppo tardi ormai, coglione!! ; 2) anto di cappello invece dopo che mostri sacri della musica hanno venduto alla pubblicità tutto il vendibile lui dopo due canzoni dice basta Io sono un po' scettico e allo stesso tempo fiducioso .
Scettico = perchè sta andando di moda e fa vendere di più dopo l'ultimo cd di caparezza andarfe contro il sitema e contro corrente .
Fiducioso = perchè vasco mi sembra coerente con gli editoriali scritti su XL ( mensile del gruppo repubblica ) e con il suo andare sempre contro corrente e sperimenbtare sempre nuovii persorsi . E quindi se V ha fattto tale scelta deve averlo fatto perchè ha sentito il rigurgirto che viene dai fans club .Comunque chi vivrà vedrà cioè sara il tempo dire se sarà stato coerente o meno con questa scelta che speriamo sia seguita da altri cantanti italiani come il Liga che hanno ceduto le loro canzoni alla macchina degli spot
per saperne di più
http://www.vascorossi.net/
dove fra le news potete trovare , più precisamente qui la versione integrale del comunicato stampa
«È un fatto personale - specifica Vasco Rossi - non ho nulla contro la pubblicità nè giudico chi la fa. Ma per quel che riguarda me, adesso sento primaria la necessità di proteggere le mie canzoni da un'esposizione che ritengo esagerata in pubblicità. Errare è umano, perseverare sarebbe diabolico come recita un vecchio e saggio proverbio. E io ho scelto, per quanto sta nelle mie possibilità, di non vendere i miei sogni, che sono poi anche quelli dei miei fans».
sempre dal corriere ma stavolta del 2 settembre 2006
l cantante dice addio alla promozione Fiat. L' azienda: scelta che rispettiamo. Da Ligabue a Zucchero, gli altri casi
«Basta con gli spot», Vasco ritira la sua canzone Il cantautore: esposizione esagerata in pubblicità, non vendo più i miei sognitv & musica
ROMA - «Non voglio più che una mia canzone venga legata a uno spot», Vasco Rossi ha detto basta e ha rifiutato di dare la sua «Ti prendo e ti porto via» al nuovo filmato della Fiat a cui aveva già «prestato», un anno fa, «Senza parole» e poi, lo scorso aprile, «Rewind». «Ho sbagliato», spiega adesso il rocker. Ma il suo non è un pentimento tardivo: «Come sempre mi è accaduto nella vita, dovevo prima provare sulla mia pelle per capirlo». E lui, che già in passato aveva prestato la sua musica per altri spot, aggiunge: «È un fatto personale, non ho nulla contro la pubblicità né giudico chi la fa. Ma per quel che riguarda me, adesso, sento primaria la necessità di proteggere le mie canzoni da un' esposizione che ritengo esagerata in pubblicità. Errare è umano, perseverare sarebbe diabolico recita un vecchio e saggio proverbio... E io ho scelto, per quanto sta nelle mie possibilità, di non vendere i miei sogni, che sono poi anche quelli dei miei fan». Garbata la risposta che arriva dall' azienda di Torino: «Quella di Vasco Rossi è una scelta artistica che noi rispettiamo». E, infatti, è già pronto il nuovo spot, in onda da domani. La colonna sonora sarà «l' inno non ufficiale» della nazionale italiana ai mondiali di calcio, quel «po-po- ro-po-po-po» cantato in coro dai tifosi e rubato a «Seven Nation Army», la canzone dei White Stripes. «Abbiamo puntato sulla celebrazione dell' Italia e dei suoi successi, in Europa e nel mondo - sottolinea Giovanni Perosino, responsabile marketing communication della Fiat -. Ci sembrava che la musica dei White Stripes fosse coerente con quest' idea». Insomma, il matrimonio si è rotto, ma senza polemiche. Ed è sparito da radio e tv anche lo spot Omnitel legato a «Happy Hour» di Ligabue, tormentone dell' estate. Ma in questo caso, per la prima volta, il rocker aveva concesso soltanto un brano e per un periodo molto limitato (due mesi): un' operazione di marketing, fatta per raggiungere gli adolescenti, in concomitanza con il tour negli stadi del Liga. «Prestare» una canzone per una pubblicità è un rito al quale in pochi si sottraggono. Persino l' ombroso Bob Dylan ha dato (fra le polemiche) la sua voce e la sua immagine a un filmato che pubblicizzava lingerie. L' inafferrabile Mina nel 2001 ha scelto di farsi rivedere in tv, dopo 23 anni di assenza, nel film (breve) di una marca di telefonini. La voce di Madonna è servita per lanciare un profumo. Le canzoni di Zucchero, Giorgia, Enrico Ruggeri hanno accompagnato le immagini di omogenizzati, macchine, calze autoreggenti. Spesso è una scelta che ai giovani porta fortuna. Come al pianista Giovanni Allevi: la sua musica è stata preferita ai brani di Springsteen e Santana dal regista Spike Lee per «mostrare» la nuova Bmw. «Il progetto ha fatto il giro del mondo - racconta Allevi -. Dopo quello spot ci sono state sei ristampe dello spartito del mio album. A me è sembrato di aver vinto le Olimpiadi». Il cantante emiliano ha prestato la sua «Happy Hour» per lo spot a puntate della Vodafone con Laura Chiatti (in alto). Ma solo per due mesi
ora su indymedia forum il pubblico si divide sulla sua scelta : 1) Ma fottiti Blasco....sei finito!!!! E' troppo tardi ormai, coglione!! ; 2) anto di cappello invece dopo che mostri sacri della musica hanno venduto alla pubblicità tutto il vendibile lui dopo due canzoni dice basta Io sono un po' scettico e allo stesso tempo fiducioso .
Scettico = perchè sta andando di moda e fa vendere di più dopo l'ultimo cd di caparezza andarfe contro il sitema e contro corrente .
Fiducioso = perchè vasco mi sembra coerente con gli editoriali scritti su XL ( mensile del gruppo repubblica ) e con il suo andare sempre contro corrente e sperimenbtare sempre nuovii persorsi . E quindi se V ha fattto tale scelta deve averlo fatto perchè ha sentito il rigurgirto che viene dai fans club .Comunque chi vivrà vedrà cioè sara il tempo dire se sarà stato coerente o meno con questa scelta che speriamo sia seguita da altri cantanti italiani come il Liga che hanno ceduto le loro canzoni alla macchina degli spot
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http://www.vascorossi.net/
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