leggi anche
https://www.ilmessaggero.it/televisione/sanremo_2020_news_nonna_diletta_leotta_web-5030770.html
https://www.ilmessaggero.it/televisione/sanremo_2020_news_nonna_diletta_leotta_web-5030770.html
Perché Amadeus lo si attacca perchè ha detto che a San remo ci sarebbero state donne bellissime , mentre se lo dice in modo peggiore Diletta Leotta le femministe stanno zitte ?
Gli autori quando hanno deciso di scrivere questo monologo senza senso per la Leotta:#Sanremo2020 pic.twitter.com/D2nD4bsJRf— ilaria* (@__Luthien) February 4, 2020
Infatti secondo il https://www.ilmessaggero.it/televisione/ Mercoledì 5 Febbraio 2020 di Veronica Cursi
Diletta Leotta, bufera sul monologo a Sanremo. Il chirurgo dei vip: «Ridicolo che dia lezioni di bellezza naturale»
Il monologo sulla bellezza e sul tempo che passa che Diletta Leotta ha portato sul palco di Sanremo ha creato non poche polemiche. «La bellezza capita, non è un merito - ha esordito la conduttrice sportiva. - Certo è un vantaggio, altrimenti col cavolo che sarei qui». Una riflessione, a tratti autoironica, che però non è stata apprezzata da tutti. La Leotta non è nuova a finire nel mirino della critica per i presunti ritocchini estetici.
Giulio Basoccu, chirurgo plastico romano di molti personaggi famosi, la bellezza naturale, le rughe vengono spesso declamate anche se poi il modello che ci impone la società è spesso l'opposto: corpi perfetti, visi scolpiti con lo scalpello.
Che ne pensa del monologo della Leotta?
«Con una quinta di seno evidentemente rifatto parlare di bellezza naturale a meno di 30 anni è inopportuno. Diletta Leotta ha tutto il diritto di vivere la sua fisicità nella maniera che crede. Ma che, dall'alto della sua quinta, ci voglia dare lezioni di accettazione è ridicolo. Certe lezioni lasciamocele dare da una donna che non ostenta la sua fisicità o da una 50enne che vive con tranquillità le sue rughe».
La bellezza è un merito si o no?
«Chi ha un dono nella vita, e la bellezza è un dono, impara a trattarlo come un vantaggio. E' evidente che con il crescere molte donne sono terrorizzate a perdere questo vantaggio e cominciano a rincorrere la bellezza con la chirurgia estetica, a volte anche in maniera eccessiva. Donne o uomini alti 1 metro e 50 fanno presto a fare i conti con il proprio fisico e cominciano a pensare ad altro. A puntare su altre qualità».
social e tv rincorrono sempre di più un modello di perfezione, voi chirurghi quanta responsabilità avete?«Oggi Instagram è lo strumento che i giovani hanno in mano, e si basa su un algoritmo per cui ci si confronta attaverso le foto. E credo anche sia normale scegliere quelle dove si è venuti meglio o modificarle. Il punto è che sarebbe bello puntare di più su altre cose: cultura, doti sportive, intelligenza».
La chirurgia estetica non va vista solo in maniera negativa. Sul palco di Sanremo è comparsa Jessica Notaro, sfregiata dal suo ex, che non ha avuto paura di mostrare il suo volto.
«La chirurgia può fare tanto di buono. Dona qualità della vita a soggetti che hanno avuto o hanno disagi e che vivono piccole o grandi sofferenze. Da medico la soddisfazione più grande è quando ricevo sul telefono i messaggi delle mie pazienti: "Grazie dottore sono felice, ora sono di nuovo serena».
E' rimbalzato sulle cronache il caso del Ken umano, Rodrigo Alves, che dopo essersi sottoposto a 50 interventi ora è diventato donna. Ma qual è il limite della chirurgia?
«Deve esserci sempre un livello medio di buon senso, equilibrio, senso comune. Un intervento estetico è ben riuscito se dopo si ha un aspetto naturale. Il primo elemento è la naturalezza, per ottenere un risultato che sia il più vicino possibile alla natura, che non stravolga la fisicità. Un altro limite è quello della salute: tutto ciò che viene estremizzato, protesi enormi, ritocchi esgerati, superano il problema della gradevolezza ed entrano nell'ambito della salute. E poi c'è il modo in cui quel paziente vive il suo cambiamento. Quando un intervento è opportuno non deve essere alimentato da elementi esterni, il pazinete deve vivere il cambiamento non in maniera patologica.Nel caso del Ken umano questi limiti sono stati tutti superati. il chirurgo deve rispettare questi parametri, non è l'arbitro della moralità ma deve sicuramente consigliare, fare un'esame tecnmico e un'indagine psicologica».
Inizialmente volevo rispondere con questa poesia di Peppino impastato
ma è un altro tipo di bellezza quella di cui stiamo parlando . La risposta l'ho trovata in questi due articoli :
1) https://www.semplicemag.com/2018/08/08/la-vera-bellezza-delle-donne-%C3%A8-l-autostima/
2) http://www.uildm.it/docs/gdu/Zanardo.pdf
che mi fanno capire che la bellezza è accettarsi per come si è senza trucchi , lifting, tinture dei cappelli non è solo quella imposta ed quasi obbligata del sistema mediatico . concludo condividendo questo twitter
ma è un altro tipo di bellezza quella di cui stiamo parlando . La risposta l'ho trovata in questi due articoli :
1) https://www.semplicemag.com/2018/08/08/la-vera-bellezza-delle-donne-%C3%A8-l-autostima/
2) http://www.uildm.it/docs/gdu/Zanardo.pdf
che mi fanno capire che la bellezza è accettarsi per come si è senza trucchi , lifting, tinture dei cappelli non è solo quella imposta ed quasi obbligata del sistema mediatico . concludo condividendo questo twitter
Pensate che bello, se ieri, Diletta, con spudoratezza avesse detto “Sì, sono bella e rifatta, che ve frega? Sarò libera di fare del mio corpo quello che voglio, fosse pure chiedere al chirurgo di somigliare al procione Remigio?”. L’avremmo amata.
Nessun commento:
Posta un commento