Flavia, 11 anni, è stata per lungo tempo vittima di bullismo da parte di una sua coetanea che frequenta la sua stessa scuola di Cremona. Ma la giovane è riuscita a sciogliere con decisione e delicatezza quel “nodo blu” che le era stato avvolto addosso e l’aveva tenuta stretta nella morsa del bullismo, attraverso l’uso delle parole scritte, nero su bianco, in una lettera indirizzata alla sua “bulla”.
Perché Flavia è riuscita a trasformare la meschinità del bullismo subito e a fronteggiare a testa alta, e penna alla mano, la sua «cara bulla». Ed è proprio con queste parole che inizia la lettera dell’11enne indirizzata alla giovanissima ragazza che l’ha più volte presa di mira.
la protagonista |
Dopo aver inglobato tante cattiverie e pressioni psicologiche di certo non facili da metabolizzare, ancor di più in una fase delicata della vita che è quella del passaggio dalla fanciullezza all’adolescenza, Flavia è riuscita a imporsi.
E forse la via più facile sarebbe stata quella di rispondere con l’aggressività. Ma Flavia ha scelto di ringraziare la sua bulla, «perché ogni tua azione mi dà una carica e una grinta tali, che impiego nello sport con ottimi risultati!», trasformando così il male subito in un’espressione di forza personale e di autodeterminazione.
Ed è così che Flavia ha inviato una lettera pregna di «affetto e compassione» destinata alla sua coetanea a La provincia di Cremona che l’ha a sua volta ri-pubblicata sulle sue pagine. E per la sua reazione, Flavia è successivamente stata invitata dal prefetto di Cremona, Vito Danilo Gagliardi, che si è complimentato per il suo gesto e per il modo di affrontare il bullismo.
Il testo di Nodo Blu, la lettera di Flavia contro il bullismo
Cara bulla,
sì, sono proprio io!
Come vedi, le tue azioni negative
non mi impediscono di scriverti questa lettera,
e guarda un po’ sono ancora qui, viva e vegeta,
sorpresa!!
È dall’inizio dell’anno scolastico che mi ricopri di insulti pesanti,
occhiatacce a tutte le ore del mattino,
parole volgari sussurrate all’orecchio,
nella tua vana speranza
di una mia reazione incontrollata…
Sono passati tanti mesi
e non l’hai ancora capito?
Io non reagisco! Non reagisco
alla violenza con altra violenza,
verbale o fisica che sia…
All’inizio lo devo ammettere, sì ero spaventata e mi abbandonavo al pianto, trattenuto (se riuscivo) fino al ritorno a casa.
Piangevo sì, ma non per paura
delle tue minacce, ma perché non capivo,
non capivo il PERCHÉ di questo
tuo sentimento (chiamiamolo così!) nei miei confronti.
Ora che si avvicina il giorno di San Valentino, cosa partorisce la tua mente?
Farmi trovare sul banco tanti, tanti teneri «bigliettini d’amore» anonimi…
Bigliettini in cui non vedi l’ora di vedermi morta, bigliettini in cui esprimi il tuo sentimento di gioia nel giorno del mio funerale, che secondo i tuoi calcoli,
sarà tra poche settimane, vero?
Pensa un po’, sono convinta invece che questa decisione spetti solo a Dio,
e non a una ragazzina delle medie…
mi sbaglio forse?
Veramente desidereresti la mia MORTE?
Veramente desidereresti vedere morire
un altro essere umano?
Ti dirò, sarò forse all’antica, ma per
San Valentino avrei preferito
ritrovarmi sul banco qualche cioccolatino
a forma di cuore, o anche una rosa rossa…
troppo banale e romantica vero?
(Dai che sei ancora in tempo!)
Cara bulla,
se è vero che da un lato hai cancellato in me ogni illusione del mio mondo dorato di bambina,
scaraventandomi nel «magico e grigio» mondo degli adulti…
dall’altro lato ti ringrazio
perché ogni tua azione mi dà una carica e una grinta tali,
che impiego nello sport con ottimi risultati!
Lo sai che ho vinto la mia prima medaglia?
Che emozione!!
Cara bulla,
volevo solo farti sapere che
MAI
MAI
MAI
riuscirai a spegnere la mia luce
e la mia voglia di vivere.
MAI!
E se mai lo vorrai,
io sono qui… e…
mi raccomando i cioccolatini!
Con affetto e compassione.Flavia
Nessun commento:
Posta un commento