Gli adesivi anti-schwa all’università di Torino, i militanti di Fuan-Azione: «Protestiamo contro le storpiature della lingua italiana in salsa gender» omofobia mascherata da lotta contro il politicamente corretto e l'assurdità linguistica


 Anch'io  sono ( anche se   non  condivido  completamente    , ma questo è un altro discorso , le  ultime
tre righe  )  come ɘ

Avverto tutte e tutti che sulla mia pagina fb non si usano i segni della lingua impronunciabile e neutra della cosiddetta inclusività:
«-@», l’asterisco «-*», il fonema schwa ɘ e la «-u» declinativa, per significare la sigla lgbtq+, che nella versione statunitense è arrivata ormai a comprendere 28 caratteri.
Sono un affronto alla realtà della differenza sessuale e alla corretta grammatica che la significa. I commenti di coloro che sono favorevoli a tali segni saranno cancellati.
contro lo schwa ə ed altre deturpazioni , anche se ormai è una battagia persa o peggio contro i mulini a vento . Infatti : <<La schwa è una cagata pazzesca. >>( cit Antonio Deiana  ) o meglio un idiozia   da
politicamente  corretto  e uguaglianza a tutti i cositi  ovvero quel  conformismo che uccide  le stesse diversità   \ identità   omologandole  oltre a mandare a affanculo ramengo  millenni di storia   di  cultura  linguistica  .
Ma  la condivisione  finisce qui .  Infatti il modo di fare  opposizione   a tale  cosa   ed  sopratutto  ilmodo arrogante    con cui hanno replicato  alle  contestazioni che   gli si viene  rivolta 
  

[...]
«Questa piccola beffa futurista aveva lo scopo di protestare contro le ridicole storpiature ideologiche della lingua italiana in salsa gender a cui assistiamo costantemente in università ormai da anni, e di difendere la dignità della lingua di Dante e D’Annunzio», hanno scritto in una nota, criticando il “pensiero unico” che si è sollevato contro la loro trovata: «La reazione immediata dei collettivi di sinistra è stata l’ennesima prova della loro arroganza e della loro assenza di argomenti reali. La stampa è intervenuta in massa, preferendo sbattere in prima pagina un inesistente “mostro omofobia” piuttosto che concedere il normale diritto di replica a studenti che portano avanti una legittima battaglia in difesa della cultura», hanno continuato i militanti.
Che si sono scagliati anche contro Arcigay che, dopo aver denunciato la comparsa degli adesivi a opera di «organizzazioni studentesche a stampo fascista», ne aveva chiesto la rimozione, appellandosi all’Università di Torino e all’assessora all’Istruzione Carlotta Salerno. «Abbiamo assistito anche all’ingerenza di potenti associazioni come Arcigay, che nulla hanno a che fare con l’università e che non dovrebbero esprimersi a riguardo di ciò che accade al suo interno. Abbiamo dimostrato come mainstream e sinistra siano sempre pronti a scatenare polveroni per difendere stupidaggini come lo schwa, ma non per discutere dei reali problemi quotidiani degli studenti. Il nostro non era un gesto discriminatorio se non contro le idiozie del politicamente corretto».

 Ecco  quindi come  dicevo  dal titolo che  la   giusta ed  comprensibilissima lotta  \   guerriglia culturale    contro le idiozie   del politicamente   corretto   a  tutti costi    diventa   omofobia in quanto la  tendenza    ad usare   le  nuove forme     grafiche  ed  ortografiche del politicamente  corretto (  vedere  post citato sopra  )  non  è  in uso solo  dal mondo  LGBT+   o  dalla  sinistra  ma   non  ha  colore  politico ideologico ma  soprattutto  lo si giustifica  con l'astrusa  teoria del  Gender  



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