convivere o continuare a lottare con il tuo handicap ? io ho scelto di conviverci e l'accettarlo

 
La  risposta  alla mia auto  elucubrazione mentale     di tipo marzuliano     cioè  farmi  le  domande   e  darmi le risposte    è confermata  da    questa email   e dal botta  e  risposta  che n'è  scaturita  


“Ciao Ulisse 
Ti racconto la mia storia.
Ma tu sei sorda ? Sì.

Se mi hai risposto, non puoi esserlo.Quando mi trovo in una situazione come questa, mi viene sempre voglia di tirare un pugno. Poi mi pongo delle domande e provo a darmi delle risposte. Mi chiedo come mi vedono gli altri, cosa pensano. Per tanti anni ho nascosto a me stessa la mia sordità, dietro i capelli, fingendo che tutto andasse bene. Finché mi sono accorta che stavo vivendo solo a metà. Allora ho deciso di reagire. Ho iniziato a chiedere di ripetere quando non sentivo, a dire di parlare più forte, o più lentamente. Tutti si stupiscono quando faccio vedere l’impianto, perché l’unica sordità che conoscono è quella affiancata al mutismo. Quindi, per la gente, se sei sorda non dovresti saper parlare bene, né sentire quello che ti dicono, lavorare, guidare la macchina, dare gli esami da sola. Quando mi dicono così, vorrei gridare e far sapere a tutti quello che mi porto dietro. Anni di sofferenze, di sforzi, di giornate intere passate davanti allo specchio, cercando di posizionare la lingua nel verso giusto attraverso un cucchiaino che spesso mi faceva salire la nausea, giornate intere a guardare il movimento della mia bocca per vedere se era corretto, a fare gli esercizi che la logopedista mi assegnava.  Giornate intere per cercare di essere quella che sono.  Da due anni ho l’impianto cocleare, è come essere nata una seconda volta.  Da quando sono uscita allo scoperto, provo a parlare, a far capire alla gente la diversità di ognuno di noi, perché la disabilità non va classificata.  Ho sempre visto la mia sordità come un nemico da annientare.  Mi sono ostinata a essere quella che non sono, fino a quando ho capito che per sconfiggere davvero il nemico, avrei dovuto amarlo. E così è stato.

                   Grazie di cuore per l'attenzione  Antonella  


Cara   Antonella 
Sfondi  una porta    aperta  . Anch'io   sono sordo   per  il 90 % è  capisco  benissimo  la  tua situazione  pur  non avendo per mia rinuncia    la protesi  . Ho dovuto  rinunciare  perchè  : 1)    sarebbe stata  tutta  interna  e quindi c'è  la  paura   che  si possa guastassi o  sorga  qualche  problema   debbano   martoriarmi     ., 2)   perchè la prima  parte    , andata bene   , dell'intervento è  stata pesante   e   per     mettermi tale protesi  dovrebbero  riaprirmi    di nuovo  con il rischio , come  nell'intervento precedente   che toccando il nervo  ,  mi creino o provvisoriamente  o  definitivamente  una paralisi facciale   .
Quindi ho deciso d'accettare  , ulteriormente  che  a destra   non sento   in  quanto  l'orecchio  è  un orecchio chiuso    visto che la malattia precedente  ,  nonostante  diversi interventi , mi abbia  " mangiato  tutto l'apparato uditivo  interno . 
Ho  affrontato in passato e  continuo  ad  affrontarlo tutt'ora   il tuo  stesso problema  .  Infatti  nello scrivere  la  la  tesi di laurea   ho faticato parecchio per  il problema  degli spazi   tra  una parola  è l'altra . Infatti sul  web  nei News groups  ,   venivano  sopranominato la  pistola  del  web    perchè  scrivevo   con spazi molti    ampi  . 

Coraggio     non sei sola  


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