convivere o rassegnarsi alla malattia ? la storia di Carmela e di suo figlio

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Lei è Carmela.
Vive a Salerno, ha 29 anni, è sposata, ha un figlio.
Alessio è un bambino vispo, bellissimo.
Un giorno, mentre lo tiene in braccio, il suo cucciolo si irrigidisce, muove il corpo a scatti, ha le convulsioni. Carmela e il marito corrono in ospedale.
La sentenza è terribile: Alessio soffre di epilessia a causa di una malattia genetica. Non c’è cura, ma con il farmaco giusto si possono tenere le crisi sotto controllo.
Carmela non ci sta, suo figlio deve guarire, a tutti i costi.
Si accanisce, gira gli ospedali di tutta Italia, e quando la parola dei dottori non le piace, ne cerca un’altra.
Napoli, Milano, Siena, Roma e Firenze, ma la sostanza non cambia.
Carmela è distrutta. Un giorno guarda il suo piccolo giocare e un pensiero le attraversa la mente.
Come può aiutare suo figlio se non lo accetta?
Lei è sua madre.
D’improvviso è tutto chiaro. Carmela si arma di sorriso e va incontro alla nuova vita.
Stimola suo figlio in tutti i modi: logopedia, nuoto, calcio, basket, ippoterapia. Poco alla volta Alessio si apre e sboccia come un fiore. Vince gare di equitazione, si toglie tante soddisfazioni.
Oggi Carmela ha 49 anni, il suo bambino è diventato un ragazzo bello, solare.Carmela lo guarda piena di orgoglio. Nel momento in cui ha smesso di rincorrere la guarigione a tutti i costi, ha trovato la strada, ed è stata tutta in discesa.

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