la vita è tutto un film sta noi scriverne la sceneggiatura e come recitarlo. coincidenze tra il film precious e la storia di Freddie Figgers, il bambino abbandonato nella spazzatura diventato milionario dell'high tech L

 in sottofondo Canzone La vita è tutta un Film - video Giancavoice e SilviaT




ieri  ho visto  nìsu  netflix   Precious  un film del 2009 diretto da Lee Daniels.

Il soggetto è basato sul romanzo di Sapphire Push - La storia di Precious Jones. Il film è stato presentato al Sundance Film Festival, dove si è aggiudicato diversi premi,   fra  cui   due Oscar 2010, per la miglior attrice non protagonista a Mo'Nique e per la migliore sceneggiatura non originale a Geoffrey Fletcher, su sei candidature totali, comprendenti quelle a miglior film, miglior regia, miglior attrice protagonista (Gabourey Sidibe) e miglior montaggio  qui maggiori informazioni
  Poi  il  giorno dopo leggo  la storia    sotto riportata sarà diverso il  contesto ma  sempre  di  riscatto o ciclo dei vinti  o  sfigati come  gli chiamano  gli haters .






Freddie Figgers, il bambino abbandonato nella spazzatura diventato milionario dell'high tech La storia di un imprenditore americano arrivato al successo grazie a un computer trovato fra i rifiuti


                         di Massimo Basile


NEW YORK - Un bambino abbandonato dalla madre come "spazzatura" e un computer rotto trovato tra i rifuti non erano mai comparsi nella stessa storia. Fino a quando non è arrivato Freddie Figgers. Ognuno può vederci la metafora della rivincita o il sogno americano. Freddie vi direbbe: se qualcuno vi tratta come spazzatura, non lasciate che le circostanze stabiliscano chi siete davvero. Figgers ha 31 anni, è un afroamericano diventato milionario grazie al suo genio informatico e tutto questo dopo aver lasciato la scuola a quindici anni. Ma prima era stato lasciato lui. E quello è stato l'inizio di tutto. A otto anni Freddie entrò in casa di corsa, andò dal padre, Nathan, e gli chiese: come sono nato? "Ascoltami
bene - gli rispose - perché te lo dirò senza giri di parole, Fred. Tua madre biologica ti ha gettato via. Io e la mamma non volevamo mandarti in orfanotrofio e ti abbiamo adottato, così sei diventato nostro figlio". Freddie era stato abbandonato, appena nato, vicino a un cassonetto dell'immondizia, in un paese rurale della Florida. "Quando me lo disse - racconta alla Bbc - dissi, 'ok, sono un rifiuto'. Ma mio padre mi afferrò le spalle disse, 'ascolta, non lasciare mai che questa storia ti assilli'". Il padre era manutentore di edifici, la madre, Betty Mae, lavorava nei campi. Vivevano a Quincy, comunità rurale di ottomila persone nel nord della Florida. Accoglievano, in via temporanea, bambini abbandonati. Quando portarono Freddie, nato da due giorni, erano quasi sessantenni. Lo tennero. Freddie ricevette amore, ma i bambini furono spietati: lo chiamavano Dumpster Baby, il 'bambino cassonetto', o Trash boy, il 'ragazzo spazzatura'. Quando usciva da scuola, lo rincorrevano, lo prendevano per le bretelle e lo buttavano nel bidone dell'immondizia, dicendo: "sei sporco, Freddie". Il padre lo accompagnò, e la situazione peggiorò: ridevano di quell'uomo che sembrava il nonno. A nove anni Freddie aveva già diviso il mondo in due: i genitori erano gli eroi, tutti gli altri erano i cattivi.Poi arrivò un computer, trovato dai genitori in una discarica. Fu una folgorazione. "Vedete - spiega Figgers - un vecchio adagio dice, 'il rifiuto di un uomo è il tesoro di un altro'. Io ero affascinato dai computer, ne avevo sempre desiderato uno". E quello era stato abbandonato, come era capitato a lui. Un giorno, il padre portò a casa un secondo computer, acquistato per pochi dollari in un negozio dell'usato. Non funzionava. Freddie, dieci anni, cominciò a togliere cavi e valvole da una serie di vecchi arnesi raccolti nel tempo e provò a far ripartire il marchingegno. Al cinquantesimo tentativo, lo schermo si accese. "Quel momento si portò via tutto il dolore accumulato".  A dodici anni gli insegnanti notarono che il ragazzino ci sapeva fare. I compagni stavano alla playstation, lui riparava i computer del laboratorio: sostituiva il drive, aggiungeva la memoria Ram, montava caricatori elettrici. La scuola gli offrì 12 dollari l'ora per riparare cento congegni elettronici. A 15 anni Freddie lasciò le aule e si mise in proprio. Arrivarono i primi clienti, e sostanzioni guadagni. Ma il padre si ammalò di Alzheimer. "Fu la cosa più traumatica per me", racconta Figgers. Guardava tutto il giorno un film western chiamato Gunsmoke. Poi nel cuore della notte entrava nella camera del figlio, armato di pistola, convinto che Freddie fosse Matt Dillon, il protagonista della pellicola e gli diceva: "Ho bisogno che mi aiuti a lasciare la città". Allora il ragazzo gli spostava, con cautela, la canna della pistola, gli sfilava l'arma dalla mano e lo riportava a letto. Inventò un congegno con microfono per rintracciare il padre, collegato a Google Maps. Pigiava un tasto e chiedeva: "papà dove sei?". "Fred, non lo so", rispondeva. Quando la situazione peggiorò, Figgers cominciò a portarsi il padre anche agli incontri di lavoro con i suoi dipendenti. "Lui non aveva abbandonato me quando ero nato, così io non avrei abbandonato lui". Nel 2014 Nathan è morto. Aveva 81 anni. Freddie 24.In questi anni Figgers ha venduto il sistema di tracciamento per malati di Alzhemier a più di due milioni di dollari, progettato un rilevatore elettronico di glucosio nel sangue, fondato una compagnia di telecomunicazione e ideato un telefonino personale. Secondo la Nbc, Figgers è stato il più giovane operatore di telecomunicazioni d'America ed è attualmente l'unico afroamericano a capo di un'azienda del settore. La compagnia vale oltre 60 milioni di dollari. Nel frattempo l'ex "ragazzo spazzatura" si è sposato, ha avuto una figlia, incontrato Barack Obama e finanzia una fondazione che aiuta a studiare bambini poveri e abbandonati, perché nessuno si senta mai, anche per un momento, buono solo per il cassonetto. 

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