La battaglia di un ragazzo per vaccinarsi "A 17 anni scelgo da solo per questo mi ribello a mamma e papà no vax"e si rivolge ad un avocato


Quella    riportata  sotto da  repubblica    d'ieri  e  confermata     da questo  editoriale   su    repubblica    d'oggi     di Concita  De  Gregorio   È una grande storia, quella dei due ragazzi minorenni figli di no vax che vogliono essere vaccinati.

È una grande storia, quella dei due ragazzi minorenni figli di no vax che vogliono essere vaccinati.
Ne conosciamo due, ma chissà quanti sono in Italia. Un dissenso che incrocia diritti, responsabilità, libertà, educazione, norme e aspirazioni. I genitori non vogliono vaccinarsi, per ragioni che da adulti sanno senz’altro difendere anche con veemenza, e non vogliono
che i figli minorenni lo facciano: «Fino a diciott’anni fai come dico io», ci siamo tutti sentiti ripetere in modo più o meno garbato, chiaro anche quando non detto.
Dai giornali si sa che i ragazzi, entrambi toscani, si sono rivolti a un avvocato.
Gianni Baldini, dell’Associazione avvocati matrimonialisti e per la tutela dei minori.
Baldini dice che non è facile: non esiste in Italia una figura di “avvocato dei minori” come in altre nazioni europee, che possa dirimere contrasti senza far intervenire il giudice. Quello che lui può fare è parlare coi genitori. Difficile immaginare che due convinti no vax si lascino persuadere, ma non si può mai dire. I ragazzi possono in alternativa rivolgersi al Garante per l’infanzia e l’adolescenza o ai servizi sociali, e arrivare per quella via a una decisione del giudice.
A parte che l’urgenza di vaccinarsi non è compatibile con un iter del genere (diventerebbero nel frattempo maggiorenni, risolta così la questione) come chiunque capisce il livello di conflitto domestico che si accende se ti rivolgi ai servizi sociali contro la tua famiglia può essere insopportabile per un ragazzino che in quella famiglia e in quella casa vive. Ha detto uno dei due: «Gli adulti sono liberi di fare ciò che vogliono ma devono lasciare liberi anche gli altri, figli compresi». Davvero un grande tema.
  Infatti    repubblica  del  23\6\2021

La battaglia di un ragazzo per vaccinarsi
"A 17 anni scelgo da solo per questo mi ribello a mamma e papà no vax"

 FIRENZE — «Alla mia età sono libero di sballarmi in discoteca ma non di avere voce in capitolo su questioni come la mia salute. È assurdo che io non possa partecipare a una decisione tanto importante. Alla fine quando sei un ragazzo l’ultima parola è dei genitori anche se tu non sei d’accordo». Matteo (nome di fantasia), 17enne fiorentino che non potrà vaccinarsi contro il Covid perché i suoi genitori non sono d’accordo, si sfoga con Repubblica.

 

Abbiamo parlato con lui su WhatsApp tramite Gianni Baldini, presidente della sezione di Firenze dell’ Ami (Associazione avvocati matrimonialisti italiani), che sta accompagnando lo studente in un percorso che avrà come primo passo un tentativo di mediazione con i genitori. Loro ancora non sanno che Matteo si è rivolto a un legale dopo avergli negato il consenso a farlo vaccinare.


Come è nata la tua ribellione?
«Sono figlio unico. La mia famiglia è unita. I miei genitori hanno un bel lavoro, sono laureati, ma sono anche no-vax convinti. Ritengono che il vaccino sia pericoloso, infatti non sono vaccinati e vogliono impedire a me di farlo».
Come hai vissuto la pandemia?
«Come i miei compagni di classe. Ho rinunciato a quasi due anni di uscite, gare, interrogazioni, recluso in casa davanti a uno schermo per parlare con gli amici, seguire le lezioni e giocare alla PlayStation. E basta, tutto qui. Prima del lockdown avevo anche una ragazza, ma non so più nemmeno come riavvicinarmi a lei».
Ora che c’è un vaccino a te non è permesso farlo.
«Non posso stare con gli amici e non posso viaggiare con loro senza green pass. È come se non avessi un futuro».
Cosa facevi prima della pandemia, a cosa hai rinunciato?
«Faccio nuoto. Una delle mie paure è che possano mettere limitazioni agli accessi in piscina ai non vaccinati. Partecipavo anche alle manifestazioni ambientaliste di Fridays for Future».
Matteo ha potuto rivolgersi a un avvocato, nonostante l’ordinamento italiano non consenta al minore di farlo in modo diretto, grazie a un’intesa sottoscritta da Ami e ministero dell’Istruzione, che prevede la possibilità per i minori di dialogare con un legale e ottenere supporto su questioni che riguardano i loro diritti e interessi.
Dopo il no dei tuoi genitori cosa hai deciso di fare?
«Ero frastornato. Ho parlato con i miei amici e chiesto aiuto a scuola. Il legale dell’associazione proverà a farli ragionare. Ai miei non ho ancora detto che ho parlato con un avvocato. Loro dicono che nessuno può obbligarli a vaccinarsi, perché i vaccini sono pericolosi, però vogliono costringermi a non farlo. A me sembra una contraddizione, per questo ho cercato un modo per convincerli. Anche alcuni miei compagni di scuola vorrebbero farlo ma non hanno ricevuto il permesso dalle famiglie».
Cosa pensi dei vaccini e dei no vax?
«Per me chi dice che non sono sicuri per via della sperimentazione troppo rapida dice una scemenza. Poi ognuno è libero di fare quello che gli pare, anche se proprio quelli che non vogliono imposizioni alla fine impongono le loro convinzioni agli altri, come nel caso dei miei genitori con me».
Ai genitori di Matteo l’avvocato Baldini chiederà un incontro per capire se c’è un margine di accordo. In caso contrario la vicenda potrebbe arrivare in procura.


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