27.6.21

Vercelli, tariffario per punire il "revenge porn": 1500 euro per minacciare l'ex, diecimila per ucciderlo. ma poi la situazione gli sfugge di mano e viene ricattata dal tipo che aveva pagato

 ecco cosa succede quando la giustizia è lenta , scarsa ed farranginosa

Vercelli, tariffario per punire il "revenge porn": 1500 euro per minacciare l'ex, diecimila per ucciderlo. Una donna si rivolge a un pregiudicato per avere vendetta. Ma la situazione le sfugge di mano perchjè viene allo stesso tempo ricattata dal tipo che doveva eseguire la vendetta


 repubblica  del  22 GIUGNO 2021

Pubblicano le sue foto intime in rete, così organizza una spedizione punitiva contro l'ex e contatta un pregiudicato che le propone un ricco tariffario, fino all'omicidio, con possibilità di assistere. Ma quando si pente, viene minacciata a sua volta, e le viene estorto del denaro. La vicenda, avvenuta nel Vercellese, si è conclusa nei giorni scorsi con l'arresto in flagranza per estorsione di un uomo e una donna, gli autori delle minacce, ma tutto inizia almeno un anno fa. Gli agenti della squadra mobile di Vercelli, con un'indagine lampo coordinata dalla Procura, hanno infatti ricostruito

quanto accaduto, grazie alla testimonianza della donna vittima di minacce che, impaurita, ha deciso di denunciare tutto. È stata lei, circa un anno fa, a scoprire sui social che erano stato pubblicate diverse sue foto intime. Da allora aveva ricevuto anche diverse telefonate chiedendole prestazioni sessuali a pagamento.  La situazione le ha causato "uno stato di forte depressione", spiegano gli investigatori, al punto da cercare di trovare una soluzione. Credendo che l'autore fosse il suo ex, con cui la relazione era terminata in modo burrascoso poco prima della pubblicazione delle foto, si sarebbe rivolta a un suo conoscente, che lei chiama "Fabio", 35enne di origini slave, noto pregiudicato della zona. Ha chiesto di intimidire l'ex con minacce. Fabio avrebbe accettato in cambio di denaro "variato in virtù della tipologia del gesto criminale da attuare - spiegano gli investigatori -. In generale l'elenco delle possibilità andava dalla minaccia verbale sino all'uccisione con conseguente occultamento del cadavere". L'omicidio le sarebbe costato almeno 10mila euro e a cui avrebbe potuto assistere per avere certezza, sia dal vivo che in videochiamata. La donna però avrebbe rifiutato e scelto la "tariffa base", quindi intimidazioni verbali, che le sarebbero costate 1.500 euro con un acconto versato subito di 250.Quando ha raccontato della sua intenzione al suo compagno attuale, lui l'ha convinta a desistere. Insieme hanno contattato Fabio chiedendo di lasciar stare ma questi di tutta risposta ha chiesto comunque la somma altrimenti avrebbe chiamato le forze dell'ordine. Impauriti dalla denuncia, la coppia ha deciso di pagare. Quando però lui è ricomparso chiedendo altro denaro, pari a 1.700 euro, ricattandoli con una registrazione, i due sono andati a denunciare dalla polizia, dicendo che l'appuntamento per la consegna era fissato per il giorno dopo (mercoledì scorso) davanti all'ospedale di Vercelli. Così si sono presentati anche gli agenti travestiti da medici per non farsi notare. Dopo la consegna del denaro, quando le vittime erano al sicuro, gli agenti hanno fermato Fabio e la sua fidanzata, 48 anni, italiana che l'accompagnava, ed è scattato l'arresto. 

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