la nazionale femminile gioca ai mondiali di calcio femminile 2023 ma per i media passa rispetto a quelli maschili in secondo piano
Oggi fra l'idifferenza generale dei media( ufficiali e non ufficiali ) , e il poco spazio di quelli sportivi , l'italia del calcio femminile ha vinto la sua partita d'esordio ai mondiali di calcio femminile 2023 . Manifestazione che è alla la nona edizione e si sta svolgendo in Australia e in Nuova Zelanda dal 20 luglio al 20 agosto 2023 . Questas semi indifferenza mediatica rispetto a quelli del mondiali di calcio maschile dimostra che il processo culturale di uguagliaza tra i sessi è ancora lungo . Ecco perchè opere letterarie \ teatrali come LE FUORIGIOCO di e con Michele Vargiu, regia Laura Garau ( ne ho recensito sul blog l'esibizione tenuta a tempio pausania il 10 luglio )
LE FUORIGIOCO di e con Michele Vargiu, regia Laura Garau
è una “favola teatrale” che racconta la storia del “𝘎𝘳𝘶𝘱𝘱𝘰 𝘍𝘦𝘮𝘮𝘪𝘯𝘪𝘭𝘦 𝘊𝘢𝘭𝘤𝘪𝘴𝘵𝘪𝘤𝘰 𝘔𝘪𝘭𝘢𝘯𝘦𝘴𝘦”, la prima squadra di calcio femminile mai costituita in Italia nel 1932.
Una storia corale, di “squadra”, che racconta del lavoro di decine di donne che in pieno fascismo hanno portato avanti un esperimento, una sorta di piccolo incantesimo contro tutti i blocchi e gli stereotipi dell’epoca.
È la storia di un sogno. Una storia di passione, lotta e riscatto.
È la storia di Rosetta, Losanna, Marta, Maria. Ma anche la storia di Piero e di Ugo.
È la storia di tante giovani donne che hanno lanciato un piccolo sasso in uno stagno, innescando un cambiamento. È la storia di un fatto accaduto a Milano ma che riguarda un intero Paese: la storia di un gruppo di donne che nel 1932 cominciano a giocare a calcio, in un Paese che ufficializzerà il primo campionato femminile solo nel 1986
LE FUORIGIOCO di e con Michele Vargiu, regia Laura Garau
è una “favola teatrale” che racconta la storia del “𝘎𝘳𝘶𝘱𝘱𝘰 𝘍𝘦𝘮𝘮𝘪𝘯𝘪𝘭𝘦 𝘊𝘢𝘭𝘤𝘪𝘴𝘵𝘪𝘤𝘰 𝘔𝘪𝘭𝘢𝘯𝘦𝘴𝘦”, la prima squadra di calcio femminile mai costituita in Italia nel 1932.
Una storia corale, di “squadra”, che racconta del lavoro di decine di donne che in pieno fascismo hanno portato avanti un esperimento, una sorta di piccolo incantesimo contro tutti i blocchi e gli stereotipi dell’epoca.
È la storia di un sogno. Una storia di passione, lotta e riscatto.
È la storia di Rosetta, Losanna, Marta, Maria. Ma anche la storia di Piero e di Ugo.
È la storia di tante giovani donne che hanno lanciato un piccolo sasso in uno stagno, innescando un cambiamento. È la storia di un fatto accaduto a Milano ma che riguarda un intero Paese: la storia di un gruppo di donne che nel 1932 cominciano a giocare a calcio, in un Paese che ufficializzerà il primo campionato femminile solo nel 1986
che racontano storie ai margini sono più attuali che mai .
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