26.8.20

LA STORIA DI AIDA, UCCISA A 32 ANNI MENTRE PROVAVA A PORTARE IN SALVO I LIBRI DELLA BIBLIOTECA DI SARAJEVO ( 25\26-8.1992 )

colonna  sonora  






Trovo inaccettabile che non si specifichi che la biblioteca come del resto la guerra nei Balcani fu opera dei nazionalisti,   con il  tacito assenso   della  Ue  . Infatti  come  dice   anche la  colonna sonora   :
[...] 

Ci fotte la guerra che armi non haCi fotte la pace che ammazza qua e làCi fottono i preti i pope i mullahL'ONU, la NATO, la civiltàBella la vita dentro un catino bersaglio mobile d'ogni cecchinoBella la vita a Sarajevo cittàQuesta è la favola della viltà 







Meno male che qualche burocrate Ueviene pervaso dal senso di colpa e dal rimorso

 

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Dedico questo pensiero e questo ricordo alla bibliotecaria Aida Buturović, 32 anni ( foto a destra ) 
che perse la vita intenta a salvare dalle fiamme quanti più libri possibile dalla biblioteca di Sarajevo bombardata e incendiata dalle granate serbe nella notte tra il 25 e il 26 agosto 1992, in quella che è considerata la più grave distruzione dolosa di una biblioteca in tempi moderni. Sarajevo, già ferita, quel 26 di agosto si risvegliò attonita tra il fumo e le fiamme. Un milione e mezzo di libri, 150 mila testi rari e antichissimi: si stima che quasi il 90 per cento andò distrutto.In quella notte maledetta, Aida, altri biliotecari e tante cittadine e cittadini in una corsa contro il tempo avevano sfidato senza paura i proiettili dei cecchini pur di tentare di salvare per come possibile ciascuno un pezzo di storia, un brandello di cultura, una testimonianza di vita. 


                                    da  https://www.facebook.com/cannibaliere/photos/

Quel che è rimasto, che si è riusciti a recuperare, lo dobbiamo solo a loro, e al loro eroismo.Dedico questo pensiero ad Aida, a tutte le vittime, ai feriti, a tutte e tutti coloro che hanno reso poi possibile la ricostruzione.Perché se è vero che distruggere è certamente più facile che ricostruire, sarebbe un grave errore sottovalutare la forza della capacità di rinascita delle comunità: ce lo insegna la Storia ce lo insegna l'Europa.


Quell'Europa dei popoli non dei burocrati e delle banche Europa che ha avuto una grave responsabilità in tale distruzione nella vicenda della distruzione della

Vijećnica

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Vijećnica
Sarajevo, knihovna.jpg
Localizzazione
StatoBosnia ed Erzegovina Bosnia ed Erzegovina
LocalitàSarajevo
Coordinate43°51′32.84″N 18°25′59.61″ECoordinate43°51′32.84″N 18°25′59.61″E (Mappa)
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Inaugurazione1894
Distruzione1992
Ricostruzione2014
Stileneo-moresco / neo-orientale
Usomunicipio, ex biblioteca nazionale
Realizzazione
ArchitettoKarel Pařík

La Vijećnica (in bosniacocroato e serbo: Gradska vijećnica Sarajevo / Градска вијећница Сарајево, ossia sala di lettura municipale) è un edificio pubblico storico di Sarajevo, monumento nazionale, che oggi ospita la sede del municipio. Il progetto originale è dell'architetto ceco Karel Pařík, che però, in seguito alle critiche del governatore Benjamin Kallay, venne modificato. È il più vasto e rappresentativo edificio del periodo austro-ungarico in tutta Sarajevo. Venne utilizzato prima come municipio e poi dal 1949 come biblioteca[1][2]. L'edificio, andato in fuoco il 25 agosto 1992, venne riaperto il 9 maggio 2014[3].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Vedran Smailović suona il violoncello sulle rovine della Biblioteca Nazionale, 1992
Gli interni dopo il restauro

Alexander Wittek, che lavorò al progetto tra il 1892 ed il 1893, ebbe dei problemi di salute e morì in un manicomio di Graz nel 1984. I lavori vennero perciò portati a termine dal croato Ćiril Iveković. L'edificio fu costruito in stile pseudo-moresco e l'architetto si ispirò all'arte islamica, in particolare all'Alhambra in Spagna e ad alcune moschee del Nord Africa.I lavori iniziarono nel 1892 e l'edificio fu completato nel 1894 per un costo di 984.000 corone, di cui 32.000 spese per impianti ed arredi. Venne inaugurato ufficialmente il 20 aprile 1896, e utilizzato come municipio fino al 1949 quando nella Vijećnica venne trasferita la Biblioteca nazionale ed universitaria di Bosnia ed Erzegovina.Il 25 agosto 1992, delle granate serbe, nel contesto dell'assedio di Sarajevo, causarono la completa distruzione della biblioteca. Prima dell'attacco la biblioteca ospitava 1,5 milioni di volumi e più di 155.000 libri rari e manoscritti[4]. Si trattò del più grande incendio deliberato di una biblioteca nella storia moderna[5]. Alcuni cittadini e bibliotecari tentarono di portare in salvo alcuni testi anche se erano sotto il tiro dei cecchini. La bibliotecaria Aida Buturović di 32 anni perse la vita mentre era intenta a salvare dalle fiamme alcuni libri[6].La maggioranza del libri non si salvò. Si conta che circa il 90% del patrimonio della biblioteca andò perduto[7]. Il rinnovo della struttura fu invece programmata in quattro fasi: La prima che comprende il periodo 1996-1997 (finanziata con una donazione della Repubblica d'Austria), quella del 2000-2004 (finanziata con una donazione della Commissione europea insieme alla città di Barcellona e altri donatori). La terza fase si concluse nel settembre 2012 con un costo stimato di 4,6 milioni di marchi bosniaci (circa 2,37 milioni di euro) e fece tornare il municipio al vecchio splendore. La quarta fase iniziò appena dopo e durò 20 mesi. Si concluse a fine 2013 e costò circa 14 milioni di marchi bosniaci (circa 7,23 milioni di euro). Nella fase finale vennero ricostruiti gli interni (quadri, sculture, libri), in modo che l'edificio potesse tornare pienamente in funzione. Il costo totale del restauro si aggira intorno ai 25 milioni di marchi bosniaci (circa 13 milioni di euro).L'edificio, ora monumento nazionale, ospita diversi eventi come concerti ed esibizioni.[8]

Riapertura[modifica | modifica wikitesto]

Dopo anni di restauro, l'edificio venne riaperto il 9 maggio del 2014 alla presenza della Sarajevo Philharmonic Orchestra e del violoncellista Vedran Smailović[9].

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