13.10.20

Il calcio è un diritto, come la scuola" (Roberto Mancini, CT della Nazionale Italiana) criticato e messo a tacere da Walter Ricciardi, membro del comitato esecutivo dell'Oms

A stretto giro di posta all'intervento di Mancini allenatore  della nazionale di Calcio
  
da  https://www.gazzetta.it/Calcio/Nazionale/06-10-2020/

Luigi Garlando  6 ottobre - MILANO
Mancini contro Speranza: "Lo sport è un diritto. Prima pensi, poi parli"
Il ct chiosa le parole del ministro della salute sulla priorità dell’apertura delle scuole rispetto agli stadi: "Lo sport è praticato da milioni di italiani, è una parte importante della società. Gli impianti riaprano in percentuale, come altrove”


Roberto Mancini, 55 anni. Getty Images



Il c.t. della Nazionale non è solo il tecnico che fa la formazione dell’Italia, è un rappresentante istituzionale del calcio che è tanta parte dello sport italiano. É in questa veste che Roberto Mancini ha chiosato in modo secco, anche spigoloso, le recenti parole del ministro della Salute, Roberto Speranza: "Dobbiamo puntare le nostre energie sulle cose essenziali. La priorità sono le scuole, non gli stadi. Non possiamo correre rischi per riportare migliaia di persone negli stadi".
Nella conferenza stampa di vigilia dell’amichevole Italia-Moldova, allo stadio Franchi di Firenze, Mancini ha commentato: "Si dovrebbe pensare, prima di parlare. Lo sport è un diritto di tutti esattamente come la scuola. É una parte importante della società, come l’istruzione e il lavoro. Lo sport è praticato da milioni di italiani. Resto della mia idea. Non sono condizionabile. Sono a favore della riapertura degli stadi in percentuale, come avvenuto in tanta parte d’Europa. In Polonia troveremo 25.000 spettatori, forse di più e io sono solo contento". Diversità di vedute, ma probabilmente anche l’insofferenza per un atteggiamento pregiudiziale, riduttivo dello sport e del calcio in particolare, venuto a galla più volte, fin dall’inizio della pandemia; una sottovalutazione dell’impatto economico e sociale del calcio professionistico che muove un indotto enorme e, a cascata, alimenta lo sport di base. Che ha una sua essenzialità.[ ...   qui il resto dell'articolo
E  arrivata   l'ottima  risposta  di Walter Ricciardi, membro del comitato esecutivo dell'Oms, a L'aria che tira, su La 7: "Le attività legate al tempo libero possono essere rimandate, soprattutto quando si fanno sport di contatto o si sta a contatto negli spogliatoi". Sul calcio: "E' importante ma non essenziale. Ed è sbagliato chiedere che il pubblico torni sulle tribune: non dimentichiamoci che Atalanta-Valencia, a febbraio, è stata il detonatore della più alta mortalità al mondo, che si è verificata a Bergamo"


Meno male meno male che c'è qualcuno che partorisce perle di cotanta saggezza. Senza questi personaggi saremmo finiti. Ora come dice l'amico Alessandro Deiana : << Allora, facciamo un po' di ordine. Il "dritto" è quella mossa di tennis, il "diretto" quella di scazzottamento. Nel calcio mi ricordo una mossa che si chiamava "rovesciata", non una chiamata "diritto". Si dev'essere confuso di brutto! >> .Ma che certa gente si rende conto di quello che è in atto da quasi un anno nel paese o pensano ( purtroppo ormai lo sport agonistico è diventato tutto cosi purtroppo ) solo al denaro perso e non guadagnato . E' vero che le partite sono la loro fonte di redito , ma .... anche gli altri soprattutto quelli che si fanno il mazzo per mandare avanti la famiglia stanno subendo anche loro la pandemia , ma a questo ci pensano ? . E qui mi fermo

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