il caso il caso dell'alpino roberto Garro e dei suoi commilitoni vittime di un misterioso e spaventoso incidente a Gemona del Friuli, a circa 3 chilometri dalla caserma “Manlio Feruglio”, dove prestava servizio.

 dopo  aver  letto  sul  sul  settimanale giallo  della scorsa  settimana     della  bella notizia    sul caso  Tony Drago  il cui  ricorso ei familiari   è stato  accolto    dalla CEDU ovvero corte  europea  per  i diritti umani mi è ritornato alla  mente  il  caso  dell'alpino  Angelo Garro  un  caso dimenticato 

da http://www.alpinorobertogarro.it/ sito della  famiglia  


 Esso  non   può avere  giustizia   perchè   come  mi è  stat  spiegato da  genitori : <<   il ricorso lo abbiamo già fatto, ma senza esito sia alla corte europea dei diritti umani che al Parlamento di Strasburgo andandoci di persona; il fatto è, che loro intervengono quando in Italia si è chiuso ogni procedimento giudiziario, ma non essendoci mai stato in Italia mai nessuna indagine e nessuna apertura di procedimento giudiziario, Essi non possono intervenire e in Italia nessuno ne vuole parlare forse per via del "Segreto Militare" o del "Segreto di Stato". >>.
  Infatti 

Papà Angelo Garro: “Il ministro Elisabetta Trenta, riceve Ilaria Cucchi, ma noi no, nostro figlio è forse un morto di serie B?”. Roberto Garro è morto a 19 anni in un misterioso incidente a Gemona Del Friuli. Era in servizio di leva alla caserma Manlio Feruglio di Udine, dove quella sera venne richiamato dalla libera uscita insieme a quattro commilitoni che morirono con lui. La loro auto venne ritrovata orribilmente dilaniata.

 continua su: https://www.fanpage.it/attualita/alpino-morto-misteriosamente-i-genitori-convocati-dal-ministero-della-difesa-dopo-20-anni/

  qui  da  http://lasottilelinearossa.over-blog.it/ un sunto  della  sua  vicenda  

foto-alpino-roberto-garro-morte-misteriosa-2.jpgQuesta è la storia di 2 genitori Angelo ed Anna Garro, che nel 1998 hanno perso loro figlio. La storia di due genitori che non si arrendono e vogliono sapere la verità sulla morte di loro figlio. Si chiamava Roberto ed aveva 19 anni,un ragazzo pieno di entusiasmo, campione regionale lombardo di pugilato, prestava servizio di leva obbligatoria nel Reggimento degli Alpini, presso la Caserma "Manlio Ferruglio" a Venzone in Friuli . Come riportato nel loro sito https//alpinorobertogarro.altervista.org, questa brutta storia inizia con una telefonata, il 9 giugno 1998 nel cuore della notte:"E' successa una disgrazia. Vostro figlio è morto ieri sera in caserma, insieme ad altri tre commilitoni. Vi aspettiamo in caserma per il riconoscimento". Riconoscimento che però viene impedito. Una morte quella dell'Alpino Roberto Garro, avvenuta in circostanze misteriose. Ma veniamo ai fatti. La notte del 9 giugno 1998, l'Alpino Roberto Garro, poco prima di morire in quello che secondo la versione ufficiale è un incidente stradale, parla al cellulare con i genitori. Sono le 22.30 circa. Quella sera Roberto, con altri suoi commilitoni possono rientrare in caserma alle 00.30 in tutta tranquillità. Invece stanno rientrando prima dell'orario previsto. La madre gli chiede il perchè di quel rientro in caserma così anticipato e Roberto le dice:"Dopo ti spiego". Ma Roberto quella spiegazione non la potrà dare mai. Lui e i suoi commilitoni muoiono su un auto che esplode letteralmente in mille pezzi e non resta quasi nulla se non quallche rottame, come si può vedere anche nellle foto pubblicate sul sito sopracitato. La versione ufficiale è quella dell'incidente stradale. Uno scontro frontale dovuto allo sbandamento dell'auto contro un autoarticolato austriaco, guidato da un giovane bosniaco di 24 anni, Mirsad Cekic. L'incidente avviene  sulla S.S 13 Pontebbana. Siamo nel periodo della guerra dei Balcani. La caserma dove presta servizio Roberto Garro si trova in una zona isolata, con strade insicure e molto trafficate da camion che vanno e vengono dal valico di confine di Tarvisio, dall'Austria, i Balcani, ed il medioriente. Secondo quanto riportato dall'Associated Press in quel periodo"La polizia internazionale  indaga su un presunto traffico internazionale di esseri umani, droga e armi". La caserma "Manlio Ferruglio" dove presta servizio l'Alpino Roberto Garro, si trova sulla statale Pontebbana a 36 km da Venzone, vicino ad Udine, dove nel 1999 fu scoperta una centrale di traffico di organi umani. Tanti sono i fatti strani avvenuti subito dopo il supposto "incidente stradale". Tutti i frammenti dell'auto sparsi sul terreno vengono fatti sparire, scompaiono nel nulla tutti i testimoni dell'incidente dalla truppa  fino alle cariche più alte chiedono il congedo, il trasferimento, il pensionamento anticipato. Perchè? L'autista bosniaco testimone chiave della vicenda, sparisce pure lui nel nulla senza essere nemmeno sottoposto al test alcolemico per verificare se fosse in stato di ebbrezza o meno. Perchè? L'autoarticolato viene dissequestrato dopo soli nove giorni, rispedito in Austria senza essere sottoposto ad alcuna perizia. Perchè? Sempre secondo quanto riportato nel loro sito, i genitori dell'Alpino Roberto Garro affermano che c'è molta fretta di chiudere le salme degli Alpini deceduti nelle bare. Perchè tutta questa fretta? Ai genitori inoltre viene impedito il riconoscimento della salma del figlio. I funerali avvengono nella massima segretezza in caserma, non tutti i familiari delle vittime possono prendervi parte, perchè non vengono avvertiti. Un video girato durante il funerale, documenta le parole pronunciate durante il rito religioso:un invito "dimenticare la morte di quattro giovani sfortunati". Perchè bisogna dimenticare? L'impresa funebre alla quale viene affidato il trasporto delle salme, sempre secondo quando riferito dal sito https//alpinorobertogarro. altervista.org ,è l'"Amadeus", gestita da una banda di rumeni ed albanesi, il cui titolare Giuseppe Calabrese viene arrestato il 9 giugno 2010. Perchè? Solo dopo 3 anni di proteste, manifestazioni a Milano, denunce alla Magistratura, e al Capo dello Stato, una raccolta di 17 mila firme e via dicendo, i genitori di Roberto ottengono la riesumazione della salma del figlio per poter effettuare il riconoscimento. Il corpo del figlio è integro, è stato chiuso nella bara senza essere ricomposto,è senza vestiti, sporco, con l'uniforme appoggiata sul petto. Perchè? C'è anche la relazione del medico dell'Istituto di Medicina Legale di Milano e della Magistratura milanese e delle foto. Ma la relazione sparisce nel nulla. Perchè?  Una delle tante ipotesi sulla morte dell'Alpino Roberto Garro è quello dell'esplosione dell'auto  sulla quale viaggiava, a causa di un ordigno esplosivo. Forse, secondo i genitori di Roberto, il figlio e i suoi commilitoni"stavano eseguendo uno di quei favori-ordini fuori ordinanza ai quali non ci si può sottrarre, e stavano trasportando per conto di qualcuno, un pacco, una borsa, o un involucro contenente del materiale esplosivo". Forse i 4 militari non erano nemmeno a conoscenza di quello che stavano trasportando. L'ipotesi dell'esplosivo spiegherebbe anche la totale disntegrazione dell'auto, come si può vedere nelle foto sul sito. Tredici anni sono passati dalla morte dell'Alpino Roberto Garro e dei suo commilitoni. Tredici anni di misteri e di tanti perchè. Perchè e come è morto l'Alpino Roberto Garro? I genitori non si arrendono, hanno fondato un Comitato il CO.GE.MIL(Comitato dei Genitori di Militari Caduti in Tempo di Pace), e continuano a combattere la loro battaglia per la ricerca della verità. I tanti perchè di questa terribile storia devono avere una risposta. Se ancora esiste una giustizia in questo paese chiamato Italia. 



Prima di  bloccarmi  leggo sul sito   dei  familiari : 

(...)  Questo luttuoso e tragico avvenimento, sarebbe sicuramente passato sotto silenzio e del tutto inavvertito, se una serie di cose dette e fatte;
e ci riferiamo a menzogne e soprusi, compresa una prima vera e propria intimidazione da parte di alti ufficiali niente affatto gentiluomini (dopo ne vennero altre), non ci avessero messo sull'avviso di una situazione di grave anomalia.
Il tutto inizia con una serie di testimonianze ricevute ma non richieste (sapete il detto: EXCUSATIO NON PETITIA, ACCUSATIO MANIFESTA), tra l'altro in contraddizione fra di loro, e precedenti a quelli che potremmo definire senza tema di smentite: il funerale dell'infamia funerale svolto senza Camera Ardente, senza veglia di preghiera, ma abbandonati soli in una camera mortuaria senza picchetti, senza riconoscimento da parte dei familiari, senza un bacio d'addio dei genitori e senza la presenza dei genitori alla cerimonia funebre blindata (tutti sepolti nudi come vermi, sporchi, scomposti). Cerimonia svolta per terra nel cortile interno della caserma vicino ai cassoni della spazzatura nel cortile interno della caserma (come da foto e filmato allegati), Una cerimonia ad uso esclusivo dei soli addetti all'ambito militare ed a cui furono esclusi vergognosamente tutti i genitori dei militi caduti.


poiché la rabbia ed l'indignazione mi bloccano   e non riesco più a scrivere altro ,  se non  riportare  questo appello   di 

[...] 
 Per ricordare e mantenere alto il suo ricordo, e per fare di nuovo un appello a tutti coloro che avessero informazioni sulla sua tragica scomparsa, per dare una spiegazione, una motivazione, una chiusura e dare un po' di pace alla sua mamma ed al suo papà.  [...] 

lascio sotto forma di intervista chiacchierata , la parola ai genitori  non prima  di riportare  gli ultimi aggiornamenti 

la ex ministra della Difesa Trenta ci ha ricevuto e per tre ore abbiamo parlato di tutta la vicenda facendomi promesse, che qualche giorno dopo con una mail mi ha spiegato di aver passato il tutto al Pres. della Comm. difesa della Camera il quale mi riferisce che dai troppi impegni non è possibile istituire la richiesta Comm. d'Indagine parlamentare e la Ministra conferma che più di tanto non può fare. A luglio scorso siamo stati ricevuti dal Sottosegretario di Stato alla Difesa a Roma anche con lui due ore di chiacchiere e fino ad ora nessuna risposta nonostante un nostro sollecito inviato la settimana scorsa. Insomma, nessuno vuole rispondere e tanto meno risolvere

 


Ora  l'intervista

ho provato a fare delle ricerche in rete su tale caso ed risulta solo il vostro sito e nient'altro da parte dei familiari delle altre vittime , come ve lo spiegate ?

I familiari delle altre vittime per ragioni di “fatti loro” non hanno ritenuto ne formare un comitato ne fare altro; evidentemente faceva loro comodo metterci una pietra sopra anche se noi non crediamo alla bontà d’animo o al perdono di chiunque perda un figlio assassinato : ci sono ben due ragioni perché ciò accade, anzi tre: o si è comprati, o si è minacciati (con noi lo hanno fatto)o non gli dispiace più di tanto inoltre c’è da considerare che le altre tre famiglie avevano altri figli.


vista la situazione con cui vi è stato consegnato il corpo di vostro figlio , siete sicuri che dentro la tomba ci sia il corpo di vostro figlio o come credo leggendo quando voi dite : << (....) Giovedì 11 giugno 98, alle ore 16,30 attendiamo presso l'ingresso del Cimitero milanese di Chiaravalle la bara di colui che forse è nostro figlio; ed assistiamo così ad un'ulteriore scena di oltraggio e di vergogna, ma anche ciò lo realizziamo solo in seguito; al momento, dolore e lacrime non ci fanno connettere. Si presenta infatti un volgarissimo furgoncino Hyundai del tipo "vanette" targato AT576HZ di colore bianco completamente chiuso, usato di norma per il trasporto delle merci dai mercati, rigorosamente accompagnato da una Scorta militare nelle persona del Cappellano don Carmelo Giaccone (poco dopo per rimorso congedatosi) che viaggia su vettura dell'Esercito Italiano e con autista militare a seguito. Il furgone contiene due bare avvolte nel Tricolore e con sopra appoggiati due cappelli d'Alpino. Una di esse viene scaricata, con il dubbio che fosse quella di nostro figlio, l'altra prosegue il viaggio verso Modena: forse  quella dell'Alpino Mirco Bergonzini. (...)>>

Il dubbio che non ci fosse nostro figlio nella tomba è venuto anche al Magistrato che dopo tre anni ci ha concesso la esumazione e l’apertura della bara che per nostra “fortuna” lo abbiamo ritrovato anche se snelle condizioni bestiali con cui lo avevano tumulato ; cioè completamente nudo, sporco di sangue e fango e tutto storto nella bara. Non ce l’hanno deposto, ma lo hanno gettato dentro dopo averlo messo in un sacco di plastica al pari di spazzatura.


bomba  o  incidente  ?


Nessuno ha mai svolto un’ore di indagine, noi invece abbiamo indagato per anni è la certezza dell’attentato mafioso terroristico è un dato di fatto anche se da 23 anni lo denunciamo in tutti i modi, nessuno interviene. Quella era una caserma di trafficanti di droga e armi, e con mio figlio siamo certi che ci sia anche stato traffico di organi umani , cioè abbiano esportato via le cornee. Lo certifica la sparizione di parte dell’autopsia fatta dopo la esumazione e la sparizione delle stesse dal tribunale di Tolmezzo e con la complicità della magistratura militare.


 per   chi avesse  informazioni    o volesse  saperne  di più  ecco  come  contattare la  famiglia  

Commenti

Angelo Garro ha detto…
Sono il papà dell'Alpino Roberto Garro e porgo un caloroso ringraziamento all'Amministratore del Blogg: "compagni di strada e di viaggio..." per aver portato alla luce questa vicenda di indifferenza istituzionale in cui noi genitori da anni stiamo combattendo senza nessuna speranza data la segretezza in cui viene tenuta questa brutta strage di giovani Servitori dello Stato fra cui il nostro unico figlio. per chi ne volesse sapere di più, ci sono due Siti Internet: www.alpinorobertogarro.it e http://alpinorobertogarro.altervista.org più aggiornato. Grazie ancora a tutti.

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