neppure da morta ha pace Alessandra Perini, uccisa l'anno scorso e sepolta accanto al marito accusato di averla uccisa

Come  se  non bastasse    ,  infatti sono  in  aumento i   Reati spia, ovvero  quei   crimini che spesso fanno da preludio al femminicidio .  Ma   quello che rattrista  di più  è  che





La donna è morta nel 2020, per un malore improvviso causato dalle botte del compagno, che si è suicidato poco dopo. I due condividono lo stesso loculo, ma le amiche della vittima hanno lanciato ora una raccolta fondi per costruire una tomba separata.



Fonte: iStock


Condividono lo stesso loculo, anche se lui l’ha uccisa. È la storia di Alessandra Perini una 46enne di Baggiovara, provincia di Modena, ammazzata nel 2020 dal marito, il 50enne Davide Di Donna, che due mesi dopo aver compiuto il femminicidio ha deciso di togliersi la vita. I due, ora, sono sepolti insieme nel cimitero di Monteobizzo, piccolo paese nel Modenese. Le amiche di Alessandra però, hanno lanciato una raccolta fondi, per poter realizzare una tomba separata per la donna.





Alessandra è morta il primo ottobre 2020, dopo una corsa disperata all’ospedale. Ad ucciderla un malore improvviso, causato dalle botte ricevute dal marito. Un uomo violento che l’aveva già colpita in passato, come sapevano bene le figlie e gli amici più stretti della 46enne. Di Donna, dopo la morte della moglie, aveva ammesso davanti al gip di aver colpito la moglie con uno schiaffo, senza però avere l’intenzione di ucciderla.
L’uomo era stato, dunque, arrestato con l’accusa di omicidio preterentizionale, ma due mesi dopo, mentre scontava la pena ai domiciliari, si è suicidato, il 9 dicembre 2020. Davide Di Donna è stato quindi sepolto nello stesso loculo di Alessandra, ma questa decisione ha ferito profondamente le amiche della donna che, come riporta la Gazzetta di Modena, hanno deciso di fare qualcosa per cambiare la situazione.
“Immaginate cosa possiamo provare noi che volevamo bene ad Alessandra a vederla adesso riposare per sempre accanto al marito accusato di averla uccisa. Noi non possiamo dire nulla se la scelta dei parenti stretti è stata questa“. Così hanno deciso di lanciare la raccolta fondi, in modo tale che Alessandra possa riposare in un altro luogo, lontano da chi è stato accusato di averne provocato la morte.
Le figlie e gli amici della donna   stando a https://www.thesocialpost.it  del 2\11\2021 avrebbero dichiarato che l’uomo era violento e che lui stesso aveva raccontato di averle dato uno schiaffo, la sera del primo ottobre.
Due mesi più tardi, il 9 dicembre, Di Donna si è suicidato mentre si trovava agli arresti domiciliari. Il suo corpo è stato cremato e le sue ceneri sono stati riposte nel loculo proprio accanto alla bara di Alessandra. Su quella che è stata allestita come una tomba di famiglia, è inoltre stato affisso un cartello contenente una foto del loro matrimonio e una scritta che oggi non può che suonare agghiacciante.
“In noi…i vostri splendidi sorrisi. Sempre e per sempre” sono le parole riportate dal Corriere della Sera.
Alessandra sepolta accanto al suo presunto assassino: l’iniziativa delle sue amiche
La frase lasciata sulla tomba di Alessandra Perini ha alimentato ancora di più la rabbia delle sue amiche, già scosse dalla notizia della sua sepoltura al fianco del marito accusato di averla uccisa. “Immaginate cosa possiamo provare noi che volevamo bene ad Alessandra a vederla adesso riposare per sempre con accanto il marito accusato di averla uccisa” hanno dichiarato alla Gazzetta di Modena.
“Noi siamo parenti più lontani, e non possiamo dire nulla se la scelta dei parenti stretti è stata questa” hanno aggiunto con rammarico. A quanto pare, sarebbero stati i familiari di Di Donna a scegliere di seppellirlo nella stessa tomba della moglie. I parenti di Alessandra si sarebbero accorti della loro scelta solamente in questi giorni di commemorazione dei defunti. Oltre a questa drammatica scoperta, avrebbero inoltre constatato la totale assenza di una lapide sul suo tumulo. Le amiche di Alessandra hanno lanciato una raccolta fondi in paese.
Molte persone si sono già dimostrate disposte a sostenere la loro iniziativa, per cercare di garantire alla donna uccisa una degna sepoltura, in una tomba separata.

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